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 2024  maggio 14 Martedì calendario

Ritratto di Fedez

Puntata diX Factor, anno 2016. La diretta del talent show si apre con un omaggio a un giovanissimo rapper romano che aveva partecipato poche settimane prima alle selezioni del programma e che è appena morto. Un duo indie in gara soffre il clima della serata e decide di ritirarsi a televoto in corso: «Ci sentiamo a disagio – dicono – non si può commemorare un ragazzo morto e dopo lanciare la pubblicità delle patatine». Il conduttore Alessandro Cattelan, millennial prudente e di ottime maniere, è spiazzato, non sa che fare, chiede aiuto agli autori, un po’ come faceva l’ultra boomer Mike Bongiorno con il notaio. Il giurato Federico Lucia in arte Fedez, millennial che anche grazie alle patatine è passato da Milano Rozzano a Milano Citylife, prende la situazione in mano e strapazza il duo: «Potevate pensarci prima, siamo in tv e c’è anche la pubblicità delle patatine. E il nuoto è uno sport completo, ragazzi!». Vai, ragazzi, tornate a battere cento lire in piazza Cordusio.Se di completezza sportiva dobbiamo parlare, Fedez è da anni il più completo di tutti: stile libero, dorso, delfino, rana, cagnolino, morto a galla.In trentaquattro anni ha già cambiato più pelli che attici, le canzoni giovanili contro i froci e la campagna per il ddl Zan, è stato Goffredo Mameli del Movimento 5 Stelle e Mario Mieli del Pd, ha dichiarato guerra agli hater e si è improvvisato capo degli hater, femminismo e caserma (“’Sti genitori si lamentano/La mandi in giro vestita da troia/ poi piangi se la violentano”, due barre da un pezzo degli esordi). Ha detto Fedez: «I rapper sono come i politici, si fanno corrompere e cambiano idea ogni cinque minuti», ma non è chiaro se parlasse dei colleghi o anche di sé stesso.Fedez ha piantato le tende in quell’incrocio arcitaliano dove molto si ignora e tutto si orecchia, e in quell’economia dove orecchiando bene si sbiglietta, il privato è indistinguibile dal pubblico e l’attivismo dai consigli per gli acquisti. Se uno come Fedez dice “mi faccio la barca” non sai fino all’ultimo se siamo nel film yuppie degli anni Ottanta con Johnny Dorelli, e la barca si aggiunge alla Ferrari, a sua volta sostituta della Lamborghini, o se è un proclama alla Oscar Camps.«Voglio comprarne una per salvare i migranti in mare», ha in effetti detto Fedez, e sicuramente non mentiva sulle buone intenzioni ma nemmeno trascurava ilbusiness model, perché i salvataggi su Instagram funzionerebbero bene per vendere patatine o smalti o, più difficilmente, dischi.Quattro anni fa, in piena pandemia, e molto prima del pandoro di Chiara, Fedez si inventò gli Hunger games della beneficenza, girando per Milano con la suddetta Lamborghini e cercando cinque bencapitati ai quali consegnare una busta con mille euro. Il tutto in diretta su Twitch, il social di proprietà di Amazon. Fedez, già sodale di più cause col No davanti («I danni dei No Expo sono poca cosa rispetto alla speculazione economica», disse prima della kermesse), è contro le multinazionali quando non offrono un adeguato servizio di monetizzazione dello streaming.Della storiaccia che lo ha riportato su tutti i giornali, lui in un localissimo di Milano con una ragazza, un noto tizio più tatuato di lui che dice alla tipa qualcosa che non doveva dire, lui che – forse, pare – con alcuni esuberanti amici della curva sud del Milan va a dargli una lezione come Mario Brega a cui importunavano la figlia mentre passeggiava a via Veneto, di questo romanzo maranza, dicevamo, colpiscono due cose arcitaliane.La prima è che lui, parlando al Salone del libro dell’inchiesta aperta sul suo conto dopo la spedizione post discoteca, con i giornalisti si è lamentato così: «State scrivendo di questa storia invece di scrivere di Gaza». Qui c’è Fedez, c’è l’Italia nostra, c’è Askatasuna che incontra Vannacci, perché da una parte vorrebbe suonare come un’accusa politica e morale, vi occupate di stupidaggini per oscurare le cose serie; dall’altra è chiaramente l’eco di un qualunquismo genetico, è l’autoassoluzione italica (lui se l’è già data, in senso letterale, spiegando che per i pestaggi «se non c’è un referto medico di 40 giorni non c’è reato»), è Gassman che ha parcheggiato in tripla fila e che, mentre il vigile compila il verbale, sbotta: «Andate a prendere i delinquenti, invece di rompere le palle alla gente onesta».Non vogliamo invece credere alla seconda cosa, perché se fosse vero, e sicuramente non lo sarà, che il monito rivolto da Fedez a un testimone del fattaccio di Milano è stato uno stentoreo «fatti i cazzi tuoi», il fatto costituirebbe un’altra sublime incoerenza per un imprenditore digitale che, come tre quarti della Palazzina Internet, ha costruito la sua fortuna sul motto opposto: fatti i cazzi miei.