1 febbraio 2024
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Biografia di Shakira (Shakira Isabel Mebarak Ripoll)
Shakira (Shakira Isabel Mebarak Ripoll), nata a Barranquilla (Repubblica di Colombia) il 2 febbraio 1977 (47 anni). Cantante. «La sensuale stella del pop». «Piccola e pepata». «Vera multinazionale dello spettacolo» • Undici album in studio. Oltre 125 milioni di dischi venduti. Tre premi Grammy. Quattordici Latin Grammy Awards. Sette Billboard Music Awards. Ventuno volte nel Guinnes dei primati. Una stella sulla Walk of Fame di Hollywood • Tra i suoi pezzi più famosi: Whenever, Whenever (2001), Underneath Your Clothes (2001), Hips Don’t Lie (2005) e Waka Waka (This is Time for Africa) (2010) • «Ha mescolato la danza del ventre con il pop, il rock latino con il folk, ha inserito nell’electropop influenze hindu e orientali, ha saltellato in continuazione tra lo spagnolo e l’inglese con risultati quasi mai eleganti o artistici, ma il più delle volte efficaci, divertenti, spontanei e immediati» (Clara Mazzoleni, Studio 2/2/2017) • «La sua musica ha un marchio personale, non assomiglia a nessuno. E nessuno può cantare e ballare con quella stessa innocente sensualità» (Gabriel García Márquez, Nobel per la letteratura e suo amico personale) • Raggiunto il successo, ha comprato ai genitori una casa alle Bahamas. Nella sua città natale le hanno eretto una statua in bronzo e alluminnio alta sei metri e mezzo. La Mattel ha creato diverse Barbie ispirate a lei • Una relazione durata oltre un decennio con Gerard Piqué (n. 1987), già capitano del Barcellona e della nazionale spagnola, tragicamente terminata quando scoprì che lui le metteva le corna • Ha l’orecchio assoluto, dice di essere una perfezionista e che la parte del proprio corpo che preferisce è il cervello • Nega con grinta di essere un prodotto del marketing • A un giornalista che voleva intervistarla, ha detto: «La peggior frustrazione per chi sceglie una carriera nella musica è non avere il tempo per farne perché si è troppo impegnati a rilasciare interviste».
Titoli di testa «Telefonata d’amore (fatta ieri). Io: “Pronto Shakira?”. “Chi è?”. Io: “Sono un suo ammiratore italiano”. Risposta: “Shakira non c’è, è in gita a Urbino. Dica a me che sono la sua segretaria”. “Niente, può dirle che la amo?”» (Maurizio Milani, Foglio 4/3/2016).
Vita Nata e cresciuta in una città sull’oceano. «Un posto magico, le domeniche le passavo a guardare il mare» • Il padre, William, è un gioielliere di New York, figlio di immigrati libanesi. La madre, Nidia, colombiana di origini italo-spagnole • Il nome Shakira in arabo significa «grata» • Nove fratellastri, nati dal primo matrimonio del padre: Robin, Moises, Tonino, Alberto, Jose, Lucila, Ana e Edward. Un fratello, morto in un incidente stradale quando lei aveva due anni • «A chi devo il successo? A mio padre. Da bambina fui cacciata dal coro della scuola, perché all’insegnante non piaceva il mio vibrato, diceva che sembravo una capra. Fu mio padre a dirmi di non mollare, di continuare a cantare. “La tua voce è bellissima, vedrai, un giorno se ne accorgeranno tutti!”» (a Simona Siri) • Altro asso nella manica: la nonna libanese, che le insegna i passi di danza delle donne mediorientali • Shakira è una bambina vivace, ma fin da piccola prova «la profonda necessità di essere ascoltata». Prima poesia a quattro anni: La rosa de cristal, La rosa di cristallo. Prima canzone a otto: Las gafas oscuras, Gli occhiali scuri, dedicata al papà. Racconta la mamma: «La bambina all’inizio aveva una sorta di ossessione verso la scienza, al punto che ci fece supporre che avrebbe fatto la ricercatrice. ma poi si chiuse nella sua stanza notte e giorno a scrivere racconti e poesie. Pensammo allora di avere una figlia scrittrice. Alla fine scoprimmo che la scrittura non era che il primo passo: poiché scriveva le parole delle sue canzoni» • «Iniziò così il percorso faticoso comune ai bambini precoci, sempre accompagnata dai suoi genitori, che parteciparono con la loro bimbetta dalle lunghe trecce a numerosi programmi televisivi e radiofonici. A tredici anni l’avventura era già molto avanzata e si aprirono le porte della casa discografica Sony. I genitori arrivarono lì […] con una registrazione fatta in casa, per parlare al manager Carlos Gutiérrez della loro figlia che cantava proprio bene, che già era molto ascoltata a Barranquilla e che ora voleva registrare il suo primo disco. Gutiérrez non dimenticherà mai quella piccoletta che iniziò a ballare con movimenti arabeggianti, cercando di trasmettere a lui e a tutti gli altri la sua profonda convinzione: era una cantante» (Semana, Colombia, 18/7/1998) • Shakira incide due dischi di musica melodica: Magia a 13 anni e Peligro a 