la Repubblica, 12 aprile 2024
Intervista a Simon Schama [NOTA: si può mettere con il calo dei vaccini]
«Qualche tempo fa ad Amsterdam una signora istruita si alza dal pubblico e mi fa: “Quindi lei non crede alla Natura?” alludendo alla necessità di immunizzarsi naturalmente contro virus e altre malattie, senza vaccini. Ecco il punto: no vax e scettici della contemporaneità considerano la natura “buona”. Invece – ammonisce Sir Simon Schama –essa sa essere incredibilmente cattiva».
Per questo, il grande storico e intellettuale inglese ha appena scritto Corpi estranei (Mondadori). Che non è un semplice viaggio nelle pandemie passate, a conferma che «nessun uomo è un isola, come ci hanno insegnato John Donne e il Covid». Ma soprattutto è una sofisticata catarsi della Storia. Che, a ogni pestilenza, intreccia razzismo, xenofobia e antisemitismo: dal colera “pericolo giallo” per i vittoriani al “China virus” di Donald Trump. Non solo. Corpi estranei è anche la chiave per un’acutissima lettura del presente e del futuro: tra intelligenza artificiale, il lato tenebroso di Internet, l’intolleranza nei campus universitari, Elon Musk, i populismi dilaganti.
Il racconto di Schama ha protagonisti tragici, affascinanti, inaspettati. C’è la triste parabola di Waldemar Mordechai Wolff Haffkine (1860-1930), uno dei tanti geniali ebrei di quest’opera, fuggito dai pogrom russi e che sviluppò il primo vaccino contro il colera, fino a essere vittima di calunnie e ingiustizie perché “straniero”. Ma ci sono anche l’eroina inglese della “variolazione”, Lady Mary Wortley Montagu. Il padre di Marcel Proust, Adrien, pioniere degli studi sul contagio delle malattie infettive. E poi Voltaire, che si prese il vaiolo nel 1723 e sopravvisse miracolosamente, bevendo tra le altre cose 200 pinte di limonata.
Schama, perché dovremmo leggere il suo libro quando oggi ci sono minacce nel mondo ben più gravi del Covid?
«Perché tutta la Storia è storia naturale, direbbe Plinio il Vecchio».
E quindi?
«Quindi molte decisioni politiche possono essere iscritte negli eventi naturali. Anche un gigante della letteratura come Marcel Proust, forse lo scrittore più ipocondriaco di sempre, ha avuto un padre luminare nelle scienze naturali. In realtà, stavo lavorando a un altro libro, poi è giunto il Covid e…»
Un libro su cosa?
«Sul legame tra ultranazionalismo e le arti, la cultura e lo sport. Fenomeno che l’Italia conosce bene».
È sempre più evidente, soprattutto online, il legame tra populismi, nazionalismi e scetticismo sui vaccini, non trova?
«Già. Lo si vede soprattutto nelle teorie del complotto della destra in America, anche contro lockdown e vaccinazioni».
Elon Musk ha chiesto di processare Anthony Fauci, lo scienziato di Trump a capo della task force anti Covid.
«I populismi proliferano grazie alle teorie del complotto e allo scetticismo verso il governo e le élite. Eppure, viviamo un mondo molto interessante: l’avvento dell’intelligenza artificiale apre scenari straordinari. Mi spiace avere già 79 anni e probabilmente non vedere che cosa ci attende, magari un mondo alla Harari. Ma la cosa curiosa è un’altra».
Quale?
«Abbiamo raggiunto un punto bizzarro dell’evoluzione umana in cui la scienza è arrivata a un livello altissimo, vedi i vaccini a tecnologia mRna. Ma, allo stesso tempo, diventano virali superstizioni e isterie medievali».
Come mai?
«Perché Internet si sta rivelando l’opposto delle nostre speranze. Pensavamo fosse un luogo utopico, che avrebbe migliorato la nostra esistenza, discernendo nettamente la verità dalle falsità. Invece, è soprattutto un incubatore di distorsioni e fake news. Che tra l’altro viaggiano velocissime, molto più che in passato».
Causa scarse vaccinazioni, nei mesi scorsi si è registrato un boom di morbillo in Italia, Regno Unito e Stati Uniti.
«Già. Purtroppo, è il mito dell’autosufficienza umana nel rapporto con la natura. E dei virus e dei patogeni considerati “qualcosa di naturale” dai no vax».
C’è un parallelo tra no-vax, protezionismo e isolazionismi cui assistiamo in sempre più Paesi?
«Certo. Tutto rientra nella narrativa che qualifica il globalismo come terrore. La campagna a presidente di Trump è chiaramente basata su questi principi, da “America First alla fantasiosa “Fortezza Usa”. Eppure, già dai tempi di Proust padre, era chiaro come un maggior coordinamento tra popoli avrebbe evitato molti guai delle malattie».
Stiamo diventando un mondo meno civilizzato, nonostante l’imperante progresso tecnologico?
«Direi piuttosto un mondo basato sui litigi, sulla violenza verbale, sulla radicalizzazione ideologica. Così come sta avvenendo nei campus americani, per esempio, una situazione aggravata dal comportamento ambiguo dei rettori delle principali università del Paese, come dimostrato nelle loro recenti testimonianze pubbliche. Del resto, viviamo in una società promossa dagli algoritmi e dal clickbait, che fomentano le divisioni e alienano sempre di più il sano confronto e l’approfondimento. Come ha ammesso la stessa Hillary Clinton dopo la sconfitta alle elezioni nel 2016, “a un certo punto, mi sono resa conto di non capire più il mondo: in campagna elettorale, leggevo razionalmente il mio programma di governo, ma per molti elettori era noioso. Insomma, in tanti ancora non hanno capito di essere sprofondati, a loro insaputa, nell’irrealtà di TikTok».
E ora come si fa?
«Non credo che la nostra civilizzazione collassi per questo, almeno per ora. Ma certo, il “partito del sapere” deve imparare a farsi sentire di più e combattere ogni giorno, senza recludersi in una torre di avorio. Se nel nostro mondo la distinzione tra vero e falso diventasse sempre più impercettibile, e così quella tra l’ossessione della semplificazione e ciò che invece resta complesso e necessita uno sforzo intellettuale, allora saremmo davvero nei guai».
Il libro
Corpi estranei. Come pandemie e vaccini hanno plasmato la storia di Simon Schama (Mondadori, trad. di Tullio Cannillo, pagg. 456, euro 28)