Anteprima, 3 febbraio 2024
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Biografia di Federico Imbert
Federico Imbert (1952-2024). Banchiere d’affari. «Nato a Napoli, una lunga carriera in Chase Manhattan Bank e JPMorgan, vissuta tra Londra, New York, Ginevra e Milano, aveva guidato per l’Italia il Credit Suisse fino al momento dell’integrazione con Ubs, restando come senior advisor. Cinquanta anni di investment banking in giro per il mondo, è stato protagonista delle più importanti operazioni dell’industria e della finanza italiana, dalla maxi opa su Telecom, alla ristrutturazione di Montepaschi fino alla scalata di Intesa Sanpaolo a Ubi. Banchiere di riferimento di grandi gruppi, da Fininvest a Pirelli, Imbert aveva frequentazioni in tutto il mondo e per lungo tempo è stato l’uomo a cui chiedere una visione di lungo periodo, verificare una relazione, confrontarsi su un’operazione. Napoletano di mentalità anglosassone, sempre elegantissimo e con modi da uomo d’altri tempi, era un appassionato collezionista di vedute partenopee, una passione che l’ha portato anche a supportare musei come il Poldi Pezzoli a Milano, di cui era in consiglio, la Pinacoteca di Brera e il Museo di Capodimonte a Napoli» [CdS]. «Aveva l’affabilità dei napoletani, con mentalità anglosassone avendo vissuto nelle varie piazze finanziarie internazionali, un tono di voce inconfondibile, slancio umano anche se del banchiere conservava la riservatezza sulle operazioni che stava conducendo. Una delle sue caratteristiche era il sigaro tra le labbra, l’eleganza d’altri tempi nei modi, sempre impeccabile nel vestire, un grande attaccamento alla famiglia, alla moglie Isabella, alle due figlie (Enrica ed Elisabetta) e ai sei nipoti di cui era fiero. Fino a quando è stata in vita la mamma, almeno due volte al mese, il venerdì prendeva l’aereo per Napoli. Era un amante del mare, delle auto sportive d’epoca, era collezionista di arte antica, una passione che l’ha portato anche a sostenere musei come il Poldi Pezzoli a Milano di cui era membro del cda, la Pinacoteca di Brera e il Museo di Capodimonte a Napoli» [Rosario Dimito, Mess]. Morto nella notte tra giovedì e venerdì. I funerali si terranno a Roma, nella chiesa di San Gregorio al Celio il giorno lunedì 5 febbraio alle ore 12.