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 2024  aprile 26 Venerdì calendario

Il ddl Giachetti per svuotare le carceri

In una famosa barzelletta, quattro chirurghi discutono dei pazienti più facili da operare. Il primo dice: “I matematici, perché hanno tutti gli organi numerati”. Il secondo preferisce gli elettricisti: “Tutti gli organi sono codificati in vari colori”. Il terzo sceglie i bibliotecari: “Hanno gli organi classificati in ordine alfabetico”. Il più anziano sorride: “Macché, i migliori sono i politici: non hanno cuore né cervello né spina dorsale, ma soprattutto la faccia e il culo sono intercambiabili”. Siccome in Italia le barzellette sono profezie che prima o poi si avverano, ecco il geniale ddl Giachetti che piace alle destre, ad Azione&Iv e al Pd, per risolvere il sovraffollamento carcerario. Come? Aggiungendo un mese di sconto ai tre già previsti dalla “liberazione anticipata” per ogni anno di pena. Che si riduce magicamente di un terzo. Un anno diventa 8 mesi. Due anni, 16 mesi. Dieci anni, 6 e mezzo. Vent’anni, 13. E non basta: lo sconto è retroattivo al 1° gennaio 2016. Così chi è detenuto da allora (i criminali più matricolati) si ritrova tutto insieme un bonus extra di un mese ogni 12 (anzi, 9) espiati: 8 mesi in tutto. E, appena la porcata sarà legge, in 24 ore usciranno 5.080 criminali. Inclusi 777 condannati per reati gravissimi: mafia, terrorismo, strage, omicidio, tratta di esseri umani, schiavitù, stupro di gruppo e altre delizie. E senza nemmeno il fastidio di dare prova di ravvedimento e rieducazione: basta la regolare condotta di chi non commette violenze in carcere (tipica dei criminali più efferati, ai quali per farsi rispettare basta il nome).
È un indulto a tutti gli effetti, ma mascherato: sennò toccherebbe chiamarlo con il suo nome, trovare i due terzi in Parlamento e assumersene la responsabilità dinanzi agli elettori. Quelli che in campagna elettorale si bevono le promesse dei partiti suddetti sulla certezza della pena per poi ritrovarsi (salvo l’èra Bonafede) la certezza dell’impunità. In 78 anni di storia repubblicana amnistie, indulti, condoni e svuotacarceri si contano a decine: sempre varati per risolvere il sovraffollamento e sempre falliti in pochi mesi col ritorno ai numeri di prima, o a cifre più alte per l’effetto criminogeno delle indulgenze plenarie. Merito di politici senza cervello e col culo al posto della faccia che considerano la popolazione carceraria una variabile indipendente dal numero dei delinquenti, dei delitti, dei posti-cella e dei reati puniti col carcere. Analfabeti che inventano reati sempre nuovi, incoraggiano i criminali a delinquere e moltiplicarsi con sconti, scappatoie e cattivi esempi, poi ogni tanto si svegliano e scoprono che ci sono troppi detenuti o poche galere per contenerli tutti. E, anziché ridurre gli ingressi o aumentare i posti, spalancano le celle. Come a scuola: chi disturba, fuori.