la Repubblica, 11 maggio 2024
Una lettera sul premierato
Caro Merlo, del convegno sul premierato che Meloni ha voluto a Montecitorio la gente ricorda solo che c’erano Pupo, Iva Zanicchi, Michele Placido, Massimo Giletti, Amedeo Minghi, Claudia Gerini, il campione di nuoto Filippo Magnini, la campionessa di scherma Elisa Di Francisca... Ma del premierato nessuno sa niente, neppure loro che c’erano.Mario Vigo – PaviaQuasi tutti i costituzionalisti e gli intellettuali, anche quelli della destra, hanno bocciato come un pasticcio il premierato. E allora Giorgia Meloni, contro “la torre eburnea” dei professori e contro “il moloch” della Costituzione, ha arruolato i cortigiani. In Italia, non solo a destra, il rifugio più sperimentato e sicuro è quel circo che Rino Formica, che oggi ha 97 anni, chiamò «nani e ballerine». Ironizzava così sui cortigiani che negli anni 80 si raccoglievano attorno al Psi di Craxi e Martelli. E non è di poco significato che Formica, socialista craxiano, ironizzasse sui socialisti craxiani. Già vent’anni dopo li rimpiangeva: «Magari ci fossero nani e ballerine, oggi vedo solo insetti». A Formica si devono molte invenzioni lessicali di uso comune, come i “poteri forti” e “il convento è povero ma i monaci sono ricchi”. La più famosa è “la politica è sangue e merda”, anche questa, già dopo vent’anni, corretta così: “Non c’è più il sangue”. I nani e le ballerine salveranno il premierato?