Corriere della Sera, 5 maggio 2024
Troppe aggressioni
1 Perché i giovani medici lasciano l’Italia?
Gli stipendi inferiori alla media europea (gli stranieri guadagnano dai 40 ai 200 mila euro in più all’anno) non sono l’unica ragione. Adeguare alla media europea le remunerazioni sarebbe comunque un passo avanti. Alla base del malcontento, secondo i sindacati, c’è la perdita di considerazione sociale nei confronti della categoria, risultato anche del deterioramento del rapporto con i pazienti.
2 Quali possono essere le altre cause?
Il senso di insicurezza del lavoro svolto nelle strutture pubbliche. Nel 2023 sono state segnalate oltre 16 mila aggressioni contro medici, infermieri e più in generale nei confronti di tutti i lavoratori del mondo sanitario e ospedaliero. Si tratta di aggressioni fisiche, verbali e contro le proprietà degli operatori. Il 70% non sporge denuncia e gestisce le violenze da solo o con l’aiuto dei colleghi.
3 Il fenomeno delle richieste di risarcimento per presunta colpa medica può avere un peso?
Come ricorda l’Anaao, il sindacato degli ospedalieri, ogni anno in Italia vengono intentate 35.600 nuove azioni legali. Circa 350 mila giacciono nei tribunali contro medici e strutture sanitarie pubbliche. Oltre la metà riguarda Lombardia e Lazio, il 95% si risolve con un’assoluzione. Uno dei costi maggiori che il medico deve sostenere è rappresentato dalle polizze assicurative che per ostetricia e ginecologia arrivano fino a 35 mila euro l’anno. Viene chiesta la depenalizzazione dell’atto medico. Anche questo sarebbe un modo per incentivare i professionisti a restare in Italia.
4 E il sistema delle carriere?
È uno dei punti cruciali, come denuncia Piero Di Silverio, segretario Anaao. In Italia fare carriera è un processo lungo e difficile, pochi arrivano (gli apicali sono l’8%). Chi viene assunto a tempo indeterminato in ospedale per i primi 5 anni non può scattare di livello: «Un iter che non lascia spazio alla meritocrazia».