Corriere della Sera, 15 maggio 2024
Matteotti e il sindaco destrorso di Maserà
«Macché antenati!». Lo scrive lo storico Mimmo Franzinelli in una lettera a Gabriele Volponi, il sindaco destrorso di Maserà (Padova) che per non onorare la memoria di Giacomo Matteotti revocando la cittadinanza onoraria data dal suo borgo nel 1924 a Benito Mussolini aveva sconsideratamente risposto: «È stata votata dai nostri antenati: io, sindaco di un paese di provincia, posso cambiare la storia?». A parte il fatto che quella revoca è stata deliberata, come ricorda il web, dai Comuni di Bovezzo, Massa, Aosta, Paderno Dugnano, Modena, Fano, Isnello, Pederobba eccetera eccetera, «per cambiare o non cambiare la storia», spiega lo storico autore dei libri Croce e il fascismo, Schiavi di Hitler, Il filosofo in camicia nera, Matteotti e Mussolini, vite parallele dal socialismo al delitto politico, «bisogna anzitutto conoscerla, e rispettarla». Infatti «le cittadinanze onorarie concesse nel maggio 1924 da 6.694 Comuni italiani al Duce» non furono affatto una libera scelta amorosa degli «antenati» ma «il risultato delle direttive impartite dal Governo Mussolini a prefetti e rete periferica del Partito Nazionale Fascista, per lanciare il culto della personalità del “Capo”, con colossale operazione propagandistica che costituisce il primo vulnus alle autonomie locali (il secondo, sarà nel febbraio 1926 la sostituzione di sindaco e consiglio comunale elettivi col podestà di nomina prefettizia, ovvero governativa)».
Lo stesso Consiglio comunale di Maserà «che il 18 maggio 1924 aderì alla direttiva fascio-governativa in onore a Mussolini», sottolinea con chirurgica precisione Franzinelli, «non era stato scelto liberamente dai cittadini, poiché – dopo lo scioglimento d’autorità del febbraio 1923 – il prefetto predispose per il 29 aprile elezioni-truffa con una sola lista: quella fascista, capeggiata da Luigi Voltan». L’ignaro Volponi non lo sapeva? Vada a dare una ripassata ai libri. In ogni caso, insiste lo studioso, martedì prossimo lui e lo storico Emilio Franzina, per quanto sgraditi dal sindaco padovano che ha rifiutato loro una sala perché «nel territorio comunale c’è un altro evento» e in campagna elettorale comunque «è vietato lo svolgimento di attività che possano fornire contenuti informativi non neutrali» (su Matteotti ammazzato dai fascisti?!?) saranno in piazza. Col microfono. Cosa farà, il Podestà di Maserà?