15. «La mia carriera non è stata una strada in discesa. Ho dovuto bussare a tante porte. Mi considero una lavoratrice. Ho costruito la mia carriera mattone su mattone, alla luce del sole. Ho provato la frustrazione di non veder realizzate cose in cui avevo messo tutta me stessa. Dopo i primi due album, che avevo inciso a 13 e a 16 anni, avevo la possibilità di farne ancora uno, con il contratto che avevo. La mia casa discografica mi disse: “Shakira, questa è la tua ultima occasione. Se neppure questo disco funziona, ti dobbiamo salutare”. È stato difficile» • Nuova opportunità arriva con il brano Dónde estás corazón, in una raccolta di vari cantanti intitolata Nuestro Rock. È grazie a quel pezzo Shakira conosce Luis Fernando Ochoa, il produttore di Ricky Martin. È a lui che si deve la trasformazione della ragazza. «Il “rockettaro” intuì per primo la miniera d’oro nascosta in questa adolescente inesperta e testarda. Ed è a questo punto che, dalla sera alla mattina, la ragazza Shakira si trasformò nel fenomeno Shakira […] Abbandonò gli atteggiamenti da cantante melodica […], eliminò il linguaggio melodrammatico dei testi messicani, pieni di risentimento e rancore, e si tolse le scarpe per muoversi con più agilità sulle proprie parole, entrando così in perfetta sintonia con la sensibilità della sua generazione. La musica di Ochoa si adattò perfettamente ai suoi testi – fatti di quotidianità, freschi – fuori dai canoni tradizionali della melodica, ma nemmeno si perdono nella crudezza del rock. Così, con questo miscuglio gradevole, asettico e commerciale, truccata solo esteriormente con la chincaglieria del rock duro, riuscì a trovare la sua nicchia di mercato: quella di una gioventù poco aggressiva, che non si dà né alla droga né agli eccessi, ma neanche si ritrova nei suoni zuccherosi della melodia» (Semana) • «Ha intitolato il suo album Laundry service (Lavanderia). E, già che c’era, nell’operazione lavaggio ci si è messa anche lei, in prima persona. Cambiamento numero uno: siccome gli uomini preferiscono le bionde, via le treccine nere che facevano tanto Alanis Morissette latina per far spazio a una chioma color miele […]. Cancellato anche il broncetto che sta meglio a una cantautrice intellettualoide, sostituito da sguardi caldi e sexy. Dimenticati anche i vestiti castigati che la facevano sembrare un attaccapanni per tirare fuori dall’armadio i top mozzafiato che accompagnano i suoi passi di danza e i suoi ancheggiamenti da far invidia a Jennifer Lopez. Messa in secondo piano, infine, la lingua spagnola, sostituita dall’inglese che solo fino a qualche mese fa nemmeno conosceva. Quello che è rimasto uguale è la materia prima, la voce calda e sensuale. Ma volete mettere, ora, con un pacchetto così? Shakira è lanciata come nuova star del mercato globale dopo che, in questi anni, ha già venduto circa 10 milioni di dischi nei Paesi latini e alla comunità ispanica negli Usa. I risultati già si vedono. Negli Stati Uniti Laundry Service […] ha già venduto 1 milione di copie ed è arrivato al numero 3 delle classifiche di Billboard e il video di Whenever, Wherever, primo clip della storia ad essere programmato su Mtv sia in inglese che in spagnolo, è fra i più richiesti dal pubblico. E piovono copertine: dal Rolling Stone in lingua spagnola a Time, da People ai maggiori periodici femminili» (Andrea Laffranchi, CdS 14/1/2002). «Laundry Service vende più di 20 milioni di copie, che si trasformano in tantissimi premi, dai Grammy ai Billboard Awards. Eppure l’apice della carriera deve ancora arrivare. Nel 2005 Shakira pubblica gli “album gemelli”, come li definisce lei: Fijaciòn oral vol. 1 in spagnolo e Oral Fixation Vol. 2 in inglese. I singoli La tortura (con Alejandro Sanz) e, soprattutto, Hips Don’t Lie (con Wyclef Jean) sono i più trasmessi dalle radio del mondo. Ormai considerata una delle regine del pop, […] Forbes la inserisce nelle liste delle donne più potenti del mondo dello spettacolo e tra le più ricche» (Sara Sirtori) • Parliamo del suo fidanzato, Antonio. «Vuole sapere perché non ci sposiamo dopo dieci anni di fidanzamento, immagino». Sì. «Vede, la verità è che ci stavamo per sposare. Nove anni fa Antonio mi fece la proposta di matrimonio. Eravamo a Roma. Questo è l’anello di fidanzamento. Non so se si mette a questo dito: va sulla mano destra o sulla sinistra?». Sulla sinistra, credo. «Io l’ho messo sulla destra, non l’ho mai capito. Comunque, l’anello in realtà era tutto ciò che volevo, e sono contenta di averlo». Si spieghi. «Quando mi ha chiesto di sposarlo eravamo molto giovani e idealizzavamo il matrimonio. Io sognavo ancora tutta la cerimonia, con il vestito bianco, il bouquet e gli ospiti. Ma ora proprio non mi ci vedo, in abito da sposa, a