26 marzo 2024
Tags : Quentin Tarantino
Biografia di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino, nato a Knoxville (Tennessee) il 27 marzo 1963 (61 anni). Regista. Sceneggiatore. Attore
Titoli di testa «Quando le persone mi chiedono se ho frequentato una scuola di cinema, io dico: “No, sono andato al cinema”».
Vita «La madre è un’infermiera, il padre è un attore e musicista di origini italiane che scompare prima che il piccolo Tarantino possa conoscerlo. Connie lo cresce da sola fino a quando non conosce il musicista Curt Zastoupil, che sposa quando Quentin ha due anni. I due sono inseparabili, ed è con lui che il futuro regista varca per la prima volta la soglia della sala cinematografica. Ha sei anni, e al cinema proiettano Bambi, il film della Disney con protagonista lo sfortunato cerbiatto. Quentin esce dal cinema terrorizzato. […] Di sicuro la passione per il cinema nasce da subito, quando agli inizi degli anni Settanta la famiglia si trasferisce vicino a Los Angeles [Paola D’Antuono, Tempi] • «Al mio patrigno devo il gusto per l’oziare davanti alla tv. Farsi di birra alle 11 del mattino mentre guardi Hitchcock non ha prezzo. Così mi sono innamorato del cinema! Il mio vero padre si chiama Anthony Tarantino, era attore, regista, pilota, schermidore, ballerino, cintura nera di karate, musicista… Capito perché mia madre ha divorziato da lui?! Non lo vedevamo mai» • Al Tiffany Theatre vede a sette anni il doppio spettacolo con La guerra del cittadino Joe e Senza un filo di classe: non ci capì moltissimo: “Joe mi è entrato in testa perché c’era una situazione eccitante: era eccitante stare con degli adulti che dicevano un sacco di parolacce al protagonista. Sapevo che era un cazzone razzista e che il pubblico lo disprezzava. Ma tutti si divertivano e ridevano come matti”» [Paola Zanuttini, il venerdì] • Lei racconta che sua madre con il suo patrigno, e in seguito con altri amici e fidanzati, la portavano a vedere i film da grandi, a condizione di non rompere le scatole con domande e proteste da bambino. E che è stata sua madre la prima a insegnarle il cinema: era curiosa nella scelta dei titoli, le piacevano quelli di blaxploitation, le spiegava il significato del fermo immagine finale in Butch Cassidy, e gli schemi della satira. Sosteneva anche, la sua mamma, che in un film la violenza, se inserita in un contesto comprensibile, non è dannosa per un bambino, mentre i telegiornali lo sono eccome. Con i suoi figli adotterebbe lo stesso punto di vista? «Non credo di condividere il suo punto di vista sui telegiornali. C’è da dire che quando ero piccolo era l’epoca piuttosto spaventosa dei serial killer, di Manson. Mi ricordo che chiedevo: “Mamma chi è Charles Manson?” e lei: “Non è nessuno, non ti preoccupare, non c’è bisogno che tu lo sappia”. Ma per il resto condivido: mio figlio maggiore ha solo tre anni, non ha ancora la concentrazione per guardare un film dall’inizio alla fine, ma vedo che migliora: prima si stancava dopo cinque minuti, ora sta su un cartoon per un quarto d’ora e sa raccontare la storia. Mi è stato chiesto quale dei miei film gli mostrerei per primo e di solito rispondo che dipenderà da cosa gli interessa, ma se dovessi tirare a indovinare punterei su Kill Bill: Volume 1 perché è abbastanza irresistibile per un ragazzino: pieno d’azione e di colore. Intorno agli otto anni potrebbe chiedere anche Jackie Brown, ma propendo per Kill Bill» [Zanuttini, cit.] • Il matrimonio tra la madre e il patrigno naufraga poco dopo, proprio mentre il giovane Tarantino scopre un mondo meraviglioso, gli spaghetti western di Sergio Leone. Se ne ciba letteralmente, assieme a tutti i B-movie italiani. […] Ormai ha 14 anni, e la sua passione cresce a tal punto da spingerlo a iniziare a scrivere la sua prima sceneggiatura, Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit. La scuola continua a frequentarla con scarsa voglia, e sarà il lavoro come maschera nel cinema porno di