Corriere della Sera, 11 maggio 2024
Francesco il guastafeste
Il Papa mette sullo stesso piano le armi e i contraccettivi come strumenti di morte e già vedo serpeggiare il panico nelle due curve di ultrà a cui si è ridotta la politica da quando gli altri settori dello stadio non vanno più a votare. La sinistra pacifista che ha eletto Francesco a suo leader indiscusso riuscirà a digerire l’accostamento tra una mitragliatrice e una pillola? E la porzione di destra contraria ai russi invasori, ma favorevole a invadere i consultori? Per paradosso, l’unico a riconoscersi totalmente nel pensiero del Pontefice potrebbe essere Salvini, ma è probabile che in quel caso sarebbe Bergoglio a volersi dissociare da sé medesimo.
In realtà il Papa si limita a fare il Papa e il suo messaggio è coerente con la dottrina della Chiesa. Però ci aiuta anche a smascherare i limiti della grottesca contrapposizione, ormai persino antropologica, tra le due curve: «Noi» e «Loro». Francesco dimostra che si può essere un po’ «Noi» e un po’ «Loro», sforzandosi di rimanere sé stessi, senza aderire a schemi prefissati e ripetere a pappagallo slogan automatici e pregiudizi avvizziti. Al pari di molti, coltivo idee decisamente diverse dalle sue riguardo ai contraccettivi e in parte anche alle armi, quando servono a difendersi da tipi come Putin. Però è impossibile non provare rispetto per un uomo che rinuncia a compiacere per forza qualcuno, anche a costo di non piacere del tutto a nessuno.