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 2024  maggio 16 Giovedì calendario

Grasso stronca Chiambretti

Ci vuole dell’ingegno per non riuscire a fare un programma con dei fuoriclasse come Edoardo Camurri, Costantino della Gherardesca, Enrico Mentana. Sì, perché «Donne sull’orlo di una crisi di nervi» non è un programma, ma un accumulo di interviste, di trovate, di numeri imbarazzanti (Rai3).
Al di là del titolo, già abbastanza usurato, non c’è un’idea portante. Da anni, Piero Chiambretti ripete la stessa formula con esiti poco fortunati, tanto che persino Pier Silvio Berlusconi (il legame fra i due sembrava inossidabile), l’ha abbandonato al suo destino. A Mediaset i conti li sanno fare.
Resta il mistero del perché la Rai lo abbia chiamato. Chiambretti funzionava (così sciogliamo anche il dubbio delle recensioni favorevoli che un tempo gli venivano riservate) quando c’era qualcuno in grado di guidarlo (Angelo Guglielmi, Bruno Voglino su tutti), di indirizzarlo. Parlo di «Complimenti per la trasmissione» (1988), «Il Portalettere» (1992), «Il Laureato» (1994).
Poi non ne ha più imbroccata una: ha pensato che fosse sufficiente invitare persone, le più disparate e soprattutto le più disperate per attrarre l’attenzione del pubblico. Adesso, in Rai, si muove sotto la guida di Marcello Ciannamea!
Non basta avere più di dieci autori (una sorta di ufficio collocamento), non basta schierare i propri medici personali (famoso per la sua parsimonia, ha esibito la sua assicurazione sanitaria), non basta coinvolgere i corrispondenti Giovanna Botteri, Claudio Pagliara e Marco Varvello, non basta invitare una schiera di ospiti, non basta invitare chi giudica i programmi televisivi per evitare un brutto voto.
Chiambretti è uomo da strada non da studio, lo ripeto da anni. Le sue interviste migliori sono quelle fatte in condizioni di precarietà; nella quiete dello studio vuole mostrarsi compiacente, amicale, un po’ trombone con il risultato di rendere antipatica persino Sofia Goggia.
Con ascolti fiacchi, Chiambretti recita ormai parti da comprimario nelle repliche del Tempo: il sipario è tarmato, attraverso i suoi buchi non si vedono che svigoriti fantasmi.