Corriere della Sera, 16 maggio 2024
Educazione alla speranza
BRESCIA La casa editrice La Scuola celebra 120 anni dalla fondazione. Nata nel 1904 a Brescia e da subito rivolta al mondo dell’educazione, oggi fa parte del Gruppo editoriale di cui è capofila insieme a 14 altri marchi, tra i quali Sei Editrice, altra storica realtà nata nel 1908 a Torino. Il compleanno è stato celebrato ieri nel Salone vanvitelliano del Palazzo della Loggia a Brescia, con un incontro dal titolo L’educazione guarda al futuro, introdotto dal sindaco, Laura Castelletti («La Scuola ha contribuito allo sviluppo della città»), dal vescovo, Pierantonio Tremolada, e dal presidente di La Scuola, Ettore Medda, che ha sottolineato l’impegno dell’editrice nell’educazione cristiana e nell’adeguamento degli strumenti formativi alle nuove esigenze, che l’hanno fatta diventare il quarto operatore nel settore (44 milioni di euro di fatturato).
Il vescovo ha letto un messaggio inviato da Papa Francesco, incentrato sul «rispetto per la dignità dell’uomo e la promozione di una cultura che si sposa con l’inquietudine e la condivisione del sapere», di una cultura che è un avventurarsi con umiltà nel mistero della vita.
Il convegno è stato l’occasione per ripercorrere la storia della casa editrice e commentarne le prospettive. La Scuola, ha ricordato Luciano Pazzaglia, direttore dell’Ase (Archivio di storia dell’educazione dell’Università Cattolica), vide le proprie origini con la nascita della rivista «Scuola Italiana Moderna», fondata nel 1893 da Giuseppe Tovini con lo scopo di supportare gli insegnanti della scuola elementare, e si costituì nel 1904 grazie alla visione dei bresciani Angelo Zammarchi, Luigi Bazoli e Giorgio Montini, padre del futuro papa Paolo VI. Dal 1921 strinse i legami con l’Università Cattolica e dopo la riforma Gentile del 1923, che introdusse l’insegnamento della religione cattolica nell’istruzione primaria, moltiplicò i libri per l’educazione nella scuola materna ed elementare, ma anche testi per l’avviamento al lavoro e di narrativa, organizzò incontri e convegni (il primo a Luino nel 1942).
Nella seconda metà del Novecento, dopo la ricostruzione della sede bombardata nel 1943, «La Scuola si ripropose di risanare la ferita della guerra riconoscendosi nei nuovi ideali dello spirito democratico e i cattolici poterono esercitare un ruolo formativo anche grazie al successo della Democrazia cristiana, che coinvolse membri della casa editrice nelle commissioni di governo della scuola», ha ricordato Giovanni Bazoli, vicepresidente di La Scuola. Imponente lo sforzo nell’ambito pedagogico (con Mario Agazzi), filosofico (con Bontadini e Sofia Vanni Rovighi) – specie sotto la guida del manager Adolfo Lombardo —, nella stampa di nuove riviste («La famiglia», nata a cavallo del 1972, dopo la legge sul divorzio) e nell’attenzione a nuove tematiche spirituali con il Concilio Vaticano II, nonché il confronto con Comunione e Liberazione. Poi la pubblicazione dei libri di Evandro Agazzi, Giovanni Reale e Dario Antiseri. «L’emergere oggi di una visione neoliberale può mettere in crisi l’attenzione dello Stato verso l’istruzione scolastica – afferma preoccupato Bazoli —, che resta uno strumento imprescindibile».
La Editrice La Scuola offre oggi un catalogo di centinaia di titoli in molti ambiti disciplinari, ha ricordato Domenico Simeone, preside della facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica, che sono il fulcro di un articolato sistema multimediale. «Si tratta di reinventare l’educazione per futuri sostenibili e di pace per tutti, ancorati alla giustizia sociale, economica e ambientale come sostengono l’Unesco e altri organismi internazionali, perché nell’educazione nasce il seme della speranza». Si tratta di ridefinire un patto educativo, un nuovo contratto sociale dell’educazione, come ricorda anche il Papa, che La Scuola affronta mettendosi al servizio per educare alla solidarietà universale anche attraverso la propria Academy e il continuo aggiornamento delle storiche riviste come «Scuola Italiana Moderna», «Scuola e Didattica» e «Nuova Secondaria». «La Scuola è un laboratorio di futuro che non deve ritrarsi di fronte alla sfida dell’Intelligenza artificiale e dell’ecologia».
In conclusione, ha sottolineato Giorgio Riva, consigliere delegato di La Scuola, in un dialogo con Luciano Fontana, direttore del «Corriere della Sera», l’editrice è arrivata a coprire oltre 40 ambiti disciplinari nella scuola primaria e secondaria «in un sistema che si è evoluto nell’ecosistema multimediale per complessivi 3,4 milioni di contenuti digitali» (interattivi, immersivi, tutorial, webinar, booktrailer…). «Sono problemi di trasformazione tecnologica che stanno affrontando anche i grandi giornali per entrare nel nuovo mondo», ha osservato Fontana. «Si tratta di mantenere una vocazione storica e portarla nel futuro». Entrambi concordano nell’aver fiducia verso i nuovi sistemi e la diversificazione dei prodotti, sia giornalistici che educativi.
Ultimo problema quello della trasformazione epocale che «mette di fronte a un calo demografico e a un tema enorme di inclusione: questo pone all’ordine del giorno anche i temi di ricambio e di recupero di status sociale del ruolo del docente», conclude Luciano Fontana. Dall’Intelligenza artificiale, invece, verranno opportunità.