Corriere della Sera, 16 maggio 2024
«Canto il sesso, un inno alla libertà»
Si parte con le chitarre rock di «Ti dirò» e si finisce con l’autotune di «Pazza di te». Nel mezzo pop, elettronica, ma anche ballate. «C’è un po’ di tutto, mi viene spontaneo essere eclettica», dice Ditonellapiaga del suo nuovo disco «Flash». Insieme al tour partito ieri, l’album è un banco di prova per la cantautrice romana (Margherita Carducci, 27 anni), dopo il trampolino di Sanremo 2022, insieme a Rettore.
Musicalmente è difficile inquadrarla, forse non vuole essere inquadrata?
«In verità è una cosa che un po’ non mi piace di me, però credo sia giusto non precludermi nulla, in questa fase in cui sto ancora imparando. E poi oggi tutti ascoltano tutto, c’è più serenità nell’accettare la musica in maniera fluida».
È arrivata a Sanremo da sconosciuta. Com’è stata accolta dai colleghi?
«Ho trovato tanti amici, come quelli che ci sono nel disco, da Gaia a Fulminacci, ma magari ci sarà chi si è fermato solo a “Chimica”, mentre c’è anche altro».
Il suo esordio è stato inconsueto.
«Come la donna cannone. È stata tosta, ma penso di aver retto bene. Per fortuna ho tenuto i piedi per terra. E Donatella mi ha spronata e consigliata mettendoci un affetto incredibile».
Che cambiamento c’è stato in questi due anni?
«È cambiato il mio modo di essere: prima ero più disillusa e amareggiata, ora più positiva. Frutto di un cambio nella mia vita privata».
Insomma, è innamorata.
«Sì (ride). Per il resto, dopo Sanremo, non mi sento affatto più tranquilla, anzi, si è aperto un altro livello. La musica è diventata un lavoro ed è ancora più difficile, certo senza più dover fare la baby sitter o la cameriera».
Come si gestisce una relazione?
«Devi avere a fianco una persona sicura di sé al punto giusto. Il mio ragazzo è fan di quello che faccio e mi sostiene tantissimo. Non è una persona famosa, ma capisce come sono fatta: sono solare, ma anche un po’ egocentrica, è evidente che se faccio questo lavoro mi piace stare sul palco ed essere guardata».
Il cambiamento
«Prima ero più disillusa, ora più positiva, frutto di un cambio nella mia vita privata»
Nel video di «Tu con me hai chiuso» è vestita da sposa. Pensa al matrimonio?
«Un tempo dicevo “non mi sposerò mai”, ora capisco il significato del rito. Ho messo quel vestito ed è stato incredibile, la me del liceo mi avrebbe detestata. Ero cinica e solitaria, avevo tanti amici, ma mai relazioni».
Nei testi parla liberamente di sesso. È per provocare?
«Non c’è un messaggio specifico, ma credo ci sia ancora del bigottismo forte. Ma non è una rivendicazione, è più un inno a liberarsi per le persone che si sentono represse».
Canta «la mia vagina è liberale e fa politica».
«Il corpo della donna è sempre stato un po’ politico. Una donna che parla della propria sessualità attiva attira pensieri del tipo “ok, sei una tr...”, a parti inverse sarebbe “sei un grande”. Questo mi pesa molto. Lo rivendico in modo ironico, ma mi rode».
«Mary» parla della perdita della verginità.
«È tutto molto leggero. Ok la serietà, ma a volte vorrei meno pesantezza. E penso ci siano tabù molto più forti negli uomini che nelle donne. Noi abbiamo sempre parlato di sesso in modo simpatico e malizioso, invece di artisti uomini che giocano con questo aspetto ne ho visti pochi. In generale è “me le sc... tutte” o amore super romantico».
Il primo riferimento è ai rapper?
«È un mondo abbastanza misogino, il sesso è visto come una tacca. Dipende dai rapper, ma in alcuni testi è evidente, non neghiamolo».
E certi testi sono dannosi?
«Secondo me sì. Però è giusto che ci sia la libertà di dire ciò che si vuole, poi magari va fatto notare che una certa cosa non si può sentire».