Maria Rita Gismondo* per il “Fatto quotidiano”, 8 aprile 2024
IL PEPERONCINO? MEJO DEL PROZAC! - UN NUOVO STUDIO HA RIVELATO CHE IL CONSUMO ABITUALE DI SPEZIE, IN PARTICOLARE DI PEPERONCINO FRESCO, È ASSOCIATO A UNA MAGGIOR ASPETTATIVA DI VITA - I PEPERONCINI AIUTANO A MIGLIORARE LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA, L’OSSIGENAZIONE TISSUTALE E PERSINO LA SALUTE MENTALE, INDUCENDO RILASCIO DI SEROTONINA ED ENDORFINA, GLI ORMONI CHE MIGLIORANO L’UMORE… -
*direttore microbiologia clinica e virologia del “Sacco” di Milano. Le spezie sono oggi utilizzate per insaporire alcuni cibi, spesso come ingredienti opzionali. Non è stato cosi per millenni, usate anche come ottimi conservanti ma anche come rimedi medicali. Ve ne sono testimonianze in diversi libri antichi, dalla Bibbia a Erodoto di Alicarnasso. […]
Oggi, in Occidente, dopo un periodo di quasi totale obsolescenza, fatta eccezione per pepe e peperoncino, le spezie sono tornate a essere protagoniste in tavola, mentre la scienza ne sta evidenziando l’impatto positivo. Uno studio pubblicato dal British Medical Journal su un campione di mezzo milione di cinesi osservati per 7 anni, ha confermato che un frequente consumo di cibi speziati (soprattutto peperoncino fresco ma non solo) è associabile a una maggior aspettativa di vita.
I ricercatori della National University of Natural Medicine di Portland, Oregon, hanno verificato che polifenoli presenti negli alimenti, nelle erbe e nelle spezie utilizzati nella dieta tipica d’una persona sana hanno un impatto positivo sulla salute dell’intestino: un maggior consumo abituale può supportare un ambiente intestinale in cui i batteri opportunisti e patogeni sono in numero inferiore rispetto a quelli con qualità meno potenzialmente virulente. […]
Gli vengono riconosciute svariate proprietà, quali il miglioramento della circolazione sanguigna, dell’ossigenazione tissutale e persino ottime ricadute sulla salute mentale, inducendo rilascio di serotonina ed endorfina, ormoni che migliorano l’umore. Un peperoncino al posto della dose giornaliera d’antidepressivo?