Torrance a siglare l’abbandono definitivo. Contemporaneamente, […] si iscrive a una scuola di recitazione. Intanto la madre cambia compagno, e lui lavora saltuariamente assieme al nuovo patrigno fino a quando non viene assunto dal Manhattan Beach Video Archives, un negozio di videonoleggio che lo sceglie per la sua infinita cultura cinematografica. […] Continua a studiare per diventare attore, ma intuisce di avere maggiori potenzialità nella scrittura. Scrive il primo soggetto nel 1986 e prova anche a girare un film, My Best Friend’s Birthday, ma non è destino: ritardi, pochi soldi e la distruzione della pellicola mandano a monte il lavoro di quasi tre anni. Ma il futuro di Quentin è già scritto. La sua seconda sceneggiatura, Una vita al massimo, scritta assieme al collega di videonoleggio Roger Avary, riesce a venderla agli Studios di Hollywood per cinquantamila dollari. Il film è diretto da Tony Scott, […] e tra gli interpreti ci sono Christian Slater e Patricia Arquette. Il ragazzo ha talento e lo dimostra con la terza sceneggiatura, venduta questa volta per 400 mila dollari, Assassini nati. Oliver Stone dirige il film, ma apporta troppi cambiamenti allo script, tanto da scatenare l’ira di Tarantino, che chiede di essere rimosso dai credit del film, di cui figura solo come soggettista. Le sue quotazioni salgono ulteriormente dopo la scrittura di Dal tramonto all’alba, diretto da Robert Rodriguez, che lo vede anche recitare. […] Sono i primi anni Novanta, in molti si sono accorti di lui e lo spingono a continuare a scrivere. Ma Quentin vuole anche mettersi dietro la macchina da presa, per rendere le immagini così come le ha viste nella sua testa. La sceneggiatura che ha scritto con il socio Roger Avary è una bomba a orologeria, e i soldi per produrla si trovano facilmente. Così […] prende vita Reservoir Dogs, tradotto in Italia con Le iene. Un film che fa impazzire la critica, dove humour e violenza sono mescolati sapientemente, il cinismo regna sovrano e la regia è citazionista e perfezionista. […] Gli Studios non vogliono lasciarselo scappare e gli propongono numerosi progetti, ma Tarantino non vuole essere cannibalizzato e preferisce dedicarsi al suo prossimo progetto. Nasce così, nel suo ritiro di Amsterdam, […] Pulp Fiction. È il 1994, il film è acclamato da critica e pubblico, vince la Palma d’Oro a Cannes e l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. E diventa il termine di paragone per tutte le sceneggiature a venire» [D’Antuono, cit.] • Drige un episodio E.R. – Medici in prima linea: «Quando stavo girando l’episodio Maternità di E.R. ho voluto indossare il camice verde come alcuni attori del set. Poi ho indossato quello blu, dei chirurghi. Quando però ho indossato quello rosa delle infermiere… beh, sono diventato un eroe. Quando sono entrato sul set tutte le infermiere mi hanno applaudito» • «Dirige un episodio di Four Rooms (1995), prima di dedicarsi alla sua terza pellicola, Jackie Brown (1997), tratta da un romanzo di Elmore Leonard. Dopo una pausa durata ben sei anni, ritorna sugli schermi con un altro capolavoro diviso in due parti, Kill Bill – Vol .1 (2003) e Kill Bill – Vol. 2 (2004), un grandissimo progetto creato, pare, come regalo per il trentesimo compleanno di Uma Thurman. È lei, infatti, la protagonista della pellicola nei panni de La Sposa, Beatrix Kiddo, che ha come missione quella di vendicare il brutale assassinio del suo fidanzato. Il film può essere considerato come una sorta di sublimazione di tutti i generi amati da Tarantino: dai film di kung-fu ai cartoni animati, dai telefilm agli spaghetti western. La sceneggiatura è assolutamente originale e, come sempre, ricca di riferimenti espliciti e citazioni di altri lavori (la famosa tuta gialla della protagonista è un chiaro omaggio a Bruce Lee) [Giuseppe Alletto, frammentirivista.it] • Nel 2004 è presidente della giuria al Festival di Cannes, l’anno successivo dirige alcune scene di Sin City