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 2024  maggio 05 Domenica calendario

IL TONNO SI CONSERVA MEGLIO IN UNA SCATOLETTA DI LATTA O IN UN VASETTO DI VETRO? - IL PESCE VIENE SOLITAMENTE VENDUTO IN QUESTE DUE CONFEZIONI, CON VARIE FASCE DI PREZZO - I DUBBI PRINCIPALI DEI CONSUMATORI SONO LEGATI ALLA MODALITA' DI CONSERVAZIONE, ALLA QUALITA' DELL'OLIO DI OLIVA, AL PESO EFFETTIVO DEL PRODOTTO E ALL'EVENTUALE CONTAMINAZIONE DI MERCURIO - ECCO TUTTE LE RISPOSTE -

Sarà capitato anche a voi di aprire una scatoletta di tonno e domandarvi se quel pesce compresso in una latta di qualche centimetro di diametro e di un colore varabile dal beige al rosa sia effettivamente tonno.

Questa la madre di tutte le domande. Poi, però, ci si chiede anche quanto sia buono, se l’olio di oliva utilizzato per la conservazione sia di qualità, se il peso da sgocciolato corrisponda a quello dichiarato in etichetta. E ancora: ci saranno contaminazioni da mercurio?

Tutto questo per dire che il tonno — sia esso in latta o in vasetto di vetro — nuota in un mare di dubbi. Per fornire ai consumatori risposte attendibili su uno degli alimenti più presenti nelle nostre dispense — il tasso di penetrazione è davvero alto: secondo Doxa nel 2021 il tonno è stato consumato dal 99 per cento delle persone —, l’associazione di consumatori Altroconsumo ha testato 30 tipi differenti di tonno all’olio di oliva ed extravergine di oliva (19 in lattina e 11 in contenitori di vetro) dei principali marchi in vendita nella grande distribuzione, tra supermercati classici e discount. Ecco che cosa è emerso.

[...] Il tonno rappresenta il 79 per cento del fatturato totale nel settore delle conserve ittiche in Italia. Da solo il tonno sott’olio genera vendite per 94.442 tonnellate con un fatturato di 1.164 milioni di euro. Un dato importante che potrebbe indurre a pensare che il mercato possa essere inquinato da frodi commerciali. Per verificare l’autenticità dei prodotti, Altroconsumo ha effettuato analisi di laboratorio volta a identificare la specie di tonno attraverso test del DNA (qui la ricerca completa), confrontando i risultati ottenuti con quanto dichiarato dalle etichette.

Analogo processo per il tipo di olio utilizzato (sia per il tonno sgocciolato sia per quello immerso in olio): in questo caso sono stati analizzati gli acidi grassi al fine di confermare se corrispondano o meno a quelli indicati (olio di oliva o extravergine di oliva). I risultati hanno confermato che tutti i prodotti esaminati sono conformi alle loro etichette sia per quanto riguarda il tipo di tonno che il tipo di olio.

L’associazione dei consumatori ha poi verificato la qualità e la freschezza del tonno attraverso indicatori come il contenuto di istamina, l’azoto basico volatile e il numero di perossidi, che insieme indicano la degradazione del pesce e l’irrancidimento dell’olio.

Anche in questo caso, tutti i prodotti testati hanno superato i controlli, eccezion fatta per Nostromo basso in sale che ha mostrato segni di alterazione dell’olio, indicato dai livelli di perossidi. Tuttavia, questo prodotto ha ricevuto un punteggio positivo per il basso contenuto di sale, una rarità nel mercato.

Qui, infatti, sono tante le insufficienze: male soprattutto perché il sale non viene aggiunto alla preparazione per la conservazione, ma solo per insaporire. In definitiva, i test hanno rivelato una prevalente conformità agli standard dichiarati, con rare eccezioni che non compromettono la sicurezza alimentare.

Buone notizie anche sul fronte mercurio. Per i tonni testati non è stata riscontrata alcuna allerta. Nel dettaglio, le analisi hanno confermato che i tonni presi in esame sono sicuri in termini di contaminazione da metalli pesanti.

Le concentrazioni di cadmio, mercurio (entrambi tendono ad accumularsi nei pesci nel corso della loro vita) e stagno (proveniente potenzialmente dalle lattine stagne) sono state riscontrate in quantità significativamente inferiori rispetto ai limiti stabiliti dalla legge.

In aggiunta alle analisi sulla sicurezza chimica, Altroconsumo ha condotto verifiche sulla correttezza del peso indicato sulle confezioni, sia per il netto che per quello sgocciolato. I risultati sono stati conformi per tutte le marche esaminate, fatta eccezione per i tonni in vetro delle marche Consorcio e As Do Mar, che hanno mostrato discrepanze nei pesi dichiarati. Il che suggerisce la necessità di maggiore attenzione nei processi di confezionamento.

Esiste una notevole differenza di prezzo tra il tonno conservato in vetro e quello in lattina. Stando al test di Altroconsumo, il tonno in vetro ha un costo medio di 45€ al chilogrammo di prodotto sgocciolato, il che rappresenta un aumento del 90 per cento rispetto al costo del tonno in lattina, il cui costo si aggira intorno ai 24€ al chilogrammo. Attenzione: un prezzo elevato non garantisce necessariamente una qualità superiore.

Analizzando i risultati riassunti nella tabella comparativa realizzata da Altroconsumo (vedi sotto), si evince che tra i prodotti in vetro e in lattina esistono varie fasce di prezzo, tutte con un buon livello di qualità. Sebbene il tonno in vetro risulti leggermente più gradito all’assaggio, le lattine si difendono bene dal momento che offrono prodotto di qualità, apprezzati al palato e a un costo più contenuto. [...]

Per i tonni in lattina, al primo posto con 74 punti troviamo Rio Mare pescato a canna, seguito da Angelo Parodi trancio (73 punti), Callipo (71) e, a 70 punti, Rio Mare filo d’olio, Carrefour Classic Pinne Gialle, Consorcio.

Stando al test, tutti di qualità ottima. Un filo sotto, di qualità media, ci sono a 67 punti Nostromo Extravergine basso in sale, Conad, As Do Mar meno olio, Nostromo, Palmera e Mare Aperto un pizzico di sale. Per continuare: Mareblu vero sapore tranci in extravergine (65 punti), Rio Mare (64), Maruzzella (63), Ardea (62), As Do Mar trancio intero (59) e, a chiudere con 55 punti, Mareblu meno olio e Nixe (Lidl).