il Giornale, 8 maggio 2024
Contro Augias
Il potere non logora nessuno, né chi ce l’ha né chi non ce l’ha. Ma rende collerico chi l’ha perduto. Sarà un caso, ma non si è mai sentito parlare così tanto di assalto al potere della destra da quando l’ha perso la sinistra.
L’esempio più originale, dall’alto dei suoi quasi 90 anni, lo ha dato ieri Corrado Augias in un’intervista alla Stampa apparecchiata dalla serveuse di turno, e a spaziatura doppia. Una riga di inchiostro e una di livore. Titolo: «Questa destra è collerica e fanatica, occupa la tv per riscrivere la storia». Quella che fu scritta, peraltro, dalla sinistra che l’ha occupata per cinquant’anni, gli stessi in cui ci ha lavorato Augias. Il quale, giusto per tenere un avamposto, ha lasciato una figlia giornalista al Tg1 la famosa terza via tra cognatismo e amichettismo – e che per evitare equivoci ha confessato che lui non è mai stato comunista, ma un liberale di sinistra gobettiano. Certa destra proprio non ce la fa a dirsi antifascista, è vero; ma anche quella sinistra che non riesce a dirsi comunista...
A proposito. Augias dice che la destra sta cercando di imporre una nuova narrazione delle cose. Noi preferiamo le vecchie. Come quando Giuliano Soria, gran patron del rimpianto premio Grinzane Cavour un trionfo di gettoni di presenza e camarille – rivelò il nome di quel giornalista «vorace e assillante fino a sfiorare l’indecenza».
C’è chi è vorace di potere, chi di soldi. E chi di entrambi.