Corriere della Sera, 13 maggio 2024
Emoij neutri per le famiglie contemporanee
Ieri, la Festa della Mamma, era un buon giorno per accorgersene: le emoji che rappresentano le famiglie sono cambiate. Dai dispositivi Apple, non ci sono più le oltre venti opzioni possibili di genere per nuclei da quattro persone in giù (papà, mamma e figli, due mamme e figlia, ecc). Al loro posto quattro emoji grigie stilizzate, dove le uniche variabili sono il numero dei familiari e l’età. La decisione della Mela, che ha il 28% del mercato, segue le indicazioni del consorzio Unicode, responsabile degli standard comuni dei caratteri, per non escludere alcuna tonalità di colore della pelle: le 26 emoji disponibili fino a marzo erano infatti gialle (e bionde). Le nuove sagome sono invece neutre e inclusive al cento per cento, nella consapevolezza che sia impossibile proporre una mappa antropologica completa della realtà. Ed è giusto così: la famiglia è una e le rappresenta tutte. Però: raccontare le differenze vuol dire anche dare la possibilità di esibirle con orgoglio. Le famiglie omogenitoriali potevano riconoscersi e definirsi in contesti rilevanti per il modo in cui comunichiamo: le app di messaggistica e di social. Ora non più. L’opzione più larga ed equa si rivela, in alcuni casi, limitante. Forse è inevitabile, ma è un peccato.