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 2024  maggio 09 Giovedì calendario

I paesi più piccoli sono quelli i cui abitanti hanno i redditi più alti

Certo, in tempi di guerra – e i nostri purtroppo lo stanno diventando – corre la teoria secondo la quale occorre essere grandi; per avere muscoli da battaglia. Forse è così, forse non del tutto, come segnala l’Ucraina. Se si guarda però al benessere, la piramide si rovescia: sono in genere i Paesi piccoli quelli in cui circola più ricchezza. Non significa, per dire, che in Lussemburgo si è più felici che in India: la piccola dimensione, però, risulta quella che più attrae benessere. Almeno in teoria. Un’analisi condotta da Global Finance, il mensile americano diretto da Andrea Fiano, ha calcolato quanto è «ricco» ognuno di 190 Paesi. Ha preso il Prodotto interno lordo, l’ha diviso per il numero dei residenti fissi e lo ha poi misurato in termini di potere d’acquisto, cioè lo ha di fatto confrontato con il livello locale dei prezzi. Al primo posto arriva proprio il Lussemburgo con oltre 143 mila dollari annui. Nella classifica dei primi dieci Paesi, gli Stati Uniti, al nono posto con 85.373 dollari, sono l’unico che può essere considerato grande. Gli altri sono, dal secondo in giù, Macao, Irlanda, Singapore, Qatar (tutti sopra i centomila dollari) e poi Emirati Arabi, Svizzera, San Marino e, decima, la Norvegia. Anche nelle posizioni immediatamente successive si trovano nazioni con relativamente pochi abitanti: Guyana, Danimarca, Brunei, Taiwan (al 14° posto), Hong Kong, Olanda, Islanda e via dicendo. Il Pil pro capite dell’Italia (a parità di potere d’acquisto) è al numero 33 della classifica, 56.905 dollari; la Russia al 60 (38.292), la Cina al 78 (25.015) e l’India al 129 (10.123). Le ultime cinque posizioni sono quelle di Mozambico, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Burundi e Sud Sudan (a 455 dollari). Sono confronti che, come dice la stessa rivista Global Finance, vanno letti con prudenza. Per un verso, le medie nazionali non stabiliscono la diffusione della ricchezza di un Paese, ci possono essere molti ricchi ma anche molti poveri. Inoltre, non poche nazioni piccole sono paradisi fiscali, ragione per la quale molto denaro passa nominalmente da loro ma non lascia il segno nel tenore di vita della popolazione. Ciò nonostante, quando è applicata a un Paese, la retorica del «grande è bello» gonfia certamente la vanità degli Stati, dei governi, degli eserciti; ma non necessariamente i conti correnti dei cittadini.