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 2024  aprile 19 Venerdì calendario

Intervista a Federica Brignone

Professoressa Brignone.
No, per favore.
È oltre il maestro.
(Ride) Sono un’atleta; in realtà sono pure maestro di sci.
Le piace insegnare?
Non credo.
Non ha pazienza.
Purtroppo non tanta, sono troppo esigente.
Anche con se stessa.
Con me sono cattivissima.
Chissà con gli altri.
Più permissiva, comunque troppo esigente.
Fino a dove arriva l’essere esigente?
Non ha fine.
Una volta avrà pensato di aver esagerato.
Sempre.
(Federica Brignone è una fuoriclasse dello sport italiano, un’atleta in forza all’Arma dei Carabinieri. Nello sci ha vinto alle Olimpiadi, ai Mondiali, in Coppa del mondo)
Esempio di esagerazione.
Un paio di settimane fa ero in allenamento, a ogni giro ho tirato di più e per un errorino mi sono insultata: “Non fare la femminuccia, non si scia così”.
Senza limiti, senza stop.
Trovo difficoltà a fermarmi, però con gli anni sono un po’ migliorata.
L’attore di teatro va in scena in ogni condizione.
Ci sono giorni in cui si è costretti a mollare per non aggravare la situazione, ma l’ho imparato tardi. Prima non mi fermavo mai, e da qui sono nati i miei problemi.
È così solo sugli sci o fa lo stesso nella vita?
Un tempo su tutto.
A scuola come andava?
Benissimo. Diplomata con 84, con 100 giorni di assenze.
Permetteva ai compagni di copiare?
Certo!
Copiava?
(Stupita) No. Non amo barare, prendo solo ciò che merito.
La sua ossessione è la perfezione.
Con gli anni uno capisce che la perfezione non esiste, bisogna avvicinarsi senza mancare i propri valori.
Chi vorrebbe essere o diventare?
Esattamente chi sono.
Risposta rara.
(Altro sospiro) Eh, lo so. Ma devo migliorare, devo cercare la versione migliore di me stessa.
Si è mai sentita perfetta?
Non esiste.
Quasi perfetta.
In qualche gara.
Sa perdere?
Per forza, sono più le volte in cui sono finita dietro rispetto alle vittorie. Questo non vuol dire che mi piaccia.
Scaramantica?
Zero, non credo nella fortuna. Non esiste; se vuoi qualcosa te lo devi conquistare.
Qual è il vantaggio di essere famosa?
(Ride, sospira, si ferma) Il primo è che puoi trasmettere messaggi importanti per un bene superiore.
Tipo?
La sostenibilità ambientale (lei è molto impegnata in questo tipo di campagne, ndr).
Ci sono sempre meno ghiacciai.
È un enorme problema e non lo dico perché voglio sciare d’estate, quella non è mai stata una mia passione, ma per gli oggettivi pericoli che stiamo vivendo.
Ha una bella proprietà di linguaggio. Acquisita?
Forse devo ringraziare la mia famiglia; poi non sono mai andata a una scuola privata, parlo quattro lingue e leggo.
Teme per le sue dichiarazioni?
Se penso una cosa non sto zitta, non amo far parte del pecorame.
Le conseguenze fanno parte del conto finale.
Su questo punto un po’ patisco la fama: dentro mi sento quella di sempre, non la campionessa di sci.
Da famosa ha conosciuto qualche suo mito?
(S’illumina) Roger Federer, il mio mito da sempre, ma non sono riuscita ad andare oltre le due parole e una foto.
Ma felice.
Insomma, in realtà avrei voluto pranzare con lui per porgli delle domande o vedere un suo allenamento. Desideravo capire.
Cosa?
Che cosa ha pensato prima del match point a Wimbledon (14 luglio 2019 contro Djokovic) e come ha reagito alla sconfitta.
Lei cosa pensa prima della partenza?
In primis ai passaggi in pista, ma è tosta dominare i pensieri quando sei consapevole che ti stai giocando una medaglia olimpica.
Peggio il cancelletto o il palco di Sanremo 2024?
Mi tengo tutta la vita il cancelletto; (pausa) però il Festival è stata un’esperienza bella, interessante.
Non si è agitata.
(Ride) Io no, dovevo solo scendere una scalinata e leggere un cartoncino; piuttosto i cantanti e il loro staff.
Le piace il riflettore della tv?
Preferisco lo sport, anche quello trasmesso in televisione.
Film?
Certo.
Libri?
Leggo di tutto, dai romanzi alle biografie, a quelli legati alla disciplina personale, alla meditazione o all’alimentazione.
Macchina da guerra.
Aggiungo Follett e Smith.
Lei chi è?
Una persona con tantissima energia, malata e appassionata di sport e di movimento.