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 2024  maggio 11 Sabato calendario

Il duello Meloni Shlein alla terza camera

 ROMA – E dove se non nella “terza Camera della Repubblica” poteva svolgersi l’atteso duello televisivo fra Giorgia Meloni ed Elly Schlein? Alla fine di una lunga trattativa, la presidente del Consiglio e la segretaria del Pd hanno deciso di sfidarsi, giovedì 23 maggio, nel salotto di Porta a Porta chez Bruno Vespa. Che conquista al suo medagliere un altro confronto diretto, stavolta però dalle caratteristiche inedite: il primo fra due donne leader, una del governo, l’altra dell’opposizione.
Alla fine l’ha spuntata lei direttore, soddisfatto?
«Non c’è dubbio che si tratta di una prima volta molto significativa.
Ritengo che sia stata coraggiosa Elly Schlein a sfidare Giorgia Meloni e generosa la presidente del Consiglio a raccogliere il guanto lanciato dalla segretaria dem. La quale ha accettato la condizione posta dalla premier di confrontarsi sul servizio pubblico, com’è naturale che sia in ragione del suo ruolo. D’altronde sarebbe stato curioso se avesse scelto di andare da un’altra parte».
Come si svolgerà il duello?
«I dettagli sono ancora da definire, ma ci sono già alcuni punti fermi: durerà un’ora esatta, dalla fine del Tg1 sino alla prima serata, con tempi certi e precise regole di ingaggio.
Come sempre avviene in questi casi».
Si è detto che la segretaria del Pd avesse qualche diffidenza ad affidarsi alla sua conduzione.
«Mah mi sorprenderebbe se Schleintemesse di giocare fuori casa perché si è sentita perfettamente a suo agio, almeno così mi ha detto, le ripetute volte in cui è stata ospite da noi.
Oltretutto quelle interviste erano molto meno vincolate del confronto in programma con Meloni, che sarà certamente più rigido e per sua natura istituzionale. Quindi il potenziale di scorrettezza – ride – è ridotto abbastanza al minimo».
È pronto a scommettere che non ci saranno contestazioni?
«Io ho rispettato i tempi anche quando sono andato totalmente a ruota libera. Faccio il caso di Salvini-Renzi: è stato un confronto spettacolare, a briglia sciolta e tutti e due alla fine hanno avuto gli stessi minuti a disposizione. Stavolta invece sarà tutto molto più blindato. Anzi, vorrei aggiungere una cosa».
Prego.
«Alla vigilia delle Politiche, ho intervistato a ruota libera, quindi senza schemi, Di Maio, Berlusconi, Meloni, Conte, Calenda, Salvini, Letta e nessuno si è lamentato. Direi che possono stare tutti tranquilli».
Ma con la par condicio come si
fa? Dopo Meloni-Schlein Porta a Porta non rischia l’overbooking?
«Par condicio significa garantire parità di condizioni, quindi un minuto dopo aver ricevuto conferma da Meloni e Schlein è partito l’invito per Conte e Salvini. Dopodiché, alla luce delle regole che l’Agcom stabilirà la settimana prossima, vedremo come assicurare lo stesso spazio agli altri leader politici».
Conte-Salvini sarebbe un’altra prima volta dopo lo scontro nell’aula del Senato che sancì la caduta del governo gialloverde...
«Eh sì, se accetteranno sarà così.
Guardi, è una cosa molto burocratica. Prima si sfidano i due partiti più forti di maggioranza e opposizione, poi i secondi, poi i terzi e così via».
Ha già pensato a come accogliere in studio la premier e la segretaria del Pd il 23 maggio?
«Potrei dire: “Ma che bello avere due donne qui”. Sarà banale, ma rende bene l’idea di quel che vedranno gli spettatori. Solo sulla Rai».