Anteprima, 4 aprile 2024
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Biografia di John Barth
John Barth (1930-2024). Scrittore americano. «È uno di quei personaggi il cui nome a molti di voi non dirà molto, ma la sua opera in qualche modo, anche a vostra insaputa, ha avuto una certa influenza su di voi e sulle vostre letture […]. Barth è stato tra i fondatori del postmodernismo, della metafiction e di quel filone letterario che ha cercato di destrutturare e ristrutturare il romanzo per trovare nuove forme. Forse è grazie a scrittori come lui […] se si è aperta la via a nuove sperimentazioni letterarie che hanno caratterizzato la fine del Ventesimo secolo […]. Nel 1967 scrisse il saggio The Literature of Exhaustion, la La letteratura dell’esaurimento, dove sosteneva che il romanzo realista aveva ormai esaurito la sua forza. Quel libro è considerato il manifesto del postmodernismo e ha influenzato molti giovani scrittori, tra cui David Foster Wallace, il cui racconto lungo Verso Occidente l’impero dirige il suo corso (1989) si ispira a La casa dell’allegria (1968) di Barth, che ha scritto altri 16 tra romanzi e racconti, in Italia pubblicati a singhiozzo, da Longanesi, Bompiani, Rizzoli […] I primi due libri di Barth L’opera galleggiante (1956) e La fine della strada (1958) sono romanzi esistenziali in cui parla di aborto e suicidio, poi arriva in Italia Il coltivatore del Maryland (1960), tradotto da Luciano Bianciardi (800 pagine!) che lo consacra come scrittore rivoluzionario e si sprecano i paragoni giganteschi, tra cui Nabokov, Pynchon, Borges. Nel 1973 con Chimera John Barth vince il National Book Award ex aequo con un altro grandissimo, John Williams (l’autore di Stoner, ma qui è premiato per Augustus)» [Soffici, Sta].