Corriere della Sera, 13 aprile 2024
La Rai su Amadeus
La Rai respinge le accuse di aver fatto pressioni su Amadeus nelle trasmissioni da lui condotte, a partire da Sanremo, così come emerge da indiscrezioni pubblicate dal Corriere, che non hanno trovato però smentita da parte dell’interessato. Lo ha fatto ieri l’amministratore delegato Roberto Sergio che ha definito «un’infinità di false notizie» quelle riferite al contratto di Amadeus che «stanno danneggiando» la Rai. Nel pomeriggio un comunicato ha ribadito il concetto, ricordando che «Amadeus, come da lui stesso più volte ripetuto, anche durante l’ultimo Festival di Sanremo, ha sempre goduto, nelle proprie scelte, della massima autonomia e libertà, che gli sono state riconosciute e garantite dalla Rai stessa».
Ma se i toni della nota ufficiale sono morbidi, nei corridoi di viale Mazzini si offrono spiegazioni sulle richieste che il conduttore avrebbe avanzato in trattativa. Tra queste, una ormai impossibile da realizzare in Rai: Amadeus, dopo Sanremo, avrebbe espresso il desiderio di costituire una società propria con la quale produrre format da vendere alle tv. Un modello, uguale a quello che aveva Fazio, che però ormai in Rai non è più applicabile, visto che, con le nuove regole, chi produce non può condurre. I più maligni riferiscono anche della richiesta di un programma per la moglie Giovanna Civitillo, confermando anche l’aspirazione di riunire la famiglia a Milano.
E si vocifera anche di una condizione essenziale che la Rai non avrebbe potuto garantirgli, ma neanche Mediaset (che infatti non è in gara) e cioè la non «presenza» del suo ex manager Lucio Presta, con cui Amadeus ha rotto prima di Sanremo, per motivi ancora ignoti che Presta ha promesso di rivelare presto.
Le richieste economiche di Amadeus sarebbero state invece ascoltate, ma nei limiti delle possibilità della Rai. Così come il direttore generale Giampaolo Rossi avrebbe offerto al direttore artistico di Sanremo la creazione di una factory, da lui diretta, per innovare l’intrattenimento.
Quanto alle accuse di pressioni ricevute su Sanremo, qualcuno a viale Mazzini fa notare che erano state smentite dal conduttore. A giugno scorso, quando negò «categoricamente» la notizia di “emissari” che lo stavano condizionando nel casting dei cantanti. E una seconda volta nella prima conferenza stampa del Festival, quando affermò: «Ho incontrato Sergio appena diventato ad e mi ha detto: “Puoi continuare a fare il Festival liberamente come hai fatto negli ultimi quattro anni. Non mi ha mai fatto una telefonata per chiedere chi ci sarà».
Nel merito in Rai qualcuno fa anche notare che segnalazioni di cantanti o di personaggi, poi andate a vuoto (come sarebbero state quelle di Povia o di Hoara Borselli) ce ne sono sempre. Ma il fatto che la Rai abbia chiesto a Amadeus di restare, malgrado ipoteticamente le avesse snobbate, proverebbe che non arrivavano dai vertici.
Quanto alla co-conduzione artistica di Sanremo, che qualcuno avrebbe proposto a Amadeus nella persona di Mogol, la risposta è che tutti quelli che conoscevano il contratto di Amadeus sapevano che era blindato, senza alcuna co-conduzione possibile. Infine, quanto alle ospitate che Amadeus avrebbe dovuto accogliere o fare, per sostenere personaggi e programmi altrui, la replica in casa Rai è che sono d’uopo per i big. Fin qui, ieri, le smentite della Rai. Che però contano fino a un certo punto nel silenzio di Amadeus. Un contatto coi vertici ci sarebbe stato: il conduttore si sarebbe detto “frastornato”. A viale Mazzini si aspettano che precisi la propria posizione almeno in fase di congedo, la prossima settimana.
Intanto ci prova Fiorello a smorzare le polemiche: «È una scelta di vita. Non c’è dietrologia, non ci sono soldi o tutto quello che si sente: vuole nuovi stimoli...» dice ospite oggi a Tv Talk su Rai3.