organizzare una gran festa. Anche perché non ne avrei il tempo». Non crede più nel matrimonio? «Credo nell’amore, nell’impegno reciproco, nello stare insieme per tutta la vita» (Valentina Colosimo, Vanity Fair 30/9/2009). Antonio de la Rua è figlio del chiacchieratissimo presidente argentino Fernando de la Rua, dimessosi nel bel mezzo delle rivolte popolari del 2001. Ma la storia tra la cantante e il rampollo non è destinata a durare • «[…] leggenda vuole che l’Oliver e la Barbara Rose dei tempi moderni si siano conosciuti proprio durante la registrazione del videoclip di Waka Waka. Quello di Piqué è un cameo brevissimo, ma sufficiente per fare breccia nel cuore della cantante […]. Un anno dopo, Piqué e Shakira mettono a tacere i rumors e ufficializzano la loro relazione con una foto pubblicata sui rispettivi profili Twitter e Facebook. Lo scatto è accompagnato dalla didascalia […] “Les presento a mi sol” (Vi presento il mio sole)» (Rolling Stones). Lei si trasferisce in Spagna per amore. Nascono i due figli: Milan (n. 22 gennaio 2013) e Sasha (n. 29 gennaio 2015) • Giugno 2022. El Periodico scrive che dopo undici anni assieme Piqué non vive più con la cantante e i figli. Il 4 giugno, i due rilasciano una dichiarazione congiunta: «Siamo spiacenti di confermare che ci stiamo separando. Chiediamo privacy in questo momento per il benessere dei nostri figli, che sono la nostra massima priorità. Grazie in anticipo per la comprensione e il rispetto». Tempo pochi mesi e si scopre che lui aveva una tresca con tale Clara Chia Martì, studentessa di 22 anni. Le loro foto finiscono ovunque. Shakira schiuma di rabbia. «Pare che tra i due vi fosse un accordo che prevedeva di non apparire in pubblico con i nuovi partner per almeno un anno, raggiunto allo scopo di salvaguardare il benessere dei loro figli» (Rolling Stones) • «Attento a litigare con tua moglie, se lei è una pop star che può vendicarsi attraverso le sue canzoni. È la lezione che Gerard Piqué sta imparando a sue spese, dopo la rottura con Shakira. BZRP Music Session #53 […] è già il terzo pezzo che la cantante colombiana dedica alla rottura, dopo Te Felicito e Monotonía. Te felicito […] era stata la prima invettiva contro il fedigrafo, ma con toni ancora generici. “Ti faccio i miei complimenti, come fai bene l’attore/ Su questo non ho dubbi/ Continua il tuo ruolo / fa proprio per te questo show” […] chi ha un minimo di familiarità con la cultura colombiana non può non riconoscere un tipo di gestualità, linguaggio e accenti da popolana della Costa Atlantica. “Tanto che dici di essere un campione/ e quando avevo bisogno di te, hai dato la tua versione peggiore”, dice la canzone […]. Ogni volta che Piqué voleva dedicare un gol a colei che fu sua compagna per 12 anni usava lo stesso gesto: le braccia incrociate e un due con le dita su ogni mano, che simboleggiava la data di nascita di entrambi, che è la stessa. Lui il 2 del febbraio 1987; lei il 2 febbraio 1977. Ma quando è iniziata la relazione di Piqué con Clara Chía Martí la ragazza aveva 22 anni: la stessa differenza con la 44enne Shakira. Il numero 3 è quello che lui ha sempre indossato sulla maglia. La canzone dura esattamente 3:33 minuti, e quando dice “io valgo due di 22”, lo fa proprio al minuto 2:22. In un’altra strofa, Shakira cita vari marchi di lusso in contrapposizione ad altri più popolari e accessibili: Gerard è un fan di auto e orologi e ha collezioni da un milione di dollari di entrambi gli articoli. “Zero rancore, bebé/ ti auguro ti vada bene con il mio presunto rimpiazzo/ sei così strano che non riesco nemmeno più a distinguerti /Io valgo due su 22/ hai scambiato una Ferrari con una Twingo/ hai scambiato un Rolex con un Casio/ Stai andando troppo veloce, rallenta” […] Un’altra strofa in riferimento al fatto che Piqué aveva voluto la loro casa vicino a quella della mamma. “Mi hai lasciato la suocera come vicina […]”. […] “scusa se ti ho schizzato”, “vedi un po’ di smammare Piqué”. “Le donne non piangono più, le donne fatturano”. Gol per Shakira ed emancipazione collettiva» (Maurizio Stefanini, Foglio 13/1/2023) • «Zero rancori non si sa, ma che fatturi non c’è dubbio. Insomma, l’anno inizia con delle corna 2.0, ballabilissime, una hit del genere revenge song che ha mandato in deliquio le #metoo del tradimento, come se il tradimento non fosse una questione tanto maschile quanto femminile (immaginate che casino se Bella stronza di Marco Masini fosse stata indirizzata a una persona specifica). Di sicuro con questa canzone Shakira potrà comprarsi tutti i Rolex che vuole (non che prima non potesse), ma da quello che ho visto non credo che le femministe smetteranno di rompere il Casio agli altri» (Massimiliano Parente, il Giornale 14/1/2023).
