ItaliaOggi, 23 aprile 2024
Periscopio
Non c’è niente di vergognoso nell’ignoranza. Quel che è vergognoso è imporre l’ignoranza. Daniel C. Dennett, filosofo, scomparso a 82 anni il 19 aprile 2024.
Disponiamo di capacità militari sofisticate come i sistemi di difesa aerea. Ci sono decine e decine di questi sistemi in tutta Europa che accumulano polvere. Uno di questi è in Italia. Un altro di produzione franco-italiana è in Romania, per dissuadere la Russia da futuri attacchi. Rimanendo con le mani in mano di fronte alla guerra di oggi e pensando che queste capacità militari servano per prevenire la guerra d’un ipotetico domani, rischiamo di trasformare la ragione di questa inerzia in una profezia che si autoavvera. L’Ucraina non ha bisogno di centinaia di sistemi di difesa aerea; ne bastano 7. (…) Se la Germania ha accettato d’inviare una terza batteria Patriot dopo l’attacco missilistico alla centrale elettrica a nord di Kiev, altri Stati europei, Italia inclusa, possono seguire il suo esempio. Nathalie Tocci, La Stampa.
Mario Draghi ed Enrico Letta – e dovremmo pure esserne fieri – hanno stilato vecchie proposte in nuovi documenti sul mercato comune, sugli investimenti nei beni comuni, sul debito comune, sulla politica industriale europea, sulla crescita di ricerca e sviluppo, sull’Europa della difesa. [Sono gli stessi che] hanno sbagliato previsioni sulla fine della guerra in Ucraina [e che] sono complici del massacro dei diciottenni ucraini e della crisi economica europea. Elena Basile, il Fattosky quotidiano.
Quel [nostro] sistematico intralcio agli aiuti non è nemmeno il frutto dell’egoismo isolazionista che per parsimonia e ordine dei conti lascia massacrare un popolo invaso. Non è la neutralità della ridotta montanara che si fa gli interessi suoi spendendo soldi per un’amministrazione che funziona e per i davanzali fioriti. È invece la vergogna insieme mafiosa e stracciona del paese che fa ripartire l’economia con le ringhiere pinciute virdi pagate non si sa da chi e con i controsoffitti democratici in luogo del mezzo chilo di pasta dell’eterna Repubblica votoscambista. La pace del Superbonus e del reddito da sofà contro l’irresponsabilità guerrafondaia di chi provoca l’escalation non capendo che i bambini vivono felici anche da deportati. Iuri Maria Prado, Linkiesta.
Ma siamo davvero alleati? Volodymyr Zelensky 1.
[E finalmente] gli Usa sbloccano 61 miliardi [d’aiuti militari] a Kiev. Il provvedimento, fermato per mesi dall’opposizione trumpiana, è stato approvato dalla Camera. Scontato il sì del Senato. Nuovi finanziamenti anche a Israele e Taiwan. Sanzioni all’Iran. E sì al bando di TikTok se resta in mani cinesi. Repubblica.
[Un] Nobel per la pace andrebbe assegnato non già a coloro che hanno sfacciatamente abusato della parola [pace] per oltre due anni, ma a Mike Johnson, l’ultras conservatore americano che, costruendo un ponte momentaneo tra Biden e Trump, l’ha resa possibile. Paolo Mieli, Corriere della Sera.
Siamo stanchi, ma ogni mattina torniamo a fare quello che dobbiamo fare: vivere e difendere i nostri figli. Volodymyr Zelensky 2.
[Durante la guerra, «Uncle Bosie», mio zio,] è stato abbattuto col suo aereo al largo della Nuova Guinea. Non hanno più trovato il corpo. All’epoca c’erano lì molti cannibali. Joe Biden.
I cannibali della Nuova Guinea se so’ magnati lo zio de Biden? Dagospia.
«L’Iran può colpire ovunque»: il post choc di Israele con sei missili in volo sul Colosseo. Condiviso su X dal ministro degli Esteri Katz. Poi lo stesso messaggio con la Tour Eiffel. unionesarda.it
Mica un quindicenne a Carnevale. No, il ministro degli esteri israeliano. ItaliaOggi.
Khamenei, la Guida Suprema: «Volemo approfittà mò che ’n c’è foschia? Oggi se vedono puro li castelli». Osho, il Tempo.
Prima voce: «Solo uomini a parlare d’aborto a Porta a Porta». Seconda voce: «Per riparare, Vespa inviterà solo Giorgia Meloni a parlare di pro-life». Ellekappa, Repubblica.
Arianna Meloni a comizio. Giorgia sputata. Stessa voce, identico il tono, stesso sfarfallìo delle mani: «Ahò, quanti siete!» ItaliaOggi.
[Scurati e il suo monologo?] Non chiedo la censura di nessuno, neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. Giorgia Meloni, Facebook.
1800 euro! Mica spicci. Manco Amadeus. Dal web.
Non è censura, è peggio: è minchionaggine. Uno scrittore, Antonio Scurati, che chiede soldi (1.800 euro per un minuto e mezzo di monologo) fatto passare per Piero Gobetti; una conduttrice, Serena Bortone, dipendente Rai, che fa un post contro la Rai; un direttore dell’approfondimento, Paolo Corsini, che non riesce a gestire un programma del tre per cento di share, quando va bene. La «censura» Rai al bestsellerista Scurati è la prova d’un paese rimbambito. Carmelo Caruso, il Foglio.
E poi, diciamolo, più che un discorso sul delitto Matteotti e sulla strage delle Ardeatine quello era era un pippone antigoverno de destra, banalotto e sentenzioso, à la Scurati. Detto ciò, anche l’autore di M. ha diritto al suo minuto di propaganda, mica soltanto la premier, sua sorella e suo cognato. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
Io un bersaglio, ora ho paura. [Mecojoni]. Antonio Scurati (La Stampa).
È successo anche a me. Ma molti hanno taciuto. Roberto Saviano, invidioso (Corriere della Sera).
[L’aborto?] Dobbiamo avere il coraggio di dire che è un omicidio, ce lo insegna Madre Teresa di Calcutta. Incoronata Boccia, vicedirettrice del Tg1.
Questo se po’ di’. Cippa da censura’. Dal web.
Padova. La demenziale polemica sulla statua dell’alpino: «Scandalo! Ha il fucile!» La giunta Pd contesta l’opera commissionata nel 2020 a un noto artista: «Esalta la guerra e ignora le donne».Libero.
Tutte le grandi letterature sono sempre state allegoriche poiché contenevano il simbolo d’una qualche visione dell’universo intero. L’Iliade, per esempio, è grande perché tutta la vita è una battaglia, l’Odissea perché tutta la vita è un viaggio, il Libro di Giobbe perché tutta la vita è un enigma. G.K. Chesterton, L’imputato, Lindau 2011.
Prodi striglia Schlein: «Con i leader capilista, ferita la democrazia». La Stampa.
[Leader o cittadino qualunque,] l’italiano non vuol essere creduto [o votato] ma soccorso. Roberto Gervaso