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 2024  maggio 14 Martedì calendario

Arrivano i giustizieri social

ROMA «Bloccate le influencer su tutti i social. Noi gli abbiamo dato il potere e ora saremo noi a toglierglielo». A poche ore di distanza dal Met Gala i contatori dei profili di centinaia di celebrità e creator iniziano a perdere quota: su TikTok esplode la rivoluzione della “ghigliottina digitale”. Gli utenti si mobilitano a colpi di dita sullo smartphone con un solo obiettivo: boicottare le celebrità che non usano la propria visibilità per aiutare i più bisognosi e che sfruttano la fedeltà dei propri follower solo per interessi economici. Gli effetti della mobilitazione sono da subito visibili. In pochi giorni 417.255 follower abbandonano il profilo di Kim Kardashian, influencer per eccellenza, mentre la super modella Kendall Jenner viene oscurata da almeno 123.259 seguaci, secondo l’analisi realizzata dall’Osservatorio di Arcadiacom.it.
Tutto ha inizio la sera del 6 maggio quando l’influencer Haley Kalil, vestita da Maria Antonietta per l’evento più glamour di New York, pronuncia in un video per TikTok le parole che innescano la “rivolta”. «Let them eat cake», letteralmente «Che mangino brioche», attribuita dalla storia alla consorte di Luigi XVI, che la pronunciò dallo sfarzo dei suoi salotti riferendosi al popolo affamato, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane.
Era la vigilia dei moti rivoluzionari e della sua esecuzione a piazza della Concordia. «Allora era una sovrana, ora invece lo dice un’influencer. Lo fa mentre le persone muoiono a Gaza, la carestia colpisce il Sudan e molte famiglie americane faticano a fare la spesa», afferma indignata un’utente. Nel giro di poche ore vengono caricati su TikTok oltre 32 mila video corredati dall’hashtag #blockout2024. Un effetto domino che dà vita, di post in post, a un movimento di giovani che si definiscono “rivoluzionari”, in protesta contro la disuguaglianza e l’ostentazione dello sfarzo, gridata in eventi come il Met Gala, dove un biglietto raggiunge il costo di 75 mila dollari. L’obiettivo dei giustizieri dei social è quello di boicottare la monetizzazione degli influencer come forma di “punizione” per la «mancanza di empatia».
Su TikTok iniziano girare liste di creator da bloccare. Centinaia i nomi in circolazione. Kim Kardashian, 363 milioni di follower su Instagram, star come Zendaya, la cantante Lizzo, Taylor Swift o Selena Gomez che dal 6 maggio a oggi ha perso 403.116 follower. «Si tratta di un moto senza precedenti, è la prima volta che la volontà di ridimensionare il potere delle influencer si manifesta con queste grandezze», osserva Luca La Mesa, social media strategist ed esperto di comunicazione di crisi.
IL BERSAGLIO
Haley Kalil rimane il bersaglio principale. Un’utente di nome Rae si registra mentre srotola una pergamena e legge con voce sentenziosa: «Haley, ti condanniamo alla ghigliottina digitale». Quando ormai il trend è fuori controllo l’ex modella è costretta a chiedere scusa. Lo fa in un video da oltre 29 milioni di visualizzazioni. «Nel mondo uomini e donne innocenti stanno morendo, le persone non hanno accesso ad acqua e cibo. Perché non ne parlo? Perché non sono abbastanza informata per farlo», spiega afflitta. Si mostra con capelli raccolti, abbigliamento casalingo e un’inquadratura strategica che riprende uno degli angoli più poveri del suo lussuoso appartamento di Los Angeles. Una parabola (l’incidente, la ghigliottina social e le scuse) e una modalità di rispondere alla crisi molto simili a quelle adottate da Chiara Ferragni per il caso Pandoro, che le è costato dal 21 dicembre al 13 maggio oltre 566.687 follower. «In entrambi i casi di crisi reputazionale i seguaci hanno scelto di far scendere le influencer dal piedistallo che le avevano costruito, probabilmente troppo alto rispetto al loro effettivo valore», osserva La Mesa.
IL PARADOSSO
Nell’entusiasmo generale alcune paladine del movimento, prima sconosciute, iniziano ad accrescere la loro fanbase, diventando esse stesse, nel paradosso, influencer. «I social media vivono di fiammate che si spengono velocemente – spiega La Mesa – Ma potrebbero arrivarne altre a cristallizzare in definitiva la crisi della figura dell’influencer. La loro era è ormai in declino. I social del futuro si baseranno sulla qualità dei contenuti e sulla trasparenza. Le influencer come le conosciamo oggi non resisteranno ancora a lungo».