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 2024  maggio 11 Sabato calendario

Boom di finanziamenti ai partiti di centrodestra da aziende e imprenditori


ROMA – Nell’assenza di regole e trasparenza, un fenomeno sta accadendo in maniera chiara. Si sta registrando un boom di finanziamenti ai partiti di centrodestra al governo da parte di aziende e imprenditori: si sostiene chi decide nei territori oppure a livello centrale. In soldoni: chi comanda e ha potere. Nei primi mesi del 2024 attraverso le erogazioni liberali di aziende e società alla Lega sono arrivati oltre 500 mila euro, a Forza Italia 439 mila euro e a Fratelli d’Italia 220mila euro. Il Partito democratico? Zero contributi da imprese nei primi tre mesi dell’anno, come il Movimento 5 stelle, tanto per dare un’idea. Ma allo stesso tempo, se si guardano le donazioni dei cittadini attraverso il 2xmille nel 2023 (ultimo anno possibile di riferimento) il Pd doppia Fratelli d’Italia (8 milioni contro 4 milioni raccolti) e il Movimento 5 stelle con due milioni incassati supera di gran lunga Lega (ferma a 1,4 milioni) e Forza Italia (600 mila euro).
Sul fronte delle imprese, invece, la tendenza è opposta. Il motivo di questo orientamento delle aziende? Una domanda che resta inevasa e che non può avere risposta, considerando l’assenza di regole chiare sulla trasparenza. Come ha detto il presidente dell’Anac Giuseppe Busia, «non c’è in Italia nemmeno l’obbligo di verificare se il donatore ha interessi diretti o indiretti con il politico finanziato che magari è ministro, sindaco o governatore».
Repubblica ha passato al setaccio le donazioni liberali dichiarate dai partiti nel 2024. I dati riguardano i primi tre mesi dell’anno, da gennaio a marzo. E sommando non tanto le “donazioni” degli stessi eletti nei partiti in Parlamento o in Regioni e Comuni, ma solo quelli di imprese e imprenditori, in testa come detto c’è la Lega del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini con circa 500 mila euro: e tra questi moltissimi aiuti arrivano al Carroccio da aziende che hanno a che fare con appalti edili. Ad esempio 30mila euro sono stati donati dalla Ricciardello Costruzioni spa, azienda che ha lavorato in diversi appalti per autostrade e di proprietà di Giuseppe Ricciardello, presidente Ance Messina e già sostenitore del Ponte sullo Stretto: l’opera simbolo della narrazione salviniana. Ma ci sono anche 10 mila euro della Sicil Service Cnd srl di Milazzo, 13 mila euro della Tecnoimpianti di Catania, 30 mila euro dalla campana Soigea che si occupa di costruzione di linee elettriche oppure 15 mila euro dal Consorzio Italia Servizi di Roma che si occupa di manutenzione linee elettriche per ferrovie, tram, e bus.
Fratelli d’Italia nel 2023 ha visto raddoppiare gli incassi da erogazioni liberali, da 4 a 5 milioni grazie anche all’aumento della truppa di senatori e deputati eletti. Ma anche per i finanziamenti arrivati da imprese. Nei primi tre mesi del 2024 Fdi ha ricevuto assegni, attraverso le sedi regionali o direttamente al partito nazionale, per 220 mila euro. Soprattutto da aziende di Abruzzo e Sardegna, dove si è votato per le regionali. Ad esempio sul fronte sardo Ellezeta Boulding ha donato 10 mila euro nel febbraio scorso, mentre la clinica Nuova casa di cura 20 mila euro o la Nautica Poltu Quatu 2.500 euro. In Abruzzo abbiamo l’azienda chimica Bussi per 15 mila euro, la Appalti engineering 2mila euro, l’azienda Platani 20 mila euro (società del gruppo costruzioni Palmerini), la Adan costruzioni 5 mila euro, l’Edilizia Polisini 2 mila euro, l’Opera iniziative immobiliari 2.500 euro, la B&b costruzioni generali 5 mila euro, solo per fare qualche esempio in un settore che con gli appalti ha a che fare, quello delle costruzioni appunto.
Ma questo 2024 segna il gran ritorno di un partito che ultimamente si reggeva solo sulle erogazioni degli eletti e soprattutto della famiglia Berlusconi o affini: Forza Italia. Il partito guidato da Antonio Tajani nei primi tre mesi dell’anno ha incassato 440 mila euro da aziende e imprenditori. Circa 50 mila euro li ha donati con la sua azienda l’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato, ma poi al registro «donazioni» risultano una miriade di contributi da aziende: Eic Energia che realizza impianti elettrici ha dato 10 mila euro, ben 50 mila li ha versati lla Ipi spa. Tra le donazioni compare anche quella di Paolo Scaroni, nominato da questo governo alla presidenza dell’Enel: ha appena donato al partito 30 mila euro.
Resta il tema dell’assenza di regole. Ieri Enrico Letta al Foglio ha detto che quando venne abolito con il suo governo il finanziamento pubblico nel 2013 si dovevano poi approvare dei decreti attuativi sulla trasparenza della parte privata. Ma poi il suo governo è caduto e così, come sulle lobby e sulle Fondazioni, in Italia non c’è a oggi una legge chiara sul finanziamento ai partiti.