Politica Un po’ l’amicizia con García Márquez, un po’ le origini arabe, in passato si è schierata su posizioni al limite dell’antisemitismo. «Preferisco che una mia canzone sia ascoltata da un maiale, piuttosto che da un israeliano». Poi ha detto di aver cambiato opinione (Francesco Battistini, CdS 28/6/2011).
Religione I parenti libanesi erano arabi, ma cristiani. Cresciuta come cattolica. Ancora oggi si dice credente. «Cerco di essere vicina a Dio. Quando mi accorgo che tra me e lui s’è creata della distanza, tutto comincia a farsi meno nidito».
Travestimenti La volta che andò a seguire un corso di storia all’università. «Mi travestivo con cappellino, pantaloni larghi e zaino. Sembravo un ragazzo. Un paio di persone mi hanno detto che assomigliavo a Shakira, ma io dicevo di chiamarmi Isabel».
Grane Accusata di evasion fiscale in Spagna (14,5 milioni di euro di tasse non pagate), dopo una lunga controversia accettò di patteggiare e pagò una multa da 7,25 milioni.
Curiosità Alta 1 metro e 57 • Adora il cioccolato • Parla correntemente spagnolo, inglese, portoghese, se la cava con l’italiano e il francese • Ha tre cani: Coquito, Chan e Gordita • Grande fan dei film di Bollywood • Ha doppiato la Gazzella di Zootropolis (2016) • È stata presa in considerazione per interpretare la protagonista di A Star Is Born (2018), ma alla fine hanno preso Lady Gaga • Attore preferito: Hugh Grant • Una volta, nella foga di un concerto, si ruppe un dente con un colpo di microfono. Portata d’urgenza dal dentista, tempo tre ore poteva già mostrare all’amica che l’accompagnava un sorriso nuovo di zecca • Non le piace la tecnologia • Va dall’analista • Pensa che la cosa migliore per guarire dal nazionalismo sia viaggiare • «Il più grosso errore per una donna è andare a stare in cucina. Perché poi da lì rischi di non uscire più» • «A diciott’anni vivevo un conflitto tra i miei veri desideri e i miei doveri di brava ragazza. Oggi ho capito che non devo vergognarmi a inseguire la felicità: bisogna cercarla in ogni modo, attraverso l’amore per gli altri, ma anche attraverso il piacere. Sto parlando come un’epicurea, forse sono diventata un’edonista negli ultimi anni. E non è che non abbia più inibizioni, però ci sto lavorando, e ora parlo di me stessa con meno pudori. Mi sento più sicura su chi sono, so qual è il mio ruolo, quali sono i miei principi, le mie idee. In passato, invece...». Invece? «Ho fatto tante cose nella mia vita senza capirne bene il senso, solo per non deludere le aspettative altrui. Ma ora sono cresciuta e mi sento più donna, e tendo a interrogarmi di più per scoprire che cosa vuole davvero Shakira». E la risposta? «Voglio tutto e subito» (Colosimo).
Titoli di coda Durante i mondiali in Sudafrica, il Corriere mandò Aldo Cazzullo a intervistare il capovillaggio di una tribù al confine con la Namibia. «Shakira? Sinceramente non sappiamo chi sia. Sappiamo solo che è una bianca cui hanno messo una gonna africana e un costume tipo pelle di zebra» (CdS).