il Fatto Quotidiano, 9 aprile 2024
Intervista a Catherine Deneuve
Catherine Deneuve, La moglie del presidente. Assoluta protagonista a Rendez-Vous, il festival del cinema francese diretto da Vanessa Tonnini, e dal 25 aprile in sala, la diva incarna Bernadette, la consorte del due volte presidente Jacques Chirac: moglie, e mamma, imprigionata nel ruolo e messa all’angolo, prenderà in mano il proprio destino, diventando un’icona amata dal popolo e dai media.
Madame Deneuve, che cosa l’ha spinta a interpretare l’unico personaggio vivente della sua filmografia?
La qualità della sceneggiatura. La commedia è un genere molto difficile: non avevo niente da dimostrare, solo fare una bella commedia.
L’atmosfera pop, l’altalenante aderenza alla realtà ha aiutato?
Mi hanno concesso grande libertà, altrimenti ne sarebbe venuto un film ristretto, e a me i biopic non interessano.
La figlia avvisa Bernadette: “Ora che sei la première dame non puoi dire tutto quello che pensi”. A lei è mai stato detto?
Non mi sono mai presa questa libertà! Men che mai lo farei oggi: la situazione è terribile. In Francia non si deve parlare di niente, è consentito solo discutere di film, cifre, date. Penso a Instagram, a Internet, dove tutto ha assunto un peso terribile: del resto, si può scrivere qualunque cosa senza dover dare il proprio nome. Non so in Italia, ma in Francia è così.
Anche il politicamente corretto ostacola la libertà d’opinione?
Ma non si può parlare! Poi adesso col #MeToo… Il potere che hanno ottenuto le donne andava bene, poi il fenomeno ha preso delle proporzioni terribili.
Lei donna di sinistra ne interpreta una di destra.
È una sceneggiatura, ben scritta, non una scelta personale.
C’è qualche analogia tra Bernadette Chirac e Marine Le Pen?
Oh, ma che orrore! Ma no, ma non è di destra Bernadette. Lei è una donna conservatrice, con un’educazione, un castello di famiglia. Conservatrice, non razzista: di Marine Le Pen non ha niente.
Madame Chirac ha visto il film?
No. (Aggiunge la regista Léa Domenach: “L’ha visto la figlia, e m’ha detto: ‘Se ti chiedono che ne pensiamo, dì che non lo sai’”).
Era femminista?
Non si può dire che lo fosse. Una donna della sua età, trent’anni fa: la realtà era differente. Eppure, da conservatrice, aveva il suo modo di vedere le cose.
Di un’altra première dame, Carla Bruni, che opinione ha?
Non la conosco, ma non ha fatto molto. Non aveva una posizione, una vita trasparente. Ha fatto poche cose, non è andata a fondo con i suoi progetti.
Barbie, il film di Greta Gerwig, e Bernadette spartiscono qualcosa?
(ride) Ah, no no no! Barbie è più divertente, è una caricatura.
All’anteprima romana al Nuovo Sacher è stata assalita dai fan: contenta?
I cantanti sono fisicamente abituati ad avere un pubblico, io no. Fa piacere, però è sempre un po’ troppo: non che ne soffra o ne abbia paura, ma…
Con Nanni Moretti che vi siete detti, farete un film insieme?
No, le attrici francesi non lavorano più nel vostro cinema perché non si fanno coproduzioni. Però gli ho detto che amo molto i suoi film, e il Sacher: non l’avevo mai visto, stupendo.
Altri registi italiani che le piacciono?
Bellocchio, il suo ultimo film, Rapito. E anche quello precedente su Moro.
Con sua figlia ha girato a Formia Marcello mio di Christophe Honoré: Chiara impersona papà Mastroianni, di cui il prossimo 28 settembre ricorre il centesimo anniversario della nascita…
Cent’anni non vuol dire niente, ma quando si vedono i suoi film Marcello esiste ancora. In quelle opere ha messo tanto amore, tanta forza. Nel film di Honoré Chiara ha la parte principale: diventa Marcello, è qualcosa di speciale, strano.
Parlando di altri divi, La moglie del presidente risolve elegantemente la scappatella di Chirac a Palermo il giorno della morte di Lady Diana: dell’attrice italiana con cui stava non si fa il nome.
(Interviene la regista Léa Domenach: “Non so la verità, sono rumors. La stampa e la gente hanno detto che Chirac era con Claudia Cardinale, ma non ero nel letto con lui, dunque non so se è vero). Bernadette soffriva di questi tradimenti, come tutte le donne che hanno dei mariti infedeli. Ci sono uomini che amano molto la moglie, e poi hanno delle storie, qualcosa di fisico.
C’è anche una relazione, non sessuale, tra Bernadette e Sarkozy.
Sì, nel soggetto c’era l’idea di intendere la relazione tra Bernadette e Sarkozy come una storia di amore. Molto divertente, con lui nei panni dell’amante disperato.
Madame Deneuve, lei rivede i suoi film?
No, al massimo cinque, dieci minuti se passano in televisione. Non ho il tempo di vedere il film che voglio fare, figuriamoci quelli vecchi.
Serie tv?
Quelle americane e israeliane. Mi sono piaciute Succession, Homeland, Fauda. Ma che me le proponessero non è accaduto: è difficile trovare i soggetti.
Lei che ha avuto sempre posizioni non ideologicamente allineate, le quote rosa aiuterebbero?
Nella politica, nella società? Sì, mi sembra giusto. Ma in Francia così non è.