il Giornale, 27 aprile 2024
«Basta selfie». E Tokyo oscura il Fuji
Troppa spazzatura, traffico impazzito e qualche turista si è pure arrampicato sul tetto di uno studio dentistico di zona per avere lo scatto perfetto. La febbre da foto-ricordo ha preso talmente d’assalto i visitatori pronti a tutto, pur di portare a casa un’immagine del Monte Fuji, che nella cittadina giapponese dal nome evocatorio, Fujikawaguchiko, nella prefettura di Yamanashi, a un’ora circa da Tokyo, hanno deciso di costruire una barriera che ostruisce la vista e impedisce la scatto alla montagna più alta del Giappone, un’icona del Paese che è anche patrimonio dell’Unesco, ma che a causa dei troppi turisti è stata anche ribattezzata «montagna-spazzatura». Venti metri di lunghezza, due e mezzo di altezza, la costruzione della rete avverrà già la prossima settimana, ha spiegato un funzionario della città, ammettendo con l’Agence France-Presse: «È deplorevole doverlo fare, a causa di alcuni turisti che non riescono a rispettare le regole», lasciando dietro di sé rifiuti e ignorando le norme sul traffico. Tra gli scatti più ricercati, quello del monte innevato dietro a un negozio Lawson, la seconda catena più grande del Giappone, riconoscibile e perfetta per una foto simbolica: un paesaggio naturale mozzafiato e la vita quotidiana giapponese che scorre ai piedi del monte. Ma nonostante i cartelli e la guardie addette alla sicurezza, i turisti non riescono a passare inosservati. Anche se la prefettura di Yamanashi ha già annunciato il limite giornaliero di 4mila escursionisti e una tariffa obbligatoria a testa di 2mila yen (13 dollari), anche per scoraggiare i turisti inesperti, quelli che le scalate lampo a 3776 metri mettono anche a rischia la propria salute.
È la seconda volta in poco più di un mese che le autorità giapponesi si dicono costrette a prendere misure estreme per arginare l’orda di turisti che dopo la pandemia del Covid, quando lo scorso aprile sono state eliminate tutte le restrizioni, ha cominciato a prendere d’assalto il Giappone. A marzo era toccato al quartiere delle geishe, uno dei luoghi più turistici e famosi di Kyoto, l’ex capitale, al centro di un annuncio di divieto di ingresso, previsto per questo mese, nei pittoreschi vicoli della zona, a causa del sovraffollamento e dei pessimi comportamenti dei turisti, in un Paese molto attento alle buone maniere.
D’altra parte, per la prima volta proprio il mese scorso il numero di visitatori mensili in Giappone ha superato la quota record di 3 milioni. Il numero di turisti stranieri è aumentato del 79,5% a gennaio rispetto all’anno precedente a circa 2,69 milioni, raggiungendo i livelli registrati nello stesso mese del 2019, prima che la pandemia costringesse il governo di Tokyo alle restrizioni sui viaggi.
Non solo Venezia con il suo biglietto di ingresso, non solo Hallstatt, la città austriaca che si dice abbia ispirato il cartone della Disney Frozen e dove è stata costruita una barriera l’anno scorso contro la febbre da selfie di troppi visitatori. I turisti sono preziosi, ma il quieto vivere dei locali va preservato, è il senso dei provvedimenti. In attesa che le buone maniere vincano sulla febbre da scatto a tutti i costi.