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 2024  febbraio 12 Lunedì calendario

Biografia di Kim Novak (Marilyn Pauline Novak)

Kim Novak (Marilyn Pauline Novak), nata a Chicago il 13 febbraio 1933 (91 anni). Attrice.
Vita Secondogenita di una coppia di ascendenze ceche, iniziò da adolescente a fare la modella per un grande magazzino di Chicago. «Venne a Los Angeles all’inizio del 1953, ingaggiata con un contratto di sei settimane da una fabbrica di frigoriferi. Il suo lavoro era modesto: consisteva nel farsi fotografare abbracciata a un frigorifero. […] In precedenza era stata lift di ascensore, segretaria di un dentista, Miss Automatic Dishwasher, Miss Ice Cubes e Miss Deepfreezer, tutti articoli domestici. Non pensava a fare l’attrice e non aveva alcuna disposizione per diventare una la star. L’aria della California la stregò. Scaduto il contratto con la fabbrica di frigoriferi, Marilyn prese in affitto una camera al Beverly Hills Hotel, insieme con altre due ragazze. […] Poi si iscrisse all’agenzia di collocamento di Caroline Leonetti. L’agenzia fornisce belle ragazze come comparse per i film. Pochi giorni dopo la mandarono a chiamare, insieme con altre dodici modelle, per sfilare in una scena del film La linea francese, protagonista Jane Russell. Qui la notò il coreografo Billy Daniel, che suggerì di farle un provino. Il provino fu un fiasco. Marilyn restava ferma come una patata. “Però regala sesso attraverso le occhiate”, disse Harry Cohn, “meglio tenerla da parte”. Le fecero un contrattino e la aggiunsero a quello che chiamavano “il vivaio degli attori”» (Oriana Fallaci e Maria Luisa Agnese). Pochi mesi e molti accorgimenti estetici dopo, fu scelta da Cohn (capo della Columbia Pictures) per sostituire Rita Hayworth in Criminale di turno di Richard Quine. «L’idea era di farne l’ennesimo clone di Marilyn Monroe, e tentarono invano di ribattezzarla Kit Marlowe; ma la giovane attrice si ostinò per mantenere il cognome di famiglia e rifiutò categoricamente Kit perché richiamava troppo “kitten”, la gattina svampita in cui volevano trasformarla. Diventò perciò Kim Novak. […] Destinata a essere bomba sexy, la Novak emerse invece nella parte della brava ragazza innamorata dell’eroinomane Frank Sinatra nell’Uomo dal braccio d’oro di Preminger e, soprattutto, in quella di Madge, la più bella del paese in Picnic di Logan. […] Film chiave della sua carriera, La donna che visse due volte, il capolavoro di Hitchcock del 1958. […] Inquietante tuffo nella vertigine (dell’intreccio, ma anche delle ossessioni di un regista “creatore di bionde” e di un sex symbol recalcitrante) [Martini, Sole] • «Con Hitchcock, famoso per torturare psicologicamente le sue attrici, ebbe un buon rapporto che le consentì di sentirsi libera di chiedergli, durante le riprese: “Non riesco a capire perché prima vediamo Madeleine alla finestra dell’hotel, e poi scompare. Come ha fatto a lasciare l’hotel?”. “Ah, mia cara… Non è che tutto deve avere un senso in un film del mistero”, la risposta del regista» [Cinecittànews.it] • La donna che visse due volte fu il momento magico di Kim Novak. […] L’offerta di una sensualità combattuta è stato forse il tratto più personale della sua recitazione, priva dell’innocenza disarmante che era di Marilyn e della spudorata franchezza di Rita Hayworth. Spesso, si trovava dalla parte sbagliata del triangolo sentimentale o della scala sociale: segretaria ventenne innamorata di un vedovo sessantenne in Nel mezzo della notte di Delbert Mann (il suo film preferito), amante di Kirk Douglas in Noi due sconosciuti di Quine, cameriera cinica che seduce e tormenta il protagonista di Schiavo d’amore di Hughes, o, in commedia, strega che vuole cambiare la sua natura (ancora una volta per amore di James Stewart) in Una strega in Paradiso di Richard Quine (che era innamorato di lei e amorosamente la diresse in tre film). La parte leggera perfetta arrivò nel 1964, con il genio Billy Wilder, in Baciami stupido» [Martini, cit.] • Novak soffre di depressione: «Quando sei felice è come stare su una nuvola così alta che nessuno riesce a vederla. Ma all’improvviso la nuvola diventa grigia e comincia a opprimerti e, prima che tu te ne accorga, ti ritrovi di nuovo in fondo al buco». E poi quel sogno strano, «di recitare nel ruolo di qualcuno con una malattia mentale, avrei potuto fare un gran bel lavoro, perché so cosa si prova» • Vuole lasciare Hollywood. Nel 1966 la casa incendiata e poi uno smottamento che incombeva: «La frana mi stava dicendo: “Il tuo tempo è finito. Vattene finché puoi. Gioca d’anticipo. Non aspettare di essere vecchia e piena di rughe. Nessuno ti vorrà più”». Ecco la seconda vita dell’attrice: «Ho affittato un furgoncino e preso ciò che per me era di valore: foto, attrezzi per dipingere, pensando, “Questo è ciò che conta”» • Va a vivere in Oregon e si costruisce una casa sul fiume Rogue che sfocia nel Pacifico. Dopo Quando muore una stella (1968), apparve in pochi altri film, tra cui Sfida a White Buffalo (1977) e Assassinio allo specchio (1980), e in alcune produzioni televisive, come lo sceneggiato Falcon Crest, cui prende parte tra il 1986 e il 1987: «Il vero Sinatra era una persona molto sensibile, ma era stato influenzato da quelli che lo mettevano su un piedistallo. Così ha perso quella parte semplice e meravigliosa di sé. Ti possono lusingare fino a farti amare troppo te stesso. Ecco perché ho lasciato Hollywood. Non volevo succedesse anche a me. Non volevo perdermi. Dovevo andarmene per salvare me stessa» [cinecittà.news] • Ha prestato la sua ultima interpretazione cinematografica in Liebestraum di Mike Figgis (1991), dove però le scene della Novak sono state ampiamente tagliate a causa dei contrasti tra l’attrice e il regista. Nel 1997 è stata premiata con l’Orso d’oro onorario al Festival di Berlino • «Hollywood è uno stato mentale. Ti tiene alla gola perché non sai come ribellarti, perché pensi che dopo essere diventata una star non ci possa essere nient’altro nella vita. Marilyn se ne andò per questo. Rita Hayworth, nemmeno lei ha saputo resistere. Io scappai, feci letteralmente le valigie e me ne andai in automobile, fermandomi solo quando ero molto lontana» (a Romano Giachetti) • Nel luglio del 2000 la sua casa ad Eagle Point, nell’Oregon, è andata a fuoco, e sono andate perse, tra le altre cose, le sceneggiature originali de La donna che visse due volte e Picnic, oltre al suo computer nel quale aveva la sua autobiografia alla quale stava lavorando da moltissimo tempo • Le venne diagnosticato un disturbo bipolare • Nel 2006 è costretta ad affrontare gravi problemi di salute a causa di una caduta da cavallo, sua grande passione sin dalla più tenera età, in seguito alla quale riporta la perforazione di un polmone, danni neurologici e la frattura di alcune costole. La riabilitazione dura più di un anno, ma, fortunatamente, il tempestivo intervento medico e l’indomabile forza di volontà della diva, permettono una completa guarigione [Marieclaire] • Nel 2013 è madrina al Festival di Cannes e l’anno successivo alla cerimonia degli Oscar • Nel 2014 va agli 86esimi Academy Awards dopo essersi sottoposta ad alcune iniezioni facciali, ma il suo aspetto suscita reazioni contrastanti sui social, tra chi fatica a riconoscerla e chi ipotizza che Novak abbia avuto dei problemi di salute. «Sai quando hai dei momenti di insicurezza e pensi che qualcuno possa aiutarti? Non volevo sottopormi ad un lifting o qualcosa del genere, così andai da un dottore che mi iniettò del grasso nel viso. È stata la cosa più stupida che io abbia mai fatto. Innanzi tutto non ne avevo bisogno, perché credo che il mio viso sia troppo rotondo di suo. Poi mi ha riempito le guance e sembravo diversa». Persino l’ex Presidente Donald Trump, poco elegantemente, le consigliò di denunciare il suo chirurgo estetico. «È eccitante vestirsi con abiti splendidi, sentirsi sexy e apparire sexy. È meraviglioso, ma è una trappola. Ti accontenti di quello, ti sembra abbastanza, ma poi ti accorgi che non lo è. Così tante persone, una volta invecchiate e non più ammirate per la loro bellezza, sono semplicemente andate in pezzi» [Movieplayer] • Nel 2018 La donna che visse due volte verrà incoronato come il miglior film di sempre dal British Film Institute
Amori Numerose relazioni (tra gli altri, Sammy Davis Jr., Frank Sinatra e Ramfis Trujillo, figlio adottivo del dittatore dominicano Rafael Trujillo). Nel 1974 incontra il veterinario equino Robert Malloy che, due anni dopo, diventa il suo secondo marito (il primo, l’attore inglese Richard Johnson, era durato lo spazio di un anno, da marzo 1965 a maggio del 1966). È una lunghissima e bellissima storia d’amore che, per poco, non compie cinquant’anni (Malloy muore nel novembre del 2020). Kim Novak sta ancora lì, in Oregon, con quattro cavalli, due cani e, soprattutto, la pittura: «Vado ancora a cavallo tutti i giorni. Spero di cavalcare fino a incontrare il triste mietitore. No, troppo triste. Spero di cavalcare fino al paradiso», ha detto, ridendo come una ragazzina.