Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  marzo 22 Venerdì calendario

Biografia di Martin Greenfield

Martin Greenfield (1928-2024). Sarto. Ha vestito sei presidenti Usa, da Dwight D. Eisenhower a Joe Biden. Ma anche Frank Sinatra, Paul Newman, Michael Jackson e Leonardo DiCaprio. «Nato come Maximilian Grünfeld da una ricca famiglia ebrea in un villaggio della Cecoslovacchia, oggi in Ucraina, era stato deportato ad Auschwitz prima di fuggire negli Stati Uniti con dieci dollari in tasca. Da prigioniero il suo compito era di lavare i vestiti delle guardie del lager. Un giorno strappò accidentalmente il colletto della camicia di una guardia, che per punirlo lo frustò. Dopo che un compagno di prigionia insegnò a Maximilian a cucire, riparò il colletto ma decise di tenere la camicia, facendola scivolare sotto la maglia a righe della sua divisa. Allora Maximilian strappò l’uniforme di un’altra guardia, questa volta apposta per creare un guardaroba clandestino che lo avrebbe aiutato a sopravvivere. “Il giorno in cui indossai per la prima volta quella camicia fu il giorno in cui imparai che i vestiti hanno un potere”. Negli Usa divenne Martin Greenfield e negli anni Settanta aprì la sua sartoria a Brooklyn in un edificio di quattro piani. Oggi ci lavorano una cinquantina di sarti capaci di confezionare un abito in circa dieci ore di lavoro. La regola è rispettare la tradizione dalla confezione della stoffa alle macchine per asole vecchie di un secolo. “Due camicie naziste strappate - raccontò Greenfield – hanno aiutato questo ebreo a costruire l’azienda di abiti su misura più famosa e di successo d’America”» [Sta].