il Giornale, 14 aprile 2024
Aurélie, l’ex infermiera che dal «seggiolone» doma tutti i giocatori
Nel meraviglioso mondo di Aurélie non esistono strappi alle regole, solo una splendida eccezione, per ora. Aurélie Torte, 38 anni, è infatti l’unica arbitra di tennis abilitata a sedersi sul seggiolone dei match degli uomini. Lo ha fatto, per esempio, nella finale di Melbourne che ha regalato il primo Slam a Sinner, e lo ha fatto anche ieri, protagonista di un errore clamoroso, archiviato con la solita inflessibilità francese che non le consente di derogare neanche a se stessa. Ex infermiera («per un po’ ho alternato le professioni, ma era impossibile»), 38 anni, è una golden badge, ovvero il massimo possibile per un(a) referee. E ci è arrivata dopo aver capito a 23 anni che il tennis, quello giocato, non faceva per lei: «Mi ricordo una partita in cui ho finito piangendo e dicendomi: mai più. Non so se ho scelto di intraprendere l’arbitraggio o se è stato l’arbitraggio a scegliermi, ma la passione e l’amore per il tennis mi hanno portato fino a qui».
Temuta dai giocatori («le donne sono più abituate ad essere dirette da una donna, gli uomini sono più impulsivi. Però quando guadagni la loro fiducia vedono solo un arbitro»), non ne fa passare una, riuscendo tenere testa anche a gente come Medvedev. Alle Atp Finals di Torino, per esempio, proprio in un match con Sinner c’è stato un siparietto con Rune, altro tipo focoso, che si era comportato come Jannik ieri dicendo però, perso il punto, di essersi fermato al servizio mal chiamato. Lei però lo ha gelato con lo sguardo tipo non fare il furbo e lui è tornato subito a cuccia. Dove avrà messo anche lei, di certo, ieri sera.