24 febbraio 2024
Tags : Gianluigi Donnarumma
Biografia di Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma, nato a Castellammare di Stabia (Napoli) il 25 febbraio 1999 (25 anni). Calciatore. Portiere. Dal 2021 al Paris Saint-Germain, con cui ha vinto due campionati e una Supercoppa francese. In precedenza, per sei stagioni, al Milan (265 presenze e una Supercoppa italiana conquistata). Con la Nazionale 60 presenze e la vittoria degli Europei del 2021. Più giovane portiere ad aver esordito nella nazionale italiana (17 anni e 189 giorni). Più giovane calciatore di sempre a raggiungere le 100 partite in Serie A (19 anni e 49 giorni). Soprannominato Gigio.
Vita È alto 196 centimetri. «“Mia mamma Maria è 1 e 70 ma mio zio 1 e 89, quindi è messo bene. Pure papà Alfonso ha una bella stazza (1 e 87) e quindi ecco spiegato perché io e mio fratello Antonio, abbiamo questo fisico” Ci sarebbe anche Nunzia, tua sorella... “Beata tra gli uomini, da piccoli litigavamo spesso. A lei del calcio non è mai fregato niente, poi si è arresa e ha iniziato a fare il tifo per noi”. A nove anni giocavi con quelli di tredici, ma nessuno aveva il coraggio di dire una parola. “Ho avuto uno sviluppo clamoroso ed era difficile immaginare la mia età. Il campo di Castellammare è stata una bella palestra, lo usavano anche per fare motocross, non c’era un filo d’erba e la terra mi faceva male alle ginocchia“. Potevi fare il falegname, il lavoro di tuo padre. “Qualche volta scendevo ad aiutarlo ma non capivo la differenza tra una vite e una puntina. Il mio sogno è sempre stato fare il portiere e se ci sono riuscito è grazie ai suoi sacrifici”. Antonio ti ha preceduto: per qualche anno ha giocato nelle giovanili del Milan, poi però se n’è andato. “La passione per il Milan me l’ha trasmessa lui. Nella mia cameretta avevo l’orologio di Kakà, il poster della squadra e tanti cuscini rossoneri. Sarebbe bello averlo qui con me l’anno prossimo, ma è una decisione della società”» (a Laura Bandinelli) • «Donnarumma è cresciuto nell’Asd Club Napoli, dove lo ha portato lo zio Enrico (ex portiere della Juve Stabia). “Gigione con noi giocava sempre sotto età – racconta Ciro Amore, presidente della scuola calcio –. Quando è esploso fisicamente, per lui si sono fatte avanti tutte le squadre più importanti d’Italia, Napoli compreso. Definimmo il suo passaggio all’Inter con il responsabile del vivaio Samaden che venne a Castellammare per parlare con il sottoscritto e il papà pur di far scegliere i colori nerazzurri al ragazzo. Andammo a Milano con i genitori per cinque giorni, Donnarumma fu anche iscritto a scuola lì: era davvero fatta. Quando siamo tornati a Castellammare, però, il Milan si mostrò più concreto perché il cugino di Mino Raiola, Enzo, disse a Galliani che non poteva perdere questa occasione. Così, in poche ore, Gigione è diventato rossonero”» (Gianluca Monti) • «Dopo essere stato adocchiato dal Napoli quando era un pulcino a Castellammare, nel 2013 era praticamente già dell’Inter: è stato Mauro Bianchessi (responsabile scouting del Milan), dopo una riunione di otto ore, a convincere la famiglia a firmare con i rossoneri. La trafila è stata poi velocissima: i suoi coetanei giocano negli allievi, lui farà il terzo portiere della prima squadra (oltre a essere titolare nell’Under 17). Christian Brocchi nel 2014 lo ha fatto esordire proprio contro l’Inter (e ha vinto 5-0). “Nessun problema per lui e nessun timore per me! – ricorda Brocchi –. È un ragazzo educato, serio, non ha paura di niente. È umile e questo ora lo sta aiutando. Poi è milanista e il suo sogno è diventare il portiere del Milan per i prossimi 15 anni: per me è un sogno possibile”. Sempre nel 2014 Inzaghi lo ha portato in panchina a 15 anni. L’atterraggio tra i campioni (a parte qualche inevitabile timidezza) è stato soft, d’altronde il preparatore dei portieri Magni da tempo, appena può, fa allenare tutti i numeri 1 di prima squadra e Primavera assieme. E poi ci hanno pensato Diego Lopez e Abbiati a coccolare il piccolo cucciolo di portiere, fornendo ogni giorno spontanee lezioni di tenuta mentale (Abbiati gli ha suggerito di stare lontano dai media, il Milan comunque limita al massimo l’esposizione), anche se Gigio si lascia andare soprattutto nelle chiacchierate in napoletano con Nocerino» (Arianna Ravelli) • «Mauro Bianchessi, responsabile scouting del Milan, che lo scoprì su un campetto di motocross: “Oltre ad essere ben strutturato ha sempre avuto una tecnica non indifferente, come lui ne nasce uno ogni cento anni. Il tacco che gli ho visto fare davanti a Klose è soltanto una parte del suo repertorio». Il cartellino di Gigetto a 14 anni è costato meno di centomila euro. E ha già Mino Raiola come procuratore. Ha la freddezza di un cobra. Non si è emozionato quando ha saputo del suo esordio contro il Sassuolo e non ha fatto una piega quando ha capito che quel posto ormai era suo. Del resto è abituato ai grandi salti. A 14 anni giocava in un campionato Provinciale e due anni dopo si è ritrovato all’Allianz Arena. Nell’estate 2015, in Cina, ha parato un rigore al campione del mondo Tony Kroos» (Laura Bandinelli) • Esordio in Serie A il 25 ottobre 2015, in Milan-Sassuolo (2-1), con Sinisa Mihajlovic come allenatore. «Come ha saputo che a 16 anni e 8 mesi avrebbe debuttato contro il Sassuolo? “Il giorno prima il mister mi ha chiamato nello spogliatoio e mi ha fatto un discorso”. E lei come ha reagito? “Mi sono emozionato, non l’avevo capito”. Poi che cosa ha fatto? “Ho chiamato i miei, si sono subito organizzati per venire da Castellammare a vedermi”.
Dicono che lei si faccia scivolare tutto addosso, che la sua forza sia la freddezza. “L’emozione c’è, ma la tengo per me, non deve trasparire”» (ad Arianna Ravelli) • «Gigi Buffon l’ha riconosciuto subito. Come Sonny Liston riconobbe il giovane Cassius Clay e come il grande Gino Bartali lo sbarbato Fausto Coppi che al Giro del ’40 invece di fare il gregario se ne volò via in rosa. Ragazzi che ti strappano il futuro di mano. Buffon ha assistito al debutto gelido di Donnarumma in A, a soli 16 anni, e ha annunciato al mondo: “Gigio ha la faccia giusta”. Voleva dire: non trema, ha la serenità del predestinato, la tranquillità che gli sale dalla profonda convinzione delle proprie eccezionali qualità, il sorriso a fior di labbra di chi sente di aver appena cominciato un viaggio eccitante. La stessa faccia che aveva Buffon quando a 17 anni debuttò parando tutto al Milan» (Luigi Garlando) • Nell’estate 2017 il suo procuratore, Mino Raiola, portò avanti una estenunate trattativa per il rinnovo del contratto, con tanto di minacce e insulti da parte dei tifosi nei confronti del portiere e dello stesso Raiola: «Gigio inizialmente era convinto di restare al Milan, anche perché ricordo che a 14 anni scelse lui questi colori, dopo i contatti con l’Inter, nonostante la sua famiglia lo sconsigliasse dopo la delusione per la cessione del fratello Antonio. Gli ultimi tempi, però, sono stati tremendi. In particolare lo ha colpito quella frase di Mirabelli: se non firmi vai in tribuna. Vediamo che succede ora, ma qui c’è puzza di mobbing. Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio» (nel giugno 2017). Alla fine Donnarumma ottenne 6 milioni a stagione per quattro anni, clausola rescissorie da 75 milioni e anche l’ingaggio del fratello Antonio (un milione di euro a stagione per quattro anni) • «Si è concluso così il giallo calcistico dell’estate. Il buon Gigio ha pensato anche al fratello Antonio e l’ha fatto assumere con un contratto di un milioncino tondo tondo. Ha fatto bene. […] Antonio, classe 1990, di mestiere fa il portiere. Come Gigio. È cresciuto nelle giovanili del Milan, ha vinto un campionato con gli Allievi, ma poi non ha avuto tanta fortuna ed è finito in Grecia. Metti che un giorno a San Siro sostituisca il fratello, metti, dio non voglia!, che prenda una papera, metti che lo stadio cominci a fischiare…» (Aldo Grasso) • Pesantemente contestato dalla curva del Milan per la sua scelta di non rinnovare il contratto con il club rossonero e passare a parametro zero al Paris Saint-Germain nell’estate del 2021: contratto da 12 milioni all’anno fino al 2026 • Prima stagione complicata a Parigi, per la rivalità con l’altro portiere Keylor Navas (alla fine 17 presenze in campionato e 5 in Champions) • «Parate e papere. Imprese e polemiche. Gloria e polvere. Da un estremo i due rigori parati nella finale europea contro l’Inghilterra l’11 luglio 2021 , all’altro le responsabilità dirette nel 5-2 incassato con la Germania due sere fa - in undici mesi, Gianluigi Donnarumma detto Gigio ha vissuto tutto e di più. Il tormentato trasferimento al Psg, il ballottaggio deleterio con Keylor Navas, il rapporto mai decollato con Maurizio Pochettino, la scomparsa dell’agente-amico Mino Raiola, la seconda bocciatura di fila dell’Italia al mondiale dove, se tutto andrà bene, Gigio non metterà piede prima del 2026, all’età di 27 anni. Una stagione modello montagne russe, chiusa con lo screzio con Tiziana Alla, inviata Rai, che ponendo l’attenzione sullo svarione commesso dal portiere della nazionale nell’azione del 4-0 dei tedeschi, aveva osservato: “Quello che colpisce, ma con questo non voglio infierire, è che non è la prima volta che ti capita questo tipo di errore quest’anno”. Donnarumma non l’ha presa bene: “Ma quando mi è capitato? Con il Real Madrid? Ma per favore, se ti riferisci a quell’episodio, ti dico che era fallo. Se poi volete che non sia così, allora diciamo che è colpa di Donnarumma. Sul 4-0 è vero, potevo buttarla via. Ora ci guarderemo in faccia e analizzeremo le cause. Se poi vuoi dare la colpa a me per l’errore, dammela pure”» (Stefano Boldrini) • Fidanzato dal 2016 con Alessia Elefante.