Corriere della Sera, 6 maggio 2024
Nel 2023 sono state vendute 140 milioni di biciclette
La bicicletta, nata come draisina nel 1816, ha superato i due secoli di vita. Sono innumerevoli le volte in cui questa tecnologia è stata data per spacciata, salvo tornare più sana che mai: negli anni Settanta salvò gli italiani dall’oil shock, la crisi del petrolio. Negli ultimi dieci anni, grazie al Gps dei nostri smartphone, è diventata una moda e un’innovazione sociale sotto il nome di bike sharing. Anche durante la pandemia la voglia di pedalare ha scatenato le borse: Peloton, società di cyclette iper-tecnologiche, era arrivata a toccare i 50 miliardi di dollari di capitalizzazione. Sembrava che nessuno sarebbe sopravvissuto senza due ruote nel salotto, come sembrava che non avremmo più viaggiato diventando delle piante da salotto davanti ai nostri Zoom: più che degli «zoomer» degli «zoombi». Oggi la società vale un miliardo e ha appena defenestrato il suo secondo amministratore delegato in due anni. Una nuova crisi? Non per le biciclette: nel 2023 ne sono state vendute circa 140 milioni nel mondo contro i 120 milioni annui pre pandemia. Tra le pieghe del piacere di pedalare c’è anche un messaggio della collettività umana, una specie di test sociale involontario: vogliamo tutti farlo all’aria aperta. Perché come diceva Einstein, la bicicletta è una perfetta metafora della vita: per mantenerla in equilibrio devi muoverti.