di Robert Rodriguez. Grande successo di pubblico e di critica hanno gli ultimi due episodi (Sepolto vivo) della quinta serie di Csi: Crime Scene Investigation che Quentin Tarantino dirige nel 2005. Successivamente realizza Grindhouse – A prova di morte (2007). […] Prima di portare sul grande schermo il grandioso progetto di Kill Bill, Tarantino aveva cominciato a lavorare ad un’altra sceneggiatura, quella di Bastardi senza gloria, che riprende e comincia a girare nell’ottobre del 2008. Il film, uscito nel 2009 e favorevolmente accolto da pubblico e critica, è presentato in anteprima assoluta al Festival di Cannes, dove Christoph Waltz vince il premio per la miglior interpretazione maschile (“Credo che il capitolo di apertura di Bastardi senza gloria sia una delle cose migliori che io abbia mai scritto”.). […] Nel 2012 arriva nelle sale Django Unchained. […] Una pellicola, apprezzata dalla critica e dal pubblico, omaggio allo spaghetti western tanto amato da Quentin Tarantino e che riunisce un cast d’eccezione tra cui figurano Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Jamie Foxx e Christoph Waltz, che nei panni del Dott. Schultz vince l’Oscar come miglior attore non protagonista. Mentre Quentin Tarantino porta a casa, per la seconda volta dopo Pulp Fiction, l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale» (Domenica Quartuccio). Del 2016 è un altro western, The Hateful Eight, che è valso a Ennio Morricone un Golden Globe e un premio Oscar alla miglior colonna sonora. L’uscita di Once Upon a Time in Hollywood, con Brad Pitt e Leonardo DiCaprio è del 2019 [Alletto, cit.] • «Tarantino usa la sua mania cinefila per scandagliare a fondo il repertorio del cinema mondiale, e da questo enorme archivio di storie e immagini trae modelli e materiali con i quali creare il suo personalissimo universo di cellulosa, ironico ed efferato, citazionista ed ultrapop» [Alletto, cit.] • «Gli spaghetti western mi hanno influenzato per molti versi, e in particolare per il modo di usare la musica, che a volte salta in primissimo piano. C’è in me qualcosa che mi fa desiderare di lasciarmi andare di tanto in tanto a questi grandi effetti di tipo operistico. Un po’ come se uno raccontasse una storia mettendo in fila tutti gli elementi, e a un certo punto accadesse l’equivalente di ciò che in un musical potrebbe essere un grande numero di danza o una sequenza musicale a tutto volume. Ecco, penso di aver imparato questo dai film italiani» [a Charles McGrath, Rep] • «Ho un debole per Edwige Fenech, ma Barbara Bouchet è al livello di Pam Grier, la diva del blaxploitation. Quando ho incontrato Pam mi sono inginocchiato, come si fa con i re e le regine» [Cristina Battocletti, Sole] • Nel 2022 pubblica Cinema speculation (La Nave di Teseo), 464 pagine di «elucubrazioni su capolavori o titoli noti solo ai cultori dei generi e sottogeneri alternate alle memorie dell’autore da cucciolo, iperboli, ossessioni, retroscena, qualche malignità, ma senza esagerare, parecchia ironia e una conoscenza del cinema da nerd. Innamorato, però» [Paola Zanuttini, il venerdì] • «Scrivere è difficile. Con Cinema speculation è stato ancora più duro, perché era da tredici o forse quindici anni che pensavo di scrivere un libro sul cinema, ma non avevo ancora trovato la mia voce da romanziere. I capitoli su Fuga da Alcatraz e Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo! sono i pezzi migliori del libro e li avevo già buttati giù dieci anni fa, ma ho dovuto lavorarci sopra» • «Per il mio futuro, mi piace l’idea di una filmografia di soli dieci film. Non è scritto sulla pietra, ma questo è il piano. La regia è un gioco per persone giovani, scriverò pièce teatrali, libri e invecchierò con grazia». Il decimo e probabilmente ultimo film di Tarantino dovrebbe intitolarsi The Movie Critic e uscire nel 2025. Stando al Guardian sarà ambientato a Los Angeles nel 1977. Protagonista? Le ultime indiscrezioni parlano di Brad Pitt.
