Corriere della Sera, 13 maggio 2024
Un pizzardone tra leoni, guerre e ciabatte
Se vi capita di incrociare un vigile urbano, a Roma, provate a chiederglielo di persona: «Scusi, lei cosa farebbe in caso di fuga di un leone?». E se quello non risponde incalzatelo con la domanda numero due: «Vabbè, andiamo oltre. Mi sa dire gentilmente come reagirebbe se un suo collega si presentasse al lavoro in ciabatte?». A questo punto è possibile che il tizio diventi nervoso e vi guardi con aria minacciosa. Allora neutralizzatelo con la domanda più insidiosa di tutte: «Beh... visto che si irrita, mi risponda: cosa succede se scoppia la guerra?». Vuoi che un agente di polizia municipale non sappia una cosuccia così banale? Ecchediamine! Nel malaugurato caso che – per dire – Putin ci invada, noi tutti ci affideremmo a un pizzardone, come li chiamano a Roma. Lui sa sempre che succede e sa sempre cosa fare, perfino davanti al re della foresta in fuga che, com’è noto, per i vigili urbani romani è un intervento di routine dalle parti del Colosseo. Sarà per questo che la domanda sul leone (ma anche le altre) è stata fra le tante nel test del concorsone tenuto a Roma per una «progressione fra le aree» di 690 agenti municipali: dal livello di istruttori a quello di funzionari. Partecipanti: 2500. Concorso definito nell’estate dell’anno scorso e completato a febbraio. Settimana scorsa la pubblicazione della graduatoria e la decisione di fare ricorso al Tar di almeno un centinaio degli esclusi, alcuni dei quali avevano contattato ben prima dei risultati del test lo studio dell’avvocatessa Iole Urso, per procedere contro Roma Capitale. «Non so se il termine più adeguato sia farsa o barzelletta», commenta lei che ha chiesto l’accesso agli atti e aspetta di leggere eventuali altre bizzarrie, a parte il leone, le ciabatte e la guerra. C’è pure la questione dei titoli di studio. Il bando prevedeva – giustamente – che i titoli da considerare per il punteggio fossero attinenti alle mansioni da svolgere. Eppure è passato per buono il corso da sommelier (chissà, può essere utile in una disputa sul palloncino che misura il tasso alcolico); il corso da agente immobiliare (anche lì: si sa mai che durante uno sgombero si debba fare la valutazione dell’immobile); la laurea in scienze infermieristiche (se il tizio da sgomberare si sentisse male...); quella in psicologia (se lo stesso tizio fosse in uno stato d’animo alterato). Manca però il veterinario. E sì che sarebbe utile per sparare il sedativo al leone in fuga…