Corriere della Sera, 30 aprile 2024
Mi sono ritrovata senza naso». Intervista a Edelfa Chiara Masciotta
Nel 2005, prima di ricevere lo scettro di Miss Italia dalla sua concittadina Cristina Chiabotto e da Bruce Willis, Edelfa Chiara Masciotta ancora pensava di laurearsi in giurisprudenza e fare una vita tranquilla tra lo studio e la sua passione per la danza. A scombinarle i piani ci pensò la mamma, che la iscrisse al concorso di nascosto.
Come ricorda quel periodo?
«È stata una bella esperienza e ho viaggiato in tutto il mondo. Avrei voluto riuscire a studiare di più recitazione, invece ero sempre coinvolta in impegni istituzionali».
Google scrive ancora che la sua professione è l’attrice.
«Non ho fatto in tempo a fare grandi interpretazioni. Mi sarebbe piaciuto diventare una brava attrice».
Perché ha abbandonato quella carriera?
«A tre anni, il mio primo figlio (Andrea, avuto dal regista televisivo Roberto Cenci, ndr) si è ammalato di diabete di tipo 1. Oggi la tecnologia ha cambiato molte cose, ma allora lasciai tutto per seguirlo al 100%. Sostengo l’Agd Piemonte-Associazione Aiuto Giovane Diabetico e ogni anno organizzo una gara di golf per raccogliere fondi che aiutino i bambini e le loro famiglie».
Ha mai la sensazione di aver perso delle occasioni?
«No, per nulla. Sono molto sabauda caratterialmente. Apparire non è una cosa che bramo».
La sua vita è cambiata in meglio?
«Ho ribaltato tutto e mi sono iscritta allo Ied. Ora ho fondato, con il mio socio Daniele Ratti, Edera, uno studio di progettazione trasversale. E sono molto felice. Quando mi trovo con un foglio bianco davanti sento tutta la mia creatività risvegliarsi».
Lei è legata all’ex calciatore e capitano del Torino Alessandro Rosina, con cui ha avuto i suoi altri due bimbi Alessio e Aurora. Come vi siete conosciuti?
Il calvario
Ho dovuto affrontare
cinque operazioni
E sto diventando
sorda da un orecchio
«Avevamo, senza saperlo, degli amici in comune. È stato molto naturale. Ci siamo conosciuti a Torino. È iniziata e sta andando avanti. Bene».
Toro o Juve?
«In teoria sarei juventina…ma adesso lui gioca a golf. E anche i bambini sono molto appassionati».
Nel 2019 è rimasta vittima di un grave incidente.
«Ero appena uscita dallo Ied, era quasi sera. Era novembre, pioveva. Stavo attraversando sulle strisce pedonali di corso Matteotti, in centro a Torino. Una macchina è arrivata all’improvviso e mi ha presa in pieno».
L’automobilista si fermò?
«Diciamo che lo fermarono. È stato molto traumatico e ne porto ancora i segni».
Quali segni?
«Non voglio lamentarmi, perché sono qui e ne sto parlando…Devo tanto a due medici, li definisco i miei angeli custodi, l’otorinolaringoiatra Libero Tubino e il chirurgo plastico Andrea Margara. Ho dovuto affrontare 5 operazioni, mi sono ritrovata senza naso. Ero piena di cicatrici in faccia che continuavano a produrre delle cisti. In conseguenza dell’impatto sto anche diventando sorda da un orecchio, ma per ora non mi sento di fare un’altra operazione».
Lei è una donna bellissima, ha avuto paura di perderla questa bellezza?
«Bellezza è tante cose: persone interessanti, un bel libro, amarsi... la bellezza estetica ha il suo valore e ho avuto dei momenti di défaillance. I medici sono stati bravi, non ero pronta a convivere con quei segni tutta la vita. Ne ho ancora molti. Ricorro a qualche astuzia, una frangia più lunga, un ciuffo...».