la Repubblica, 13 maggio 2024
Alessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo
Alessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana, morta di stenti a 18 mesi. La madre l’aveva lasciata da sola in casa dal 14 al 20 luglio di due anni fa. Esclusa la premeditazione, i giudici l’hanno condannata a due anni di sorveglianza speciale a pena espiata, con provvisionali di 20 e 50 mila euro a mamma e sorella. Questa la decisione della Corte d’assise presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, dopo nemmeno tre ore di camera di consiglio, il primo verdetto di una vicenda dolorosa che ha scosso la città e non solo. Durante la lettura Pifferi, che in alcuni momenti dell’udienza aveva pianto, è rimasta impassibile.
L’accusa, con il pm Francesco De Tommasi, aveva chiesto il fine pena mai, senza alcun beneficio: “È una bugiarda e un’attrice”, le sue parole. Al termine della sua arringa difensiva, invece, l’avvocata Alessia Pontenani aveva chiesto l’assoluzione di Pifferi o la condanna per abbandono di minore morte in conseguenza di altro reato: “È evidente che non volesse uccidere la bambina”. E alla lettura della sentenza il pm commenta: “Pena giusta, mi aspettavo l’ergastolo”. Le motivazioni saranno note entro 90 giorni.
L’avvocata Pontenani commenta fuori dall’aula: “Cosa mi ha detto Pifferi? Era molto dispiaciuta per l’atteggiamento della sorella e della mamma perché quando il presidente ha detto ’ergastolo’ si è capito dietro che stavano festeggiando. Facevano anche dei gesti, erano contenti. È scontato che faremo appello. Chiederò una nuova perizia. Se non ci fosse stata l’inchiesta parallela, forse la perizia avrebbe dato un esito diverso. Non è stato un processo sereno”.
In aula la famiglia di Pifferi. La sorella Viviana e la madre Maria Assandri si sono costituite parti civili contro la 38enne.
"È un dolore atroce. Si è dimenticata di essere una madre. Ora non riuscirei a dire nulla. Deve pagare per quel che ha fatto. Se si fosse pentita e avesse chiesto scusa, ma non l’ha fatto”. Così Maria, la mamma di Alessia Pifferi.
"Penso che i giudici abbiano fatto quello che è giusto, perché per me non ha mai avuto attenuanti, non è mai stata matta o con problemi psicologici”. Così Viviana Pifferi. “In questo momento non so neanche dire cosa provo, è una cosa stranissima. Spero che adesso Diana possa volare via in pace”, ha aggiunto.
Attraverso il legale Emanuele De Mitri avevano chiesto un risarcimento per il “danno morale” per complessivi 550 mila euro (in alternativa, una provvisionale di 100 mila euro a testa). La madre di Pifferi più volte si è spazientita in aula quando ha sentito parlare Pontenani, che ha parlato dell’infanzia difficile della sua assistita tra abusi, violenze assistite, la mancata possibilità di proseguire gli studi. Da quello che è emerso, a proposito dei rapporti familiari, Viviana anni fa non andò nemmeno al matrimonio della sorella.