il Fatto Quotidiano, 18 aprile 2024
Le agende di Dell’Utri: vide B. e suoi 3 volte a settimana
Dormiva ad Arcore, cenava anche tre volte a settimana con Silvio Berlusconi e Marta Fascina, spesso incontrava Silvio anche con figli e nipoti. Le agende di Marcello Dell’Utri degli ultimi anni restituiscono il crepuscolo di un rapporto di amicizia strettissimo durato più di 60 anni e che ha segnato non solo due vite uniche ma le vicende politiche, economiche e giudiziarie d’Italia.
Berlusconi e Dell’Utri sono stati indagati assieme per le stragi e le bombe del 1993 (a Milano, Firenze e Roma, realizzate dalla mafia capeggiata da Totò Riina) fino alla morte dell’ex premier nel giugno del 2023. Ora Dell’Utri resta indagato da solo per l’ipotesi, tutta da dimostrare e già archiviata più volte in passato su richiesta della Procura, che per quelle stragi possa avere avuto un ruolo di mandante esterno a Cosa Nostra.
I pm di Firenze Luca Tescaroli, Luca Turco e Lorenzo Gestri hanno recentemente depositato nuove carte nel procedimento collaterale relativo al sequestro di 10,8 milioni di euro ai danni di Marcello Dell’Utri. Tra queste, le informative del luglio 2023 sulle dieci agende di Dell’Utri sequestrate nella perquisizione a casa sua.
Dalla loro consultazione si scopre che Marcello è stato una delle persone più vicine a Berlusconi alla fine della sua vita. Prima non si vedevano per le note vicende giudiziarie e si sentivano tramite terze persone. “Poi, dal 21 settembre 2021, che coincide con la sentenza di assoluzione nel processo palermitano denominato Trattativa Stato-Mafìa, Marcello Dell’Utri – scrive la DIA – ritorna a frequentare direttamente Silvio Berlusconi, e i suoi familiari, con tutta una serie di incontri e appuntamenti fissati ad Arcore e in altri luoghi, che si protraggono fino al 19 dicembre 2022”. Poi “gli incontri con Berlusconi e i suoi familiari si interrompono bruscamente a causa, verosimilmente – annota la DIA – dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi che morirà il 12 giugno 2023”.
La DIA descrive l’altalena dei rapporti anche attraverso le lettere sequestrate. Il 5 ottobre 2016 Dell’Utri scrive dal carcere di Rebibbia dove si trova per la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Fa gli auguri a Silvio per i suoi 80 anni e “effettua un parallelismo con la ricorrenza dei suoi due anni e mezzo di reclusione”, scrive la DIA, “nonostante ciò, Dell’Utri non si abbatte e si paragona a due personaggi storici che hanno subìto la stessa ingiusta prigionia: Nelson Mandela e Tommaso Campanella. Dell’Utri è preoccupato anche del suo stato di salute e teme che la lunga prigionia possa condurlo alla morte”. La DIA prosegue: “Per far trascorrere il tempo, Dell’Utri dice di dedicarsi alla lettura, allo studio e alle partite a scacchi con altro detenuto, di origine russo-georgiana, definito ‘maestro di musica’ per la sua capacità criminale di aprire le casseforti attraverso il solo ascolto degli scatti della manopola. La missiva termina con Dell’Utri che chiede esplicitamente a Silvio Berlusconi di garantire ai suoi familiari un mantenimento economico pari almeno a quello che lui avrebbe potuto garantire in libertà”.
Poi Dell’Utri esce e nel 2020 scrive a Berlusconi chiedendo, come sintetizza la Dia, “i lavori di ristrutturazione degli appartamenti di Segrate-Milano Due-Torre 2; i lavori di ristrutturazione della casa destinata a Chiara Dell’Utri” e poi “chiede a Berlusconi un aiuto economico concreto, senza rinvii di sorta, e, qualora impossibilitato, i suoi sentimenti nei confronti di Silvio Berlusconi non saranno mai fatti degradare”. La lettera si conclude con la frase: “Spero poi di incontrarti quanto prima e abbracciarti con antico affetto. Tuo Marcello”.
L’agenda di colore rosso del Teatro La Scala del 2021, con le sue annotazioni riportate dalla DIA, testimonia che l’abbraccio c’è stato. Il 24 settembre 2021 alle ore 13 si legge “Arcore con Silvio e Marta”. Seguono tante annotazioni come: “Arcore con Silvio, Marta e Licia Ronzulli” alle ore 13 del 6 ottobre 2021. Oppure “Da Silvio in Villa Grande Appia Antica, cena con Tajani, Ronzulli” alle ore 19-20 del 19 ottobre 2021. O ancora la cena con Silvio e “Letta, Fedele, Ronzulli e Bernini” segnata alle 20 del 20 ottobre 2021 e poi l’annotazione alle 13 del 24 ottobre 2021 “Macherio Silvio – Veronica – Barbara – Eleonora – Luigi – Marta”. Marcello Dell’Utri è tornato un uomo chiave dell’universo berlusconiano. Il 12 novembre 2021 la Dia annota la dicitura “Arcore dormo ad Arcore” segnata alle ore 20 del 12 novembre 2021. Curiosa l’annotazione riportante “Arcore con Silvio e Marta (caso Renzi!)” segnata alle ore 13 del 13 novembre 2021.
Nelle carte depositate di recente dai pm c’è anche il verbale di sommarie informazioni di Gianfranco Micciché su un suo colloquio con Matteo Renzi del quale Micciché parlava in una telefonata con Dell’Utri.
Il 15 ottobre 2021 viene captata una conversazione tra Gianfranco Miccichè (non indagato) e Marcello Dell’Utri. Miccichè dice “però è credibile… e lui disse, guarda comunque, ti posso garantire che Berlusconi dieci volte che mi ha incontrato dieci volte mi ha chiesto solo questa cosa qui per Marcello… del resto non gliene fregava niente.. ‘voglio un Presidente della Repubblica che faccia questo, tu mi devi garantire che faccia questo’ perché glielo ha chiesto mille volte… mi ha detto ‘perché io sto troppo male perché so quello che è (incomprensibile) Marcello è in galera per colpa mia’”.
I pm di Firenze Luca Tescaroli e Luca Turco hanno chiesto a Miccichè sentito a sommarie informazioni il 19 settembre 2023 se il ‘lui’ di cui parlava fosse Renzi. Il politico siciliano ha risposto “quando nel corso della telefonata dico ‘lui’ intendevo riferirmi a Renzi. Era lui, appunto Renzi, che mi disse che Berlusconi gli aveva detto che voleva un Presidente in grado di dare la grazia a Dell’Utri. Berlusconi è sempre stato convinto dell’innocenza di Dell’Utri, si sentiva in colpa per le accuse di mafia che lo avevano raggiunto. Per questo era interessato a riabilitare Dell’Utri, e in questo contesto nasceva il suo interesse a trovare un Presidente della Repubblica in grado di valutare, e con la forza, di concedere un provvedimento di grazia per Dell’Utri”. Poi Miccichè aggiunge “Sì, ma era di fatto noto a tutti questo tema, così come l’interesse di Berlusconi, e sono sicuro che se ne parlasse anche sui giornali. Sono anche disponibile a fare una raccolta di questi articoli se volete. Nel corso dell’incontro io parlai con Renzi del tema, ma il principale obiettivo era fare un accordo politico. Erano in ponte le elezioni a Genova e Renzi voleva vincere le elezioni. Chiese il nostro appoggio, e io dissi che ero disponibile ad aiutarlo sia a Genova che a Palermo, per certificare lo spostamento di Renzi a destra. Gli garantii che in Sicilia lo avremmo aiutato, e in cambio gli chiedemmo disponibilità a stare con le nostre posizioni a Roma, ossia con le posizioni del centro destra. Fra le cose di interesse del centrodestra a Roma vi era anche la nomina di un Presidente della Repubblica sensibile al tema della grazia da concedere a Dell’Utri. In questo contesto fu toccato il tema Dell’Utri, non come oggetto principale del colloquio”.
Comunque che in quel periodo Dell’Utri fosse nel cuore di B. è provato dalla frequenza dei loro incontri conviviali.
Nella sua informativa la DIA scrive: “In considerazione delle frequenti partecipazioni di Marcello Dell’Utri a cene e pranzi ad Arcore con Silvio Berlusconi (anche più di tre volte a settimana), per ragioni di opportunità verranno di seguito indicati soltanto quelli di maggiore rilevanza ai fini investigativi”. Tra queste la “Annotazione “Arcore Salvini – Ronzulli – Cena con S. e M., Marina ed Eleonora – Silvio in lacrime” segnata alle ore 19 del 31 gennaio 2022”.