Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  febbraio 07 Mercoledì calendario

Biografia di Sebastian Piñera

Sebastian Piñera (1949-2023). Presidente per due mandati del Cile. Morto dopo che il suo elicottero è precipitato in un lago [leggi incidenti]. «Fondatore del partito Renovación Nacional, Piñera è stato il primo presidente di destra eletto in Cile dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet nel 1990. Erede di una ricca famiglia di Santiago, laureato in Ingegneria gestionale, nel 1973 stava frequentando un master in economia ad Harvard quando avvenne il golpe militare contro Salvador Allende. Azionista di alcune delle più importanti aziende cilene (tra cui il club di calcio Colo-Colo), dopo il ritorno della democrazia per tre volte si è candidato alla presidenza del Cile, vincendo le elezioni nel 2009 e nel 2017. Liberista convinto, è stato aspramente criticato per la violenta repressione delle manifestazioni del 2019 — note come l’«estallido — contro la crescente diseguaglianza sociale, il modello economico e l’alto costo della vita. Il bilancio fu di almeno una trentina di morti e di migliaia di feriti. La popolarità di Piñera, costretto ad affrontare anche il devastante terremoto del 2020 e la pandemia da Covid-19, alla fine toccò il record storico negativo del 6%. Pochi mesi fa, Piñera definì le manifestazioni del 2019 come un “golpe non tradizionale!”. “Erano disposti a bruciare tutto: chiese, scuole, ospedali, monumenti”. Immediata la replica dell’attuale presidente di sinistra Gabriel Boric, eletto nel 2021 sull’onda di quel movimento: “Qualcuno dimentica che i disordini avevano cause legittime nel disagio della società cilena”. Ieri il suo governo ha proclamato il lutto nazionale» [Gandolfi, CdS].