Anteprima, 7 marzo 2024
Tags : Jacqueline Duhême
Biografia di Jacqueline Duhême
Jacqueline Duhême (1927-2024). Artista. Musa di Éluard. «È stata una pioniera dell’illustrazione di libri per l’infanzia, allieva di Henri Matisse e ha illustrato con talento i più grandi autori del XX secolo. Un’autobiografia (Une vie en crobards, Gallimard, 2014) descrive le tormentante vicende della sua infanzia. Si dice che è figlia dell’avventura di una notte, che venne rifiutata dalla madre e lasciata in Grecia, poi venne rimpatriata in Francia e iniziò a dipingere, entrando poi – a soli 13 anni – alle Belle Arti di Clermont-Ferrand. A 20 anni – mentre lavorava in una fabbrica – incontrò il poeta Paul Éluard, che divenne suo compagno e poi amico. Insieme pubblicarono un racconto illustrato per bambini, Grain-d’aile (1951). Il poeta fu il suo grande amore, ma non poterono sposarsi per la loro differenza d’età (32 anni): Éluard fu costretto a partire per il Messico, mentre Duhême lasciò Parigi, rifugiandosi in Costa Azzurra e andando a lavorare con Matisse a Saint-Paul-de-Vence. Per lei Éluard coniò la definizione di “imagière des poètes” (la creatrice di immagini dei poeti) per la sua capacità illustratrice e ispiratrice. Fu quello il grande punto di svolta, nel 1948, inviò una lettera al pittore Henri Matisse che, invecchiato e in cattive condizioni, accetta di assumerla come assistente. Quindi viene assunta come assistente di laboratorio a Vence dall’artista, che le insegna i rudimenti del mestiere. Per due anni lo assiste a Nizza, nella sua villa di Vence, dove scopre, stupita, il rigoglioso giardino ricco di palme e limoni e dove, appollaiata su un’impalcatura, posiziona grandi pezzi di carta ritagliati secondo le istruzioni del pittore per realizzare la vetrata della cappella di Vence. Di questo racconterà nell’album, Petite main chez Henri Matisse (2009, Gallimard jeunesse). Con lui restò fino alla sua morte, nel 1854 e lo seguì nei suoi atelier parigini; di questi anni racconta: “Gli ho dato i colori, ho preparato la carta. Mi lasciava disegnare dopo il lavoro e mi dava consigli. Mi ha insegnato tutto”» [Fatto].