Estratto dell'articolo di Gianluca Modolo per "la Repubblica", 24 aprile 2024
ANCHE XI JINPING VUOLE LA SUA TECNO-UTOPIA - IL GOVERNO CINESE STA INVESTENDO MILIARDI SULLA CITTA' DI XIONG'AN, A SUD-OVEST DI PECHINO, PER TRASFORMARLA IN UN POLO SCIENTIFICO, ALIMENTATO QUASI ESCLUSIVAMENTE DA ENERGIE RINNOVABILI: LE NUOVE TECNOLOGIE COSTITUIRANNO L’80% DELL’ECONOMIA LOCALE - L'OBIETTIVO E' COMPLETARE IL PROGETTO ENTRO IL 2035 E I MIGLIAIA DI OPERAI ARRIVATI DA OGNI ANGOLO DEL PAESE STA LAVORANDO GIORNO E NOTTE - C'E' SOLO UN PROBLEMA: AL MOMENTO È UNA CITTA' FANTASMA… -
“Benvenuti nella città del futuro”. Questo futuro, al momento, lo si può solo immaginare. Un’utopia che sta tutta nella testa di Xi Jinping. Che qui a Xiong’an, sperduta in mezzo alle pianure dello Hebei, un centinaio di chilometri a Sud-Ovest di Pechino, sta dando forma al suo “progetto del millennio”, come sta scritto sugli striscioni rossi appesi ovunque.
Una città, su una superficie di 2mila chilometri quadrati, che deve diventare polo tecnologico e green d’avanguardia guidato dal Partito per ospitare quelle “nuove forze produttive” per uno “sviluppo di alta qualità” che il nuovo timoniere ha messo in cima alla sua agenda. Operai immigrati dai 4 angoli del Paese, addetti alle pulizie e alla sicurezza sembrano essere però gli unici abitanti di questa nuova creatura che sta nascendo dal nulla. […]
Niente paura: il leader comunista si è dato un orizzonte ampio. Tra 11 anni, nel 2035, Xiong’an dovrà diventare un’appendice verde e ultramoderna per alleggerire la pressione sulla congestionata Pechino, dove vivono 22 milioni di persone, per gestire alcune delle funzioni “non essenziali” della capitale trasferendovi aziende e istituzioni. Se tutto va come previsto, entro il 2050 sarà “una moderna città socialista” dove le nuove tecnologie costituiranno l’80% dell’economia locale: biotecnologia, robotica, intelligenza artificiale, semiconduttori.
Per far sì che non resti una cattedrale nel deserto, il governo ha investito molto e continua a farlo […] In sette anni, da quando il progetto prese il via nell’aprile del 2017, sono stati spesi 670 miliardi di yuan (87 miliardi di euro). Dopo alcuni rallentamenti causa pandemia, ora è tutto un cantiere, centinaia di gru sono al lavoro: su questi vecchi campi di grano sorgono uffici, case, hotel, ospedali. Già 4mila i palazzi costruiti, le grandi imprese di Stato hanno aperto più di 200 filiali. I colossi delle telecomunicazioni hanno creato parchi scientifici […] Sulla strada che porta al nuovo centro finanziario sono iniziati i lavori per i campus di tre università (geoscienze, ingegneria ed elettronica).
Per incentivare i lavoratori ancora riluttanti a trasferirsi sono nate due succursali delle più prestigiose scuole di Pechino. «Un’utopia tecno-naturalista», come l’ha definita Andrew Stokols, studioso di pianificazione urbana al Mit. L’energia sarà generata da fonti rinnovabili. Il trasporto pubblico dovrebbe coprire il 90% del traffico. I veicoli elettrici autonomi funzioneranno con telecamere intelligenti. I servizi di base saranno raggiungibili a piedi in 15 minuti da ogni residente.
La città è anche terreno di sperimentazione per lo yuan digitale. Davanti al centro congressi svetta il “grande occhio”: il cervello della città, un’enorme struttura circondata da una piscina che ospiterà un centro dati, una piattaforma cloud e un sistema di supercalcolo, centro nevralgico dei sistemi digitali. Per far posto al futuro bisogna sbarazzarsi però del passato. Con le ruspe. «Al momento noi vecchi residenti della zona non vediamo molti benefici. Anzi», ci racconta Li che vive in un villaggio vicino che sarà presto demolito. […]
Xiong’an è l’ultimo esempio di creazione di città modello per veicolare messaggi politici, come lo fu la Shenzhen di Deng Xiaoping negli anni ’80. Ma a differenza di Shenzhen - che apriva la Cina agli investimenti privati - o di Pudong, lo scintillante distretto finanziario di Shanghai, Xiong’an è (o, meglio, sarà) la rappresentazione plastica del nuovo corso sotto Xi: una riaffermazione del ruolo del Partito-Stato nell’economia dove l’innovazione sarà diretta dall’alto.
E pure un banco di prova per Xi stesso: per vedere se la Cina è in grado di stimolare «un nuovo tipo di innovazione a fronte del rallentamento della crescita economica e degli sforzi degli Stati Uniti e di altri Paesi per limitarne l’accesso alla tecnologia avanzata», continua Stokols. […] Mancano ancora molti anni per vedere se Xiong’an sarà un successo. Xi eserciterà tutto il suo potere affinché lo sia: da utopia a “città socialista moderna” entro la metà del secolo. Il più importante progetto di questa sua nuova Cina.