La Stampa, 11 maggio 2024
Intervista ad Angelina Mango
MALMÖAngelina che canta Imagine di John Lennon accompagnata solo da una chitarra nella sala stampa; Angelina che tira fuori un foglietto e legge: «Ciao a tutti, sono qui perché vorrei davvero esprimere il mio pensiero a modo mio e con parole mie. Quando sono arrivata qui ho visto artisti come me, che vivono per la loro musica e parlano attraverso la loro musica e condividono lo stesso sogno. Ieri sera mi sono esibita sullo straordinario palco dell’Eurovision con il cuore pieno d’amore. Sono andata a letto così, orgogliosa di me stesso e di tutti noi. Oggi ancora una volta voglio solo che la musica parli. E questo è il messaggio più forte che possa condividere». Angelina Mango leggere questo testo perché quest’anno sotto la lente di ingrandimento c’è la guerra fra Israele e Palestina e qui c’è, in gara, l’israeliana Eden Golan, fischiata appena salita sul palco da chi nel pomeriggio si era unito alla protesta pro Gaza arrivata sino alle porte della Malmö Arena. Angelina non si è fatta tirare in mezzo alle polemiche e ha risposto a suo modo, con Imagine e un testo esplicito e sincero. E mette la gara che stasera vedrà la finale al centro.Angelina come sta? L’hanno colpita le manifestazioni pro-Palestina e il comportamento di certi artisti? Lo sa che in piazza c’era anche Greta Thumberg?«Quello che mi sento di dire è che umanamente, da essere umano e come tutte le persone di senno percepiamo che quello che succede nel mondo è a volte po’ brutto però è così ed è giusto rendercene conto. Fortunatamente il lavoro che faccio mi permette di portare libertà sul palco, di portare messaggi positivi e la musica è tutto quello che posso fare e tutto ciò che posso fare lo posso fare con essa. In questo caso, e lo dice anche lo slogan dell’Eurovision, “United with music”, la musica unisce e sono molto grata di essere molto utile in questo».Dalla vittoria al festival a oggi c’è qualcosa che le è mancato, che non le è piaciuto o le è pesato di tutto questo successo che le è piovute addosso? Cosa non rifarebbe di ciò che ha fatto sino a qui?«Io sono un essere umano e ho moltissimi momenti di difficoltà però la musica mi salva, il palco mi salva e il mio lavoro mi salva, quindi non solo rifarei tutto, anche perché mi è andata piuttosto bene, ma più lavoro e più sto bene, per cui non ho proprio nulla da recriminare. Va bene così. E vorrei molto molto di più ma ci arriveremo».Viaggiare per l’Europa per preparare l’esibizione all’ESC e incontrare pubblici differenti è stata un’esperienza importante perché ha avuto un assaggio di estero. Tra poco parte il tour europeo e poi tornerà in Italia; come affronterà i live?«Inizierò a scaldarmi già questa estate con i festival in Italia e in Europa e poi con i ragazzi della band vogliamo portare musica nuova in giro e siamo curiosi di come il pubblico reagirà sul disco nuovo “Poké Melodrama”. La musica mi è stato dimostrato da più parti è una lingua a sé stante e arriva soprattutto se è piena di energia e noi di energia ne abbiamo da vendere. Mi rincuora che all’estero ci sia un’attenzione particolare nei confronti dell’Italia e l’ho sentita, l’ho notata».A proposito di “Poké Melodrama” che uscirà il 31 maggio, cosa ci sarà dentro o meglio cosa dovremo aspettarci? Dopo “La noia” si torna il pop italiano o c’è qualche sorpresa? Ci saranno collaborazioni?«Sulle collaborazioni o quant’altro non posso ancora dire nulla visto che esce il 31 maggio quello che posso anticipare è che il disco avrà dentro tutto quello che mi è successo emotivamente nell’ultimo anno. Sono tutte canzoni che ho avuto l’esigenza di scrivere e posso considerarlo un grande ottovolante totalmente incoerente, come il modo in cui io entro in studio. Non ho mai niente di prefigurato e non posso dire ora se ci saranno ospiti. Per quanto riguarda i generi io amo i su e giù appunto: per essere coerente con me stessa devo essere un po’ incoerente».