DAGOREPORT - QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI, 27 aprile 2024
1. BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO 2. SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA FUTURA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...
Su un antico numero del rinomato e patinato mensile di architettura e arredamento "AD", spicca un servizio nel quale si legge: "Daniela e Paolo Santanchè […] lei è una psichiatra che lavora nella comunicazione, lui è un chirurgo delle dive" – vedi foto. Essì, pare che per un certo periodo, vantando un’inesistente laurea in psicologia, Danielona abbia ricevuto nello stesso studio milanese dell’allora ancora marito Paolo Santanchè, pazienti a disagio per il loro aspetto. Sarebbe anche l’unico periodo in cui la Pitonessa avrebbe usato il suo cognome con tanto di targa sulla porta, ''Dottoressa Garnero, psicologa''...
Estratto da “AD Italia”
"Volevamo almeno cinque camere da letto, con i relativi servizi", riprende Daniela Santanchè, "una per noi e quattro per gli ospiti. Più l'alloggio per le persone di servizio. Lo stazzo non poteva darci nemmeno cento metri quadrati: e il rispetto per l'ambiente, più ancora dei vincoli edilizi, ci impediva di progettare una costruzione del tutto nuova, di maggiori dimensioni. Era stato per questo che molti prima di noi avevano finito per rinunciare".
Come sia successo che proprio quello stazzo sia diventato la casa che sognavano Daniela e Paolo Santanchè […] lei è una psichiatra che lavora nella comunicazione, lui è un chirurgo […] delle dive, perché è alle sue mani che soprattutto le attrici affidano il proprio fascino compromesso dal tempo, con la certezza del risultato e, naturalmente, dal più assoluto segreto.
Ma né lui né lei vogliono arrendersi, e per questo coinvolgono un amico designer, Marco Fumagalli, che sta per laurearsi in architettura. Lo stazzo è nuovamente esaminato e si arriva a concludere che almeno il tetto bisogna salvarlo, anche perché appoggia su maestose travature di ginepro e su quattro pilastri portanti di granito […]