Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  maggio 03 Venerdì calendario

Dire una messa per Hitler e Mussolini

Caro Merlo, complimenti al vescovo di Catania per aver impedito il 28 aprile nella chiesa di Santa Caterina una messa per Benito Mussolini.La messa non può correre il rischio di trasformarsi in apologia del fascismo. Ma rifiutando di essere complici delle scelte distorte, evitando saluti romani e slogan alieni alla liturgia e ponendo invece gesti di perdono, di riconciliazione e di pace, una messa ogni tanto non farebbe male. La messa, nella fede cattolica è una efficace preghiera di suffragio per liberare le anime del purgatorio pentiti delle colpe commesse. Anche Mussolini, come ognuno di noi (il suo pentimento lasciamolo verificare dal cuore di Dio!) avrà bisogno di preghiere. Perciò propongo che il 28 aprile del 2025 tutti i sacerdoti della mia città celebrino messa non solo in suffragio del dittatore fascista ma, anche di Hitler e di Stalin, di Franco e di Mao, di Salazar e di Pinochet, e, in previsione del futuro, di Netanyahu e dei capi di Hamas: Ismail Haniyeh, Khaled Meshaal, solo per citare tra i vivi e i defunti i più bisognosi di preghiere.Padre Salvatore Resca – CataniaLa “messa per i cattivi” mi pare una suggestiva provocazione, soprattutto perché viene da lei, apostolo antimafia che letteralmente fugge dalle feste religiose di Sicilia “perché – mi ha detto – lì c’è il Dio mafioso e non c’è il Dio cristiano”. Ora invece vuol pregare per la vita eterna dei carnefici che immagina in purgatorio, tutti in attesa di perdono, compreso Hitler. Non era meglio lasciarli all’inferno? E non crede che solo le vittime possano concedere il perdono ai propri aguzzini? Liliana Segre non odia, ma non perdona: “Mi chiedono sempre se io ho perdonato e io rispondo di no. Non ho mai perdonato, non ci riesco”