Curiosità «Ho 40mila dvd e 5mila dischi. In gran parte colonne sonore, che raccolgo da quando ero bambino. Sono catalogati dalla A alla Z e in categorie, come Spaghetti Western, Polizieschi, Blaxploitation, film epici, musica anni Sessanta e Settanta. Raccolgo anche scatole di cereali dai Fifties ai Seventies, da bambino non mangiavo altro» • Colleziona i vecchi giochi da tavolo che hanno a che fare con spettacoli televisivi come Strega per amore (1965), Hazzard (1979), The A-Team (1983). • Preferisce Rocky II a Rocky: «Apprezzo molto anche Rocky, ma il secondo, come anche Taverna Paradiso, ha alcuni elementi narrativi che riflettono l’esistenza di Stallone e questo mi commuove» [Monda, Rep] • Ha chiamato la sua società di produzione A Band Apart, dopo aver visto Bande à part di Jean-Luc Godard (1964) • Fumetti: «Il più odiato è Scooby Doo. Il mio preferito H.R. Pufnstuf […] Ho fumetti rarissimi, quelli migliori sono di Shang-Chi e Master of Kung-Fu, oppure del mio idolo, Luke Cage, il primo super-hero di colore!» • I suoi miti? «Robert Mitchum e Steve McQueen, “The Man” per eccellenza; Hitchcock per l’intelligenza, Gregory Peck per quanto era sofisticato. Tra i contemporanei, Tim Roth, Travolta, Sam Jackson, Brad Pitt. Uma Thurman è la mia musa. Lamberto Bava, Sergio Leone, Rohmer, Richard Linklater, Paul Thomas Anderson e Howard Hawks i miei registi preferiti» • Ha un QI di 160.
Amori «Goldie Hawn è stata la vittima della mia prima cotta. Pensando ai miei film, dico Uma Thurman, Rosario Dawson, Bridget Fonda e Diane Kruger» • All’inizio degli anni Novanta Tarantino ha frequentato le comiche Margaret Cho e Kathy Griffin. Dal 1995 al 1998 ha avuto una relazione con l’attrice Mira Sorvino: «Ho un debole per chi mi fa ridere e per chi conosce tante lingue. Per Mira Sorvino e Julie Dreyfus è stato amore a prima vista!» • «Vedere una donna fumare è un godimento: i gesti, la bocca, la posizione e la direzione del fumo… Molto sensuale. Tutti poi sanno che adoro i piedi: la pianta e le dita (soprattutto i mignoli) mi fanno impazzire. Vado pazzo per quelli di Mira Sorvino» • Successivamente ha vissuto una storia d’amore con Sofia Coppola • Nel 2014, vent’anni dopo Pulp fiction, giravano voci di un flirt con Uma Thurman: «Lui è sempre stato innamorato perso di lei», scrivono i giornali di gossip • Nel 2017 si è sposato con Daniela Pick, cantante israeliana di una ventina d’anni più giovane. Hanno due figli.
Titoli di coda «Vedere un film mi esalta nella stessa maniera in cui mi eccitava quando avevo sette anni. Non esiste film che non mi abbia lasciato qualcosa».