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 2024  maggio 14 Martedì calendario

Periscopio

   

La povera poesia trema davanti alle canne di pistola che le sono puntate contro. Osip Mandel’tam (da Nadeda Mandel’tam, Speranza abbandonata, Settecolori 2024).
Da sabato tutti i 600 km del fronte sono sotto stress: soltanto ieri, l’Armata russa ha tirato su 27 villaggi, ingaggiato 155 scontri, lanciato 118 attacchi aerei e 133 fra razzi e missili. Una strategia chiarissima: si vuole allungare il fronte fino a 1000 km perché i russi sanno bene che l’Ucraina soffre di carenza d’uomini, ancor più che d’armi, e che le difficoltà aumentano quando si è costretti a presidiare sempre più trincee e ad assottigliare le truppe. Francesco Battistini 1, Corriere della Sera.

[Non ridete, ma] il Cremlino parla a sua volta di «barbaro attacco» per i frammenti d’un missile ucraino precipitato su un palazzo di dieci piani nella città russa di Belgorod, 45 km da Kharkiv: 10 morti, 30 feriti [sempre che sia vero, date le fonti]. Francesco Battistini 2, Corriere della Sera.
La conferenza di pace in Svizzera sarà disertata da Mosca e Pechino. Forse bisognerebbe ricominciare dalle basi anziché dal tetto: scambio dei prigionieri, restituzione dei bambini, sicurezza di Zaporizhzhia. Il vero ostacolo è la delirante testardaggine di Putin. HuffPost.
Le straordinarie immagini della folla pacifica ed europea di Tbilisi, in Georgia, incredibilmente ignorate dalle televisioni e dai grandi giornali, sono la prova drammatica dell’ennesimo svarione morale che l’Europa e il mondo libero continuano a commettere, non riuscendo mai a imparare dal recente e tragico passato. Linkiesta.
La retorica delle sfere d’influenza appartiene all’epoca dei due blocchi. Continuare a usarla significa violare il diritto alla sovranità dei Paesi dell’est Europa, che consapevolmente e democraticamente hanno aderito (o desiderano aderire) alle organizzazioni sovranazionali e internazionali occidentali. Linkiesta.

Blinken duro con Netanyahu: «Uccisi più civili che terroristi». corriere.it
Quando due ex studenti della Columbia, epicentro della lotta contro la guerra d’Israele a Gaza e ottava università al mondo nella classifica di Shanghai, Isidore Karten e Tomer Brenner, si sono avventurati nel campo, portando una bandiera israeliana e foto di civili israeliani rapiti da Hamas, uno dei leader del movimento, Khymani James, è stato filmato mentre dichiarava: «I sionisti non meritano di vivere. Potete ringraziarmi per non essere andato a uccidere questi sionisti». Le Point (dal Foglio).
È una scuola della Ivy League, l’alma mater del presidente Kennedy. In un inglese americano, il pubblico canta: «Israele cadrà! Mattone dopo mattone, muro dopo muro! Coloni, coloni tornate a casa! La Palestina è solo nostra!» Questi giovani americani chiedono apertamente – e con orgoglio – la distruzione dello stato d’Israele. Sostengono i «martiri» di Hamas che mirano a creare un paese etnicamente e religiosamente pulito. Una «Palestina» libera dagli ebrei. Jeffrey Herf, Quillette (dal Foglio).

Voto massiccio all’Onu in favore dell’adesione a pieno titolo della Palestina. L’Italia si astiene. L’ambasciatore di Israele fa a pezzi la Carta delle Nazioni Unite: «Avete aperto ai nuovi nazisti». Corriere della Sera.
Dunque voi non sapevate nulla di nulla?! Non sapevate che si era scoperta la pericolosità di Hitler con il suo putsch di Monaco, e non sapevate che le vostre autorità «repubblicane» invece di punirlo lo coccolavano? [Non vi siete accorti che] dal 1935 in avanti non si poteva passare davanti a una stazione termale del vostro paese senza leggere «gli ebrei non sono graditi», per tacere di quel «morte agli ebrei» che si trovava dappertutto? Hermann, Hesse, Il gioco della vita. Lettere 1904-1962, Mondadori 2022.
Biden ha frmato la legge sul blocco di TikTok negli Stati Uniti. Repubblica.
Guerra in Ucraina, guerra a Gaza o guerra a TikTok? Quale conflitto peserà di più, il 5 novembre, nella sfida per la Casa Bianca fra il presidente democratico Joe Biden e il candidato repubblicano Donald Trump? Il dilemma, che accosta la guerra globale del presidente russo Vladimir Putin alle democrazie e lo scontro fra Israele ed Hamas dopo il pogrom del 2023 e le migliaia di vittime palestinesi alla chiusura del social media di proprietà cinese condensa realtà e miti nel nostro tempo. Sembra assurdo, morti e devastazioni pesano sulle elezioni Usa quanto i video virali, ma è così. 170 milioni d’americani usano TikTok, under 30 è un’ossessione, e la scelta del presidente di proibirlo, o porlo sotto controllo di brand nazionali, vede il 40% dei ragazzi ostile. Gianni Riotta, Repubblica.

Un conto sono le giuste cautele nel diffondere informazioni personali o fotografie private attraverso la rete. Altra cosa è pensare che tutti i dati siano sempre «sensibili» e possano venire piegati agli usi più turpi. Sapere che Giovanni preferisce il vino rosso al vino bianco o che Lucia ha un gatto e non un cane serve a proporre loro offerte che possano interessar loro, ma è improbabile che aiuti a conquistare il mondo. Ma gli esperti di geopolitica, che al gioco delle tre tavolette battono persino gli economisti, sono riusciti a convincerci del contrario. Alberto Mingardi, Corriere della Sera.
Attacco alle toghe. Repubblica.
L’offensiva delle toghe rosse. Libero.
In questo momento, di fronte ai perversi intrecci tra politica e affarismo, c’è una reazione indecorosa e corporativa che vuole delegittimare [l’azione dei magistrati. È in atto] una svolta autoritaria che ha assonanze col progetto della P2. Saremo una post democrazia autoritaria. [Post democrazia autoritaria?]. Giuseppe Conte (tg24.sky.it).

Conte da avvocato del popolo ad avvocaticchio dei magistrati. Dal web.
Vannacci contro Nemo, vincitore di Eurovision: «Ha vinto solo perché si dichiara non binario». Repubblica.
Un po’ è vero, e un po’ è ridicolo e scandaloso, come tutte le opinioni da bar (oggi programmi di partito). ItaliaOggi.
Dopo aver candidato un generale per condurre una campagna pacifista e criticato nei comizi l’invio di armi all’Ucraina, Matteo Salvini ha rilanciato ieri l’idea di reintrodurre la leva obbligatoria, pur avendo passato gli ultimi giorni a ripetere che con lui al governo nessun soldato italiano sarà mai mandato a «combattere e morire» per Kiev. È la cumbia della naja. La linea di Francesco Cundari.
Abbiamo nostalgia del passato perché ce lo siamo dimenticato. Roberto Gervaso.