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 2024  aprile 16 Martedì calendario

Periscopio

Si scrive Iran, si legge terrore. Si scrive Israele, si legge libertà. Claudio Cerasa 1, il Foglio.
Uno sciame di missili nel cielo di Gerusalemme. Khamenei rivendica: «La città sarà musulmana».Repubblica.
Teheran finanzia, addestra ed arma milizie alleate in Libano-Siria (Hezbollah), Gaza-West Bank (Hamas e Jihad islamica), Yemen (Houthi) e Iraq (Kataib Hezbollah) usandole tutte, e assieme, dall’indomani del 7 ottobre, per obbligare Israele a combattere su più fronti. (…) Hamas ha usato la tattica del pogrom contro i villaggi del Negev Occidentale e combatte a Gaza una guerriglia urbana basata su combattenti senza divisa, scudi umani e tunnel (…) mentre Hezbollah, Houti e milizie irachene dispongono d’un vasto arsenale di droni e missili assai sofisticati. (…) Ciò significa obbligare Israele a difendersi su più fronti che non potrebbero essere più diversi: dalle infiltrazioni sotterranee agli attacchi kamikaze, dai missili più avanzati ai droni più rudimentali. È una guerra d’attrito in grande stile coordinata dalla Forza Al Quds, l’unità per le operazioni all’estero dei Guardiani della rivoluzione iraniani che rispondono direttamente all’imam Khamenei, Guida Suprema della rivoluzione. La finalità è (…) la distruzione dello Stato ebraico e l’eliminazione dei suoi nove milioni di abitanti, ebrei, cristiani o musulmani. Maurizio Molinari 1, Repubblica.

Dalla rivoluzione iraniana del 1979, Teheran ha ordinato centinaia d’attacchi terroristici e omicidi in più di quaranta paesi in giro per il mondo. E come se non bastasse, nonostante le coccole delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, l’Iran è un importante fornitore di armi alla Russia (anche nella guerra contro l’Ucraina) ed è sul punto di acquisire una capacità nucleare che permetterebbe al regime di minacciare non solo l’intero medio oriente, ma anche l’occidente. Claudio Cerasa 2, il Foglio.
L’Iran abbaia ma non morde. [È] Israele [che] non vuole più fermarsi.il Versetto satanico quotidiano 1.
[Maksim D’Alemoff] in tv: «Non è carino bombardare sedi diplomatiche» [come ha fatto Israele]. Libero.
Il folle piano Netanyahu è abbattere gli ayatollah spingendoli alla guerra.il Versetto satanico quotidiano 2.
La sinistra col turbante.Libero.
Se i pasdaran incendiano il mondo, spegniamo almeno il fuoco in Ucraina. La Veritasky.
Lo Stato ebraico non forzi le regole. Guido Crosetto (Paola Di Caro, Corriere della Sera).

La destra col turbante. Dal web.
Sì, ho subito contattato [i miei amici in Iran]. Nessuno vuole una guerra contro Israele, non solo perché la maggioranza di noi non ha alcun problema col popolo israeliano, come vuole far credere il regime, ma perché gli iraniani e le iraniane hanno già una guerra in corso: quella contro il dittatore Ali Khamenei. Azar Nafisi (Greta Privitera, Corriere della Sera).
Israele che cosa deve fare ora? Contentarsi della fortuna in battaglia o cercare di porre fine alla grande minaccia degli ayatollah e dei loro proxy, che si rinnoverà sempre più aggressiva? (…) Seguire il desiderio di Biden di non dare seguito all’attacco iraniano con una risposta sul territorio degli ayatollah o rispondere con un attacco diretto al Paese che da mille strategie indirette passa adesso a un’aggressione che può ripetersi in termini peggiori fino alla minaccia atomica? (…) Che dice il G7? Che avrebbe detto la Giordania se un missile iraniano fosse caduto su Al Aqsa? Che cosa l’Arabia Saudita o l’Egitto? Fiamma Nirenstein, il Giornale.

Fine ultimo [dell’Iran] è cementare un coordinamento fra alleati in territori contigui – Iran, Iraq, Siria e Libano – al fine di creare una «Mezzaluna sciita» capace di dominare il Medio Oriente, adoperando al contempo gli Houthi per avere un’ipoteca sul commercio marittimo attraverso il Mar Rosso. L’obiettivo è l’egemonia regionale sui Paesi arabi sunniti – dall’Arabia Saudita all’Egitto, dalla Giordania agli Emirati – cogliendo per gli sciiti un risultato mai ottenuto nella storia dell’Islam. Maurizio Molinari 2, Repubblica.
Impressa nel Dna dell’islamismo sciita, c’è la guerra di religione contro la monarchia saudita per sottrarle il ruolo di custode dei due luoghi sacri, la Mecca e Medina. L’ayatollah Khomeini lo indicò esplicitamente come un suo obiettivo. Federico Rampini, Corriere della Sera.
Difenderemo lo Stato ebraico contro ogni minaccia. Joe Biden.
Biden ha raccomandato prudenza: «Non cerchiamo un conflitto. Gli Usa non sosteranno un eventuale contrattacco d’Israele all’Iran». Dagospia.
La storia registrerà gli sforzi ossessivi dell’amministrazione Biden di negoziare con gli ayatollah come una delle maggiori ferite autoinflitte nelle vicende politico-militari. John Bolton, Telegraph (da Libero).

Cittadini, sono anni che ci prepariamo a questo momento, e siamo pronti. Lo Stato di Israele è forte, le forze armate sono forti, voi siete forti. Risponderemo. Benjamin Netanyahu.
Si stanno moltiplicando le operazioni di disinformazione verso l’Italia. (…) Era già successo. (…) E questa volta l’obiettivo è anche Repubblica. Come ha segnalato David Puente su Open, diversi profili fake hanno rilanciato degli articoli apparentemente di questo giornale: uguale l’impostazione grafica, la grandezza dei caratteri, il taglio delle fotografie. Diverso soltanto per una consonante il dominio: non «repubblica.it» ma «repubblica.in», registrati in India. Sono cloni perfetti delle nostre pagine, con un’alterazione dei contenuti. Si tratta di articoli che hanno al centro il conflitto in Ucraina, pieni zeppi di propaganda russa. Giuliano Foschini, Repubblica.
Alla Lega serve un nuovo leader. Umberto Bossi.
Alle critiche d’Umberto Bossi sono abituato da trent’anni. Le ascolto con attenzione e gratitudine, e rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa. Matteo Salvini.

J.K Rowling non perdona le critiche a lei rivolte, per le sue posizioni su trans e gender, dai protagonisti dei film di Harry Potter, Daniel Radcliffe ed Emma Watson: «Risparmiatevi le scuse. Volevate fare i ruffiani con l’ideologia gender, ora dovreste chiedere perdono alle vittime», ha scritto su X l’autrice, riferendosi al «rapporto Cass», un’inchiesta ordinata dal governo Uk da cui sono emerse criticità nell’assistenza ai giovani trans, in particolare per quanto riguarda i trattamenti ormonali. La Verità.
In ogni moralista sonnecchia il persecutore. Roberto Gervaso.