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 2024  aprile 28 Domenica calendario

Periscopio

Se si leggono i dati del sondaggio pubblicati su questo giornale ci si può rallegrare: la destra nostalgica del fascismo è ridotta a percentuali risibili. Il 72 per cento degli italiani, giovani e anziani, si definisce antifascista. E tra i militanti e gli elettori dichiarati di Fratelli d’Italia il 62 per cento condivide questa stessa definizione. È un po’ meno della percentuale generale che abbraccia il sentimento di tutti gli italiani, ma non tanto di meno. [Seguono le notizie cattive]. Stefano Folli, Repubblica.

[25 aprile]. Aggressione a Milano contro la Brigata Ebraica. Repubblica.
Scontri con la polizia. Ebrei e ucraini cacciati e insultati. Un accoltellato, nove denunciati per discriminazione razziale. Foto di Meloni bruciate. Fischi all’inno. Ma che festa è? Libero.
Festa rossobruna, fasciocomunista, con i fascistoidi che se la tirano da vittime, esagerando (come hanno sempre fatto) il proprio martirio, e i comunistoidi che (a dispetto della ricorrenza, e come del resto hanno sempre fatto anche loro) non celebrano la Resistenza né la libertà ma Putin, l’islamismo, Hamas, e tifano contro Usa e società aperte. Centri sociali, studenti col massimo dei voti in ignoranza storica e geografica, islamisti da strapazzo delle banlieues, non soltanto aggrediscono «gli ebrei» (che sono biologicamente «sionisti», come sotto Hitler e i fascisti italiani erano biologicamente «inferiori») né s’accontentano di bruciare le bandiere israeliane. Questi pericolosi imbecilli fischiano persino l’inno di Mameli. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
[Fascisti,] almeno oggi tornate nelle fogne. Tomaso Montanari, che insegna storia e geografia agli studenti palestinisti.
Alle manifestazioni del 25 aprile, nel 2012, i centri sociali scandivano slogan antiamericani, tra cui: «Morte a Obama!» Dal web.
È nefando e ingiurioso per la tradizione e per la stirpe riporre in soffitta violini e mandolini per dar fiato a sassofoni e percuotere timpani secondo barbare melodie che vivono solo per le effemeridi della moda. È ridicolo e antifascista andare in solluchero per le danze ombelicali d’una mulatta o accorrere come babbei a ogni americanata venuta da oltreoceano. Carlo Ravasio, vicesegretario del Partito nazionale fascista, 1939.

Quando alle ore 13.15, appena arrivato in piazza del Duomo a Milano, ho visto la centuria dei centri sociali (doppia centuria: a occhio, circa duecento persone), che aveva già occupato il centro esatto della piazza, ho pensato alle agguerrite famigliole che arrivano al mattino presto su una spiaggia libera per piantare i loro ombrelloni e gonfiare il materassino. E gli altri si arrangino. Michele Serra, Repubblica.
Il testo del monologo piegato nella tasca posteriore dei jeans, un garofano rosso nella mano, sul viso gli occhiali da sole per non dare nell’occhio. Ma è inutile: lungo il percorso del corteo, a Milano, tutti riconoscono Antonio Scurati. (…) C’era attesa, ma erano in molti a non aspettarsi di vederlo salire sul palco. (…) Schivo, egli cerca di allontanarsi da microfoni e telecamere. Ma quando parla dal palco la voce è stentorea e ferma. [Poi] sfila dietro i gonfaloni dei comuni mescolato a sindaci in fascia tricolore e intellettuali milanesi. Francesca Del Vecchio, La Stampa.

[Be’, era schivo anche Mussolini]. Fino a quando non ha dichiarato guerra al mondo intero seguendo Hitler, fino a quando non s’è fatto promotore delle leggi razziali, e a parte la vicenda drammatica di Matteotti, ha fatto delle cose positive per realizzare infrastrutture nel nostro paese, poi le bonifiche. [Impagabile l’assassinio di Matteotti derubricato a «vicenda drammatica»]. Antonio Tajani, La Zanzara (Radio 24).
La Russia non ha sogni imperialistici sull’Ucraina né certamente sull’Europa. Recuperato lo sbocco al mare con l’annessione senza spargimento di sangue della Crimea dopo il colpo militare della Nuland in piazza Maidan, non ha alcun interesse a occupare territori. [Mentre] il sostegno all’Ucraina è sostegno al terrorismo internazionale. Elena Basile, il Fattosky quotidiano (oggi senza retasky).
Dall’inizio del conflitto in Ucraina, i soldati russi tornati a casa hanno ucciso almeno 107 persone, e ne hanno ferite almeno altre 100. (…) La maggior parte dei militari responsabili di questi crimini erano stati reclutati in carcere e hanno ottenuto l’amnistia per essere andati in guerra. Ansa.

Contrastare «con urgenza» i tentativi d’ingerenza russi. L’Europarlamento a stragrande maggioranza chiede ai leader dell’Ue di agire: 429 sì, 27 no, 48 astenuti. Ma anche stavolta – come era già successo mercoledì per il voto di condanna all’Ungheria per le violazioni dello stato di diritto – manca il via libera di FdI e Lega: mercoledì hanno votato no, ieri si sono astenuti. Così come i Cinquestelle. Repubblica.
Quanti «Liberate Angela Davis». Nei meetings, nei titoli da noi, e proprio qui a Berlino su decine di stendardi, su decine di pennoni, lungo l’Unter den Linden e intorno all’Alexanderplatz: come fu ripetuto, quello slogan, molto più di qualunque «Liberate» la Polonia e la Cecoslovacchia e l’Ungheria e la Ddr e la Romania e la Bulgaria… Ma non vedevano proprio? Non capivano niente? Alberto Arbasino, La caduta dei tiranni, Sellerio 1990.
Con @mtgreenee [Marjorie Taylor Green] e con @realDonaldTrump per provare a far cambiare davvero direzione al mondo. Claudio Borghi, pezzo grosso della Lega (X).

In visita negli Stati Uniti, Claudio Borghi è un influente senatore leghista. (…) Nella scorsa legislatura ha guidato la commissione Finanze della Camera. Taylor Green è una rappresentante trumpiana al Congresso, tra i più radicali esponenti della corrente «Maga». [Quanto alla direzione] nella quale vorrebbero portare il mondo, non prevede armi all’Ucraina. Green è stata tra le più strenue oppositrici del voto con cui la Camera bassa degli States ha sbloccato la nuova tranche d’aiuti a Kiev. Una posizione talmente oltranzista che anche il network iper-conservatore di Fox News le ha dedicato un editoriale dal titolo: «È un’idiota, sta cercando di distruggere il partito repubblicano». Il tabloid di destra New York Post [l’ha battezzata] «Moscow Marjorie». [Green è inoltre] sostenitrice della setta complottista QAnon, che [tra le altre cose] accusa il Partito Democratico di coinvolgimento in episodi di pedofilia e satanismo. Pietro Salvatori, HuffPost.
Mediocre in tutto. Anche nella mediocrità. Roberto Gervaso