Anteprima, 10 aprile 2024
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Biografia di Peter Higgs
Peter Higgs (1929-2024). Nobel per la Fisica nel 2013, Higgs teorizzò l’esistenza della particella nota come bosone di Higgs. «La sua storia ricorda quella dei grandi della Fisica, come Newton che avrebbe ricevuto l’illuminazione sulla gravità stando sotto un albero di mele. Nel caso di Newton era in realtà un apocrifo. Mentre per Peter Higgs, morto a Edimburgo e il cui nome resterà per sempre legato a una delle particelle più famose e allo stesso tempo meno comprese dal grande pubblico (il Bosone di Higgs per l’appunto), è tutto vero: un giorno del 1964 lo scienziato nato nel 1929 stava passeggiando per la campagna e le colline scozzesi del Cairngorm quando ebbe quella che lui stesso definì “una grande idea”. Proprio come Albert Einstein teorizzò e intuì delle scoperte che vennero dimostrate solo molto tempo dopo. E la cui storia, direbbe Carlo Emilio Gadda, forma uno gnommero, un groviglio con la scienza italiana. Prima di tutto perché quel bosone che prese il suo nome e per cui ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 2013 - battezzato anche, con suo grande scorno, “Particella di Dio” - serviva per spiegare l’origine della massa delle particelle elementari e in particolare del bosone W, teorizzato anch’esso negli anni Sessanta e scoperto da Carlo Rubbia che grazie ad esso ha condiviso il Premio Nobel per la Fisica nel 1984 con Simon van der Meer. Insieme al bosone Z, il W è una delle due particelle mediatrici della forza debole ed è responsabile, tra l’altro, dei processi di decadimento nucleare che alimentano il nostro Sole. Insomma: capirlo dal punto di vista della fisica non è semplice. Ma intuirne l’importanza sì. A legarlo, o meglio ad accoppiarlo con il bosone di Higgs, è la forza nucleare debole, originariamente scoperta da Enrico Fermi e poi resa più completa dall’introduzione dell’elettromagnetismo nella teoria. Questo per spiegare l’importanza della fisica italiana fino a questo punto. Ma lo gnommero non finisce qui: perché l’esistenza di una particella compatibile e coerente con la teoria di Higgs è stato il più grande successo scientifico del famoso acceleratore di particelle del Cern di Ginevra. Uno dei progetti che ne ha permesso la dimostrazione, l’Atlas, era guidato al tempo da Fabiola Gianotti, che difatti annunciò al mondo la scoperta nel 2012, proprio alla presenza di Higgs. Se si aggiunge a questo che l’acceleratore funziona grazie alla possibilità di ricreare quel vuoto la cui esistenza, contro il detto di Aristotele, era stata dimostrata da Evangelista Torricelli, un allievo di Galilei, ecco come tutto si collega in un mondo fatto di giganti sulle spalle dei giganti. Higgs è stato uno di loro» [Sideri, Cds].