Anteprima, 26 febbraio 2024
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Biografia di Flaco
Flaco (2011-2024). Gufo. «Gli avevano dato pochi giorni di vita, ma ha vissuto oltre un anno, da gufo libero: qualcuno il 2 febbraio 2023 aveva divelto la sua gabbia allo zoo di Central Park e lui era planato sulla Quinta Avenue, un po’ spaesato, prima di riprendere il volo. Dicevano che dopo aver passato tutti i suoi tredici anni dietro una rete non avrebbe saputo nutrirsi. E invece il Flaco, il magrolino, aveva evitato le trappole e cominciato a cacciare i topi nel parco, tra North Woods e il Loch, godendosi la vita, evitando il rischio dei veleni topicidi e i mille pericoli di una città come New York. Era diventato una celebrità indiscussa, come soltanto agli animali può accadere. E lo si capisce appieno soltanto ora, scorrendo i commenti appassionati e i “necrologi” per la sua morte improvvisa. Quel gufo reale ha catturato l’immaginazione di migliaia di persone. Dagli sfegatati bird-watcher ai semplici passanti, dagli artisti che lo hanno immortalato sui murales e nelle canzoni di Nashville alla guru dei critici letterari Michiko Kakutani, che pochi giorni fa gli aveva dedicato un articolo colto e ispirato. Il suo giornale ieri ha salutato “il gufo aquila dell’Eurasia” (nome scientifico Bubo Bubo) nella pagina degli editoriali. Il Flaco come Butch Cassidy, incarnazione «dell’eterno mito americano del fuorilegge in fuga», un pennuto eroe della libertà. Lui che non aveva fatto niente per conquistarsela, è stato all’altezza del dono (o del gesto vandalico) di chi gliel’ha regalata (e per la polizia rimane un ricercato). Il Flaco come Gus, l’orso polare depresso degli anni Novanta. O Pale Male, il falco che ha cresciuto una trentina di piccoli nel suo nido sulla Quinta. I newyorkesi seguivano gli alert su Twitter di David Barrett, che ne segnalava tutti gli avvistamenti. Sognavano un improbabile accoppiamento con Geraldine, una femmina di Gufo della Virginia apparsa sugli alberi di Central Park nei giorni in cui “il fuorilegge” usciva dalla gabbia. Un amore improbabile. Il Flaco ha continuato a volare e a bubolare in giro per Manhattan, lanciando i suoi “gridi” per difendere il territorio (che nessuno gli contestava) e cercare una compagna impossibile, perché in natura non esistono sue simili «euroasiatiche» in America. Ogni anno a New York si stima che 230 mila uccelli muoiano sbattendo contro le finestre. È quanto è accaduto al Flaco, l’altra notte. L’hanno trovato a terra, sulla Ottantanovesima West. Al Bronx Zoo gli faranno l’autopsia. Il mese prossimo avrebbe compiuto 14 anni. Come accade a certi prigionieri in certe celle, si sapeva che prima o poi sarebbe successo. Ma almeno il Flaco è morto da gufo libero» [Michele Farina, CdS].