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 2024  febbraio 16 Venerdì calendario

Biografia di Paris Hilton (Paris Whitney H.)

Paris Hilton (Paris Whitney H.), nata a New York (New York, Stati Uniti) il 17 febbraio 1981 (43 anni). Modella. Cantante. Attrice. Stilista. Imprenditrice. Personaggio televisivo. Pronipote di Conrad N. Hilton (1887-1979), fondatore dell’omonima catena di alberghi. «L’ereditiera per antonomasia, bionda party girl amante dei lustrini, del colore rosa e dei chihuahua» (Chiara Maffioletti). «Starlet. Fashion Icon. Socialite. Chiamatela come volete, Paris è famosa per essere famosa» (Riccardo Romani). «Una sciacquetta, una simpatica che non sa fare niente, ma lo fa bene» (Fabio Canino) • Divenne famosissima dopo la diffusione su internet di A Night in Paris (2004), porno amatoriale in cui la si vedeva fare sesso con il fidanzato di allora Rick Salomon • Inguaribile ottimista, a soli ventidue anni si fece tatuare su una natica, tipo bestiame, il nome del fidanzato Nick Carter, ex-Backstreet Boys e alla fine inevitabile di quella passione canterina dovette correre dal chirurgo • In vacanza a Ibiza, vendeva la propria immagine organizzando cene nei vari locali (prezzo per sostare a un tavolino e sorseggiare del vino accanto a lei: 3 mila dollari) • Ha impartito lezioni di sessuologia ai concorrenti del reality Virgin Territory, in cui tutti i partecipanti non avevano mai fatto l’amore («Immaginate quanta fatica ci è costato trovarli») • La sua casa a Beverly Hills sembra il reparto donna di un grande magazzino • Ha recitato in quattordici film, tra il 2001 e il 2013, alcuni dei quali giudicati tra i più brutti nella storia di Hollywood • Tra il 2007 e il 2010 ha accumulato una serie di denunce per guida spericolata, guida in stato di ebbrezza, guida sotto l’effetto di stupefacenti, posesso illegale di droga. Nel 2007 scampò a una condanna a 45 giorni di prigione per guida con patente non valida, perché lo sceriffo della zona le consentì di passare 40 giorni ai domiciliari con il braccialetto. Nel 2010 fu arrestata per possesso di cocaina e condannata a un anno di libertà vigilata, un’ammenda e duecento ore di servizi sociali • «Paris Hilton è la madre di tutte le Kim Kardashian (che fu sua stagista), e di quelle famose senza talento ma con un capitale sociale enorme (oltre che economico, […]). Prima i servizi fotografici, il filmino hot rubato e lo slut shaming (prima di lei Pamela Anderson, dopo di lei Kim Kardashian e molte altre), poi il reality tv Simple Life in cui insieme a Nicole Richie fa la viziata costretta alla manovalanza, le apparizioni al Letterman e le parodie a South Park, i flop musicali estivi, i dj set in discoteca come una Nicole Minetti qualsiasi (ma pagata milioni), la linea di profumi, di borse, di trucchi. Un’imprenditrice digitale. Eppure c’è ancora chi si chiede che lavoro faccia» (Manuel Peruzzo, Foglio 16/12/2018) • Ha raccontato la sua vita in tre libri, tre documentari e un podcast • A metà degli anni duemila se ne uscì dicendo: «Non c’è nessuno al mondo come me. Ogni decade ha la sua icona bionda, come Marilyn Monroe o la principessa Diana. Ora sono io quell’icona». E alle sue fan adoranti consigliava: «Ogni donna dovrebbe avere tre animali. Una volpe nell’armadio. Un giaguaro (a Jaguar, ndr) nel suo garage. E una tigre nel suo letto».
Titoli di testa «Per alcune generazioni l’insegna Hilton fu sinonimo di hotel made in Usa: un lusso “modernista”, efficiente e standardizzato, un brand globalizzato nell’era in cui l’American way of life esportava le prime ondate del turismo di massa. Erano i magnifici anni Sessanta. Poi venne un’epoca in cui il cognome Hilton seguiva il nome Paris: modella glamour, specialista nel catturare l’attenzione dei media (non ancora social), professionista dello scandalo e della trasgressione a scopi auto-promozionali. Era l’inizio del nuovo millennio» (Federico Rampini, Rep 22/9/2019).
Vita Ricchissima già alla nascita. Il padre, Richard H. Hilton (n. 1955), è il sesto degli otto figli del magante Barron Hilton (1927-2019). La madre, Kathy Avanzino, lontane origini italiane. «Sono sempre stata attirata dal mondo dello spettacolo, che per noi ha un fascino irresistibile. Non per niente il mio bisnonno Conrad ha sposato l’attrice Zsa Zsa Gabor e mio nonno Nicky è stato il primo marito di Liz Taylor» • Infanzia dorata. Cresciuta tra Beverly Hills, gli Hamptons e una suite del Waldorf Astoria Hotel, a Manhattan. Famiglia rigida e severa, ma con ottimi agganci: per casa girano personaggi come Lionel Richie, Michael Jackson e Donald Trump. «La ragazzina diventerà una grande star», aveva predetto a sua mamma Andy Warhol • Paris è la prima di quattro fratelli, gli altri si chiamano Nicky, Barron e Conrad. È un maschiaccio. Sogna di diventare un veterinario • A 15 anni scopre i party e le discoteche di New York. Lascia la scuola, i paparazzi dei tabloid la immortalano nei suoi spericolati vagabondaggi notturni. La sua prima volta, a 16 anni, su una Vespa: «Era luglio. Faceva caldo e con il mio ragazzo decidemmo di fare una gita nella costa sud del Maine, poco fuori dalla mia villa vittoriana. La sella della Vespa era spaziosa, ma eravamo comunque stretti e molto vicini e così è successo… La verginità va persa presto, altrimenti resta il rimpianto di non essere stata violata da giovane» • A 19 anni, entra nella squadra di modelle della Trump agency di Donald Trump. A settembre 2000 lei e la sorella Nicky sono sulla copertina di Vantity Fair, ritratte da David LaChapelle • «È il 2003 e l’ereditiera Paris Hilton e la famigerata festaiola Nicole Richie rinunciano alle loro carte di credito e a tutti i benefit del mondo dorato dal quale vengono per vivere quella che loro chiamano la vita semplice. Si trovano a vivere in una fattoria dell’Arkansas, viaggiano dalla Florida a Beverly Hills in Bus Greyhound e accettando ogni lavoro per poter sopravvivere, fanno le stagiste nell’Upper Manhattan, si adattano al ruolo di casalinghe e mamme, iniziano a litigare fuori e dentro il set e finiscono l’esperienza insieme come animatrici in un campeggio. Paris Hilton inventa il suo mantra “this is so hot” e la caratteristica voce miagolante e si meraviglia della vita vera. Kim Kardashian, sua stylist e assistente per le cinque stagioni del reality show, prende l’arte e la mette da parte» (Cosmopolitan). «Da allora non ha mai smesso di essere al centro dell’attenzione. Se la fa con Leo DiCaprio. No con un Niarchos. Macchè: con Rick Solomon, che dopo un po’ di anni assieme pensa bene di mettere su Internet un filmino con i loro intercorsi sessuali. Eccola a una festa a Ibiza e poi a una prima a Londra e poi un’inaugurazione a Tokyo. È finita anche in carcere, per droghe e guida in stato di ubriachezza» (Lorenzo Soria, Stampa 1/7/2013). «C’è stato un tempo in cui tutti avevano gli occhi puntati su Paris Hilton. La pronipote del fondatore della catena Hilton era assalita dai paparazzi a tal punto da sentire il clic delle macchine fotografiche anche quando in giro non ce n’erano» (Alex Morris Rolling Stones 15/3/2023). «Film, tv, dischi, video, libri, spot pubblicitari, moda e profumi. Ovunque si volga lo sguardo, oggi in America, ci si imbatte nello sguardo maliardo di Paris Hilton [...] ribattezzata dai media americani “la ‘material girl’ di un’era senza più anima e ideali”. “Questa squallida biondina ha il più insaziabile appetito di pubblica attenzione dai tempi di Madonna”, rampogna Jeanette Walls, la regina del gossip di Msnbc. Non è la sola a recriminare. “Paris non è una celebrità ma una invadente e inutile creazione della nostra cultura da tabloid”, le fa eco il Philadelphia Inquirer. “Un tempo bisognava avere talento e faticare per sfondare” chiosa il Washington Post “Paris è una star per il solo fatto di esistere”. Ma l’avversione ai limiti dell’insulto espressi quotidianamente dai suoi innumerevoli critici ha finito solo per rafforzare l’ubiquità e la fama di questa ambiziosissima newyorchese, nata miliardaria ma decisa a tutti i costi a sfondare da sola. “Voglio costruire un impero con le mie mani, come mio nonno” racconta. “Sono nata sotto il segno dell’Acquario, per questo mi piace intraprendere tanti progetti alla volta”» (Alessandra Farkas, CdS 16/12/2004). Ancora nel 2013 La Stampa scriveva: «È ovunque, Paris, anche perchè ovunque vada ci sono sempre orde di paparazzi e di videocamere impazziti che registrano ogni mossa di questa bionda un po’ tonta che tanto tonta forse non è. Perchè capitalizzando sul suo nome ormai ubiquo ha saputo mettere in piedi un impero che produce profumi, scarpe, lenzuola, borse e accessori vari, che conta già 44 negozi in giro per il mondo e che in sei anni ha prodotto un giro d’affari di oltre un miliardo e mezzo di dollari. E se qualcuno vuole assicurarsi la sua presenza per una serata per aprire un nuovo night non c’è problema: basta versarle 300mila dollari. L’ultima a ridere insomma è lei» (Lorenzo Soria, Sta 1/7/2013).
Amori Nel novembre 2021, dopo sei diversi fidanzati, ha sposato Carter Reum, venture capitalist, a sua volta figlio d’arte (suo padre Robert è il patron di Amsted Industries a Chicago). Si conoscevano da anni, ma la scintilla è scoccata durante la pandemia («un anno vissuto insieme confinati ne vale cinque normali»). Cerimonia a Los Angeles. Invito in scatola Tiffany con istruzioni per l’accesso alla festa tenute segrete fino all’ultimo. Anello di fidanzamento con quindici brillanti da 1,5 milioni di dollari. Tre adii al celibato-nubilato, di cui uno a Las Vegas con dei trampolieri e un altro con distributori di champagne e cisterne di acqua frizzante decorate con i volti degli sposi. A chi la accusa di aver organizzato love story e relativo matrimonio per farne l’ennesimo business, Paris risponde semplicemente: «Volevo mostrare a tutti i miei fan che ho trovato il principe azzurro».
Figli Nel gennaio 2023 divenne madre di un bambino, Phoenix Barron Hilton-Reum, avuto grazie alla maternità surrogata. Paris e il marito riuscirono a tenere la cosa nascosta a tutti, anche alle proprie famiglie. Durante la gravidanza, la madre surrogata si guardava le puntate di The Simple Life in modo che il feto s’abituasse al suono della voce della madre. Paris, assistendo al parto, scoppiò in lacrime. «Oh, mio Dio, sono mamma»
Figli/2 Dieci mesi dopo, una bambina. London, anche lei concepita alla stessa maniera. Subito dopo, Paris andò in tivù: raccontò di essere ricorsa alla maternità surrogata perché «terrorizzata dal parto a causa dei suoi problemi di ansia» e di aver tenuto nascosta la doppia gravidanza «per fare una sorpresa ai miei genitori per il giorno del Ringraziamento».
Religione Una volta, appena uscita di prigione, andò in tivù a dire di aver trovato forza nella fede. «Leggevo ogni giorno la Bibbia, ma non ho un passaggio preferito. Mi è stato di grande aiuto. Le cose capitano per volontа di Dio».
Vizi Le patatine di McDonald’s, «le migliori».
Curiosità È alta un metro e 71 e ha il 43 di piede • Ha una Bentley rosa • Per interpretare Barbie in un film del 2003 si tinse i capelli, mise le lenti a contatto azzurre e fece qualche ritocchino: «L’unico particolare che non sono riuscita a cambiare sono stati i piedi» • In casa tiene un alpaca di peluche a grandezza naturale (un regalo delle Kardashian) • La si vede nei film Chiara Ferragni: Unposted (Elisa Amoruso, 2019) e Framing: Britney Spears (Samantha Stark, 2021) • Una delle sue grandi massime: «Cammina come se avessi sempre un diadema in testa» • Barron Hilton, il magnate degli hotel Hilton, è morto a Los Angeles nel settembre 2019. «Il business alberghiero ha avuto cicli e mode, l’era gloriosa degli Hilton è ormai un ricordo. La catena aveva raggiunto i 2.800 hotel quando fu venduta per 26 miliardi di dollari nel 2007 ad un gruppo finanziario, Blackstone. In seguito ad altre fusioni e acquisizioni è finito dentro il mega-conglomerato che controlla altri marchi di massa come Sheraton e Marriott. Curiosamente si è consolidato un divario tra l’immagine e la qualità di queste in America, o nel resto del mondo: mentre sul mercato interno degli Usa la massificazione e la standardizzazione di queste catene le ha fatte scivolare su un segmento di mercato medio, in Estremo Oriente o in Sudamerica, in Russia o perfino in qualche paese europeo gli Hilton conservano ancora qualche sprazzo di lusso» (Rampini) • Oggi su Instagram Paris ha 26 milioni di follower. Taylor Swift ne ha 278 milioni. Kim Kardashian, 364 milioni • A ogni nuova moda, lei cerca di cavalcarla. Lo ha fatto con le criptovalute, con gli NFT, ora con l’intelligenza artificiale • Negli ultimi anni, in cui le femministe social hanno cominciato a criticare il modo maschilista di trattare le celebrità dei primi anni Duemila, ha raccontato di aver subito abusi, di essere stata asessuale («Temevo il sesso, odiavo l’idea del sesso, evitavo il sesso finché non era assolutamente inevitabile») e di aver associato l’abuso all’amore («Per molto tempo ho pensato che se qualcuno era così geloso da lanciarti un telefono in testa o da aggredirti fisicamente, allora ti amava davvero») • L’amara verità è che «Paris Hilton è stata surclassata, è finita nell’ombra. In confronto agli influencer attuali sembra un’aristocratica decaduta» (Rampini).
Titoli di coda «Non guido senza patente. Non mi drogo. Non ho fatto l’amore a 11 anni. Non vado in giro smutandata. Per fortuna non siamo tutte Paris Hilton» (Cristiana Capotondi).