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 2024  maggio 14 Martedì calendario

"A ROMA SI CONSUMANO DUE TONNELLATE DI COCAINA AL MESE" - FABRIZIO CAPOGNA, TRA I PIÙ POTENTI (EX) NARCOS DELLA CAPITALE, RIVELA: “LA PREFERITA È LA BOLIVIANA PERCHÉ È PIÙ PURA ED È PIÙ FRESCA. LA 'SQUAMA' COLOMBIANA È PIÙ 'TAGLIATA' E TIENE DI MENO. GLI INCASSI MEDI DI UNA PIAZZA, SU 12, A TOR BELLA MONACA? 10 MILA EURO AL GIORNO, IL FINE SETTIMANA SI ARRIVA A 50MILA EURO" - SE I NUMERI SQUADERNATI DA CAPOGNA FOSSERO GIUSTI, IL MERCATO DELLA COCA A ROMA VARREBBE 660 MILIONI DI EURO... -

Roma ha un debole irrefrenabile per lady White. Una corte spietata che genera dipendenza, soldi e violenza. L’Urbe ha il naso perennemente incipriato. «In città arrivano due tonnellate al mese di cocaina».

Chi parla non è un nome qualsiasi nell’ordinamento della mala romana. Fabrizio Capogna ha vestito sino a pochi mesi fa i gradi di alto ufficiale del crimine capitolino, grande conoscitore del mercato della signora in bianco, tra i più potenti narcos della Città Eterna.

Un trafficante di 40 anni si è consegnato alla giustizia e adesso le sue confessioni stanno terremotando la malavita dell’Urbe, spaventata dalle sue rivelazioni. Allo stesso tempo Capogna descrive una Capitale mai sazia di polvere bianca con il rischio perenne di una indigestione di droga.

Ma non è solo una questione di numeri, non è solo una quantità industriale che si abbatte come un diluvio sulla città e ingrassa i conti correnti di un crimine sempre più feroce. A quanto pare i nasi dei romani sono raffinati, narici sopraffine tanto da esigere il meglio che le piantagioni sudamericane possano concedere:

«La preferita dal mercato di Roma è la boliviana perché è più pura ed è più fresca», spiega Capogna da vero intenditore al magistrato della Dda Francesco Cascini il 13 dicembre 2023, pm impegnato assieme ai colleghi Mario Palazzi e Giovanni Musarò a combattere il grande crimine dell’Urbe. «La squama colombiana è più tagliata e tiene di meno. L’espressione tritolo si riferisce alla qualità più elevata di cocaina», sottolinea l’ex narcos.

Capogna è un fiume in piena, dà i numeri nei dettagli. Per esempio, riferisce di come i due supermarket della droga della Capitale stiano vivendo alterni momenti di gloria. «Ultimamente San Basilio ha diminuito la sua importanza mentre Tor Bella Monaca ha sempre mantenuto il numero maggiore di utenti. Gli incassi medi di una piazza a Tor Bella (in tutto ne conta 12, ndr) sono di 10mila euro al giorno, il fine settimana si arriva a 50mila euro». […]

È questo un business capace di destare gli appetiti dei più feroci criminali e di richiamare una violenza sbalorditiva pur di conquistarsi anche solo una piccola fetta della golosa torta romana.

Ma ecco che quando il pm gli domanda a quanto si venda al chilo la preziosissima cocaina spiega che «è variabile» sia in base «alla qualità» sia al prezzo di «acquisto» in Sud America. Nel corso della sua deposizione, tuttavia, entra nel dettaglio e riferisce a quanto la piazzasse lui al chilo. Una cifra che oscillava tra i 27 mila euro nel caso venisse «pagata subito», alla consegna, e i 30mila euro nell’ipotesi che venisse «appoggiata» (saldata dopo la vendita al dettaglio).

Conti alla mano, nella più economica delle previsioni, e secondo la versione offerta da Capogna «delle due tonnellate di cocaina al mese» ceduta all’ingrosso, i capi piazza dello spaccio romano l’acquistano per un valore che sfiora i 55 milioni ogni 30 giorni. In un anno sono 660 milioni di euro per 24 tonnellate di coca. Il prezzo al consumatore finale lievita e fa schizzare il calcolo a cifre impensabili e che, forse, nessuna impresa del mercato legale capitolino è in grado di fatturare. […]