la Repubblica, 9 maggio 2024
Rushdie contesta Meloni
“Ho letto della vicenda di Roberto Saviano e del contenzioso con Giorgia Meloni. I politici, credo, dovrebbero farsi venire la pelle più dura. A questa signora darei un consiglio, la inviterei a essere meno infantile e a crescere”. Lo ha detto lo scrittore Salman Rushdie, attesissimo ospite del Salone del Libro, per la prima volta in Italia dopo l’attentato del 12 agosto 2022. Domani presenterà proprio con Saviano il suo libro ’Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio’, edito da Mondadori, in cui ha raccontato la sua terribile esperienza.
"A rischio mio personale – ha spiegato – devo dire che i politici dovrebbero farsi la pelle un po’ più dura perché un politico al giorno d’oggi oltre ad avere grande potere ha anche molta autorità. Quindi è normale che qualcuno tra la popolazione ne parli direttamente, magari male, anche usando una brutta parola come quella che ha usato Roberto. Io a questa signora darei un consiglio di essere meno infantile e di crescere”.
“Avrei preferito non essere pugnalato quindici volte”, ha raccontato poi parlando dell’attentato. “Volevano silenziarmi ma ora la mia voce è più forte, c’è più attenzione di prima. Poco prima dell’attentato eravamo in Italia ed è stato meraviglioso, siamo stati in Sardegna, a Capri, a Milano, a Roma ed era dopo la pandemia, quindi era particolarmente bello. Questo ritorno in Italia è come la chiusura del cerchio. E per fortuna non fa così caldo come era nel 2022”.
Rushdie continuerà il suo tour in Italia e in altri Paesi europei: “L’ America non è il miglior posto dove stare”, dice. E attacca Trump: “Trovo davvero strano che molti cristiani in America possano sentirsi rappresentati da Trump che io credo sia il meno cristiano nel mondo”.
Salman Rushdie risponde alle domande dei giornalisti in sala Londra al Lingotto. “È arrivato il momento di cambiare il modo in cui si raccontano i conflitti. Per la guerra Ucraina c’è un leader russo che dice che gli ucraini sono nazisti, gli ucraini dicono l’opposto. In Medio Oriente ci sono due forze contrapposte che stanno lottando per un pezzo di terra. Lo sforzo è riconciliarsi nella narrazione altrimenti andrà avanti per sempre”. Sul ruolo di alcuni intellettuali che potrebbero avere favorito la fatwa: per me è stato doloroso subire attacchi anche da parte di non islamici. Molto scrittori li reputavo miei amici eppure mi hanno attaccato. Per fortuna non sono uno che rimugina anche se ricordo tutto”.
Gli scrittori, dice, “non possono fare altro che andare avanti a scrivere. Io so solo scrivere, non sono un ballerino né una star del calcio”. “Bisogna trovare la forza di tornare a lavorare, mi sono chiesto se ci sarei riuscito, sono passati sei mesi e poi sono tornato a scrivere. Mi sono messo alla scrivania, ho una certa disciplina, sono abituato alla scrittura e ho ripreso